Home Maria De Filippi Maurizio Costanzo e Maria De Filippi, gli alter ego del telespettatore medio

Maurizio Costanzo e Maria De Filippi, gli alter ego del telespettatore medio

C’è Posta per Te è un appuntamento fisso per molti habituè della tv. Tra questi, dopo il corteo degli Amendola, Greggio e Iacchetti (passando per la Ferilli), c’è un ospite di rito irrinunciabile: Maurizio Costanzo. Sulla scia di un articolo di Paolo Martini, che preannunciava l’ospitata di lui nello show di lei con tanto di

17 Novembre 2007 22:25

Costanzo De FilippiC’è Posta per Te è un appuntamento fisso per molti habituè della tv. Tra questi, dopo il corteo degli Amendola, Greggio e Iacchetti (passando per la Ferilli), c’è un ospite di rito irrinunciabile: Maurizio Costanzo.
Sulla scia di un articolo di Paolo Martini, che preannunciava l’ospitata di lui nello show di lei con tanto di gustosissimi retroscena, mi sono sintonizzato su una trasmissione che solitamente trascuro (e non lo dico per fare lo snob della situazione, i miei gusti onnivori già li conoscete). E sono fiero di non essermi perso uno dei momenti più veri della televisione da Carràmba che sorpresa in poi.
Vedere insieme nello stesso studio la coppia più interessante del mondo televisivo è già di per sè una garanzia. Ma questa volta, a fare da spalla agli aneddoti di casa Costanzo, c’era una persona reale, di quelle che solitamente “non appaiono”, ma esistono. E costituiscono il pubblico che fa davvero la fortuna del piccolo schermo. Se togliete i provinanti dei casting, i cinici commentatori delle web-community e noi stessi blogger che spesso e volentieri non facciamo testo, perchè critichiamo già da un altro punto di vista, meno personalmente coinvolto, restano i telespettatori veri, quelli come Gregorio.

Gregorio è un trentenne che vive con mammà. Odia l’attività fisica, non tollera nemmeno farsi il letto la mattina e, soprattutto, ama mangiare così tanto da litigare con la bilancia (e nonostante tutto non rinuncerebbe mai a due brioches a colazione). Ha delle passioni strane, dal collezionismo di tartarughe a quello di vecchi portafogli. Ma, soprattutto, il suo vero feticismo è la tv. Gregorio non può farne a meno, gira per casa con i telecomandi per il timore che qualcuno cambi canale al suo posto. E, soprattutto, riempie la casa di riviste del settore, conservandole anche dopo anni. Per non farsi scoprire dalla sua famiglia, sempre più esasperata, arriva a nasconderle nei posti più impensabili, persino nella pattumiera, per poi riesumarle e custodirle gelosamente nella sua stanza. Peccato che la divida con suo fratello, sempre più insofferente e deciso a sputtanarlo nel contesto che più ama: la pubblica piazza catodica.

Ora, un telemaniaco come tanti farebbe i salti di gioia, a finire davanti a una telecamera con i tuoi beniamini e la furba complicità dei tuoi familiari. Invece Gregorio non fa una piega, anzi. Sembra quasi infastidito di essere al centro dell’attenzione e si diverte molto di più quando è dall’altra parte dello schermo. Il suo rapporto con la televisione è talmente incontaminato da indurlo a rivolgersi alla De Filippi come a una di famiglia, senza malizia nè megalomanie da fan. E il piatto forte arriva quando incontra il suo unico e incontrastato idolo. Quale personaggio poteva amare un folle consumatore di tv come Gregorio… se non Maurizio Costanzo? A lui non importa che faccia meno share, che lo abbiano sbattuto su Sky perchè non ha più il potere di un tempo. Gregorio non guarda la tv con quel piglio analitico che ci fa stare tutti sulla difensiva, pronti a ergerci a denigratori pur di alleggerire le nostre coscienze malate. Gregorio è uno spontaneo, che ammette di apprezzare tutti i programmi di Costanzo, che da quando non fa lui Buona Domenica non è più la stessa cosa… A questo punto, si starà chiedendo chi non ha assistito a questo magnifico siparietto, non sarà l’ennesimo caso umano prezzolato a caccia di visibilità? Il dubbio resta prontamente smentito dalla prevedibile richiesta che gli fa un compiaciuto Costanzo, estasiato nel suo ego catodico:

“Perchè non vieni al Parioli martedì?”

Gregorio, serafico e senza grilli per la testa, risponde:

“Preferisco vederlo da casa”.

Con questa risposta, “l’ammiratore” l’ha perso. Ormai per Costanzo non conta più nulla. Dopo anni di notorietà mendicatagli da chiunque, gli riesce difficile ammettere che ci possano essere persone normali, che non vedono la tv per il gusto di finirci dentro ma per la pura voglia di farlo, anche a costo di trascurare altri aspetti della vita reale. E’ una passione come un’altra, alternativa alla partita del pallone come allo smanettamento online. Non c’è nulla di male, anche se Gregorio sarà un fannullone per tutta la vita è una sua scelta, non più deprecabile del passare tutto il tempo rincorrendo il sogno della celebrità o le minigonne in discoteca.
Ora va solo appurato che non ceda all’esca di Cicciobaffo e che non ce lo ritroviamo spalmato nei suoi salotti come un esemplare qualsiasi della fauna catodica. E’ giusto che Gregorio torni nel suo habitat naturale, ovvero il salotto di casa in cui potrà restare indisturbato e al riparo dalle invadenze altrui.

Al termine di questa scenetta, che a me ha colpito particolarmente più di qualsiasi disamina sociologica propinataci dai media, una riflessione va spesa su Costanzo e Maria. Al di là di chi li vuole male, per la pervasività con cui si sono imposti sul mezzo e nelle nostre pareti domestiche, gli va dato atto di incarnare il nostro alter ego di telespettatori. Loro non si vergognano di fare ciò che noi pur vediamo, ma con l’alibi di subirlo. Noi ci vergogniamo, di loro come a volte del ruolo della tv nelle nostre vite. Loro se ne assumono le conseguenze, al di là di un ritorno economico che resta comunque impagabile rispetto all’assunzione di responsabilità nell’esporsi, quotidianamente e coraggiosamente.
E, soprattutto, la loro vita è in funzione della tv come accade a molti di noi, che mai vorremmo ammetterlo. Le piccole manie di Costanzo lo rendono più simile a Gregorio di quanto pensi, dalla cyclette contemplata in camera e mai usata al saccheggio del frigo in piena notte passando per la mania dell’ordine e del lavoro d’archivio. Tutto questo mentre la tv è accesa e non importa se un minuto prima ci sei stato davanti o no. Resta che Costanzo e Maria non fanno la tv per raccontarlo alle feste o finire nei giri che contano. La fanno perchè gli piace farla e non ne possono fare a meno. Difficile immaginare che nella loro vita ci sia dell’altro.
Ma ovviamente il beneficio del dubbio resta ed è il motivo del loro enigmatico fascino per chiunque ami questo settore.

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