Terence Hill: dopo Un passo dal cielo 3 ritroverà a maggio Don Matteo 10
E al Corriere della Sera annuncia che da regista curerà una storia sulla seconda guerra mondiale.
Terence Hill, l’amatissimo attore delle fiction di casa Rai, sta per tornare con la terza stagione di Un passo dal cielo, la serie di Rai 1 ambientata nell’Alto Adige targata Lux Vide e Rai Fiction, diretta da Jan Michelini e Monica Vullo e prodotta da Luca e Matilde Bernabei.
L’attore, in occasione della partenza della serie, in un’intervista al Corriere della sera ha annunciato una svolta professionale, a 75 anni diventerà regista per una storia ambientata durante la Seconda guerra mondiale come omaggio alla defunta madre che era tedesca:
Ho comprato i diritti di un libro americano di cui è protagonista una bambina sullo sfondo della seconda guerra mondiale nella Berlino occupata dagli alleati. Ho già scritto la sceneggiatura e sto lavorando a realizzarne un film non come attore, ma come regista. Non è un film di guerra, ma di sentimenti e l’happy end è assicurato.
Al Messaggero, invece, l’attore ha parlato del ruolo di Pietro, l’ispettore della forestale di San Candido in Val Pusteria (BZ)in Un passo dal cielo 3:
E di nuovo Pietro, un uomo che mi somiglia. Come me è di poche parole, ma sa ascoltare, e da ogni persona cerca di prendere il lato migliore, gode della bellezza della natura, non ama il chiasso, e circondato dalle montagne, veglia su quella distesa di verde che è il suo mondo, la sua casa.
Ancora una volta rimarrà deluso, forse, chi si aspetta di vedere il suo personaggio alle prese con una storia d’amore:
C’è una novità, qualcosa di molto simile all’amore. Un rapporto profondo con una ragazza interpretata da Caterina Shulha, un’attrice che trovo giusta, intensa. Ho sempre avuto la fortuna di essere circondato da bravi attori.
Ma Terence Hill non dimentica l’altra sua creatura di straordinario successo, Don Matteo, che tornerà a maggio con la decima stagione:
Non dovrei dirlo, ma è il mio preferito. Per essere un personaggio epico non si deve avere passato. Nessuno conosce quello di Don Matteo. E’ avvolto nel mistero, come quello degli eroi dei fumetti e del cinema.
E alla domanda su quale sia il suo lavoro preferito, il discorso torna nuovamente sul prete più amato dagli italiani:
E’ sempre quello che devo ancora fare. Mancano pochi mesi e poi sarò di nuovo Don Matteo. E non è facile dopo duecento episodi cercare di mantenere otto milioni di telespettatori. Ogni volta è una grande ricerca per i soggetti e la sceneggiatura. Ma con l’aiuto di tutti quando giriamo tutto va apposto. E’ come se accadesse un miracolo.