I dieci comandamenti: il Chierico Benigni celebra l’Esodo dalla satira. Dal Pap’occhio a Papa Boy
I dieci comandamenti, la Recensione e la Diretta della prima puntata di lunedì 15 dicembre 2014, con il lungo monologo di Roberto Benigni
E’ ufficiale: il cofanetto deluxe dei Dieci comandamenti di Roberto Benigni è A sua immagine e somiglianza della talare Rai. Il mattatore sboccato, che faceva tremare per il timore di una battuta scomoda, aveva già messo la testa a posto nei panni del dantista itinerante. Ora, con i Dieci comandamenti, ha celebrato il suo Definitivo Esodo dalla satira.
Perché Benigni che si fa apprezzare sempre più come cantastorie è semplicemente “trapassato” come comico. Concessosi giusto qualche battuta forzata sulla Mafia capitale che ha messo tutta Roma dentro Rebibbia, il Benigni del 2014 è da evento messianico più che goliardico. E’ più superomistico di D’Annunzio e più chierico di Petrarca. E’ colui che celebra il monoteismo in tv, dando uno schiaffo alla libertà di ateismo, perché non ha mai avuto la generosità di dividere i suoi 10 milioni di ascolto (e 4 di euro) con un giovane artista, per assicurare un cambio generazionale.
E’ uno che ti dice verità rivelate da uomo della strada, ma ha alle spalle un Azzeccagarbugli che gestisce la vendita delle indulgenze per lui.
Così I Dieci comandamenti è un grande Natale ad Avignone, il primo one man show vaticanista che vede l’ex guitto del Pap’occhio più infervorato di un Papa Boy. La sua esegesi della Bibbia farebbe impallidire qualsiasi catechista. Sia chiaro, ci ha detto delle parole bellissime, Benigni, profonde, sfuggendo alle accuse di invasamento profetico. Se farà il record di ascolti senza correre più il rischio di infastidire Berlusconi, allora domani sarà davvero più onnipotente di Dio, ai piani alti di Viale Mazzini.
La Diretta della prima puntata dei Dieci comandamenti di Roberto Benigni
23.07 La messa è finita. Lucio Presta sia con voi.
22.56 “Dio vuole sottolineare che il settimo giorno Dio non ha fatto niente e riposandosi inventò il riposo. Lavora anche da fermo”.
Benigni spiega il Terzo comandamento
22.53 “Dio non è carino, non è gentile. Dio è profondo”.
22.48 “Ricorda di santificare le feste (anche se Dio dice il sabato) è il comandamento preferito di Dio”.
Benigni spiega il Secondo Comandamento
22.47 “Il secondo comandamento vuol dire non rendere vana la tua vita”.
22.46 Benigni contesta l’associazione odierna del nome di Dio alla violenza. Si riferisce ai terroristi islamici dell’Isis.
22.42 “Il comandamento vieta la cosa peggiore del mondo, di abusare del nome di Dio, di usarlo. Questa è la bestemmia vera”.
22.40 A Dio piace proprio essere nominato, chiamato col proprio nome. Come a noi, è sempre emozionante, sempre bello sentirsi chiamare dalla persona amata. Amore è sempre amore per il nome.
Benigni fa satira sulla bestemmia ai Dieci comandamenti
22.36 “Non nominare il nome di Dio invano”, non è una questione di bestemmia per Benigni:
“In Italia le bestemmie, specialmente in Toscana, prendono la forma di un lungo discorso. Naturalmente non è la serata per fare degli esempi”.
22.30 Benigni: “Ci inginocchiamo davanti ai soldi dalla mattina alla sera”. Anche lui non scherza, con 4 milioni di euro per due serate. “Non facciamo altro che inginocchiarci davanti agli idoli, viviamo per loro”.
Roberto Benigni spiega il primo comandamento, Non avrai altro Dio al di fuori di me
22.26 “Dio è proprio geloso”.
22.25 “Dio vuole l’esclusiva, ha l’esigenza di essere l’unico nel nostro cuore. Qui nasce l’idea grandiosa del monoteismo. Prima c’era una concorrenza, un caos”.
22.22 “Un conto è dire tu sei l’amore, un altro tu sei l’amore mio. Lui non vuole essere Dio, ma il mio Dio, vuol essere amato. Io sono tuo, tu sei mio. Eccolo il patto, è tutto qui ‘I dieci comandamenti’, come quando due si vogliono bene”.
22.18 Benigni recita le parole più famose del mondo, partendo dal primo comandamento: “Non avrai altro Dio al di fuori di me”. “Qui Dio si è presentato, è la sua carta d’identità, è il biglietto da visita attaccato al regalo dei Comandamenti”.
22.14 Benigni si è commosso quando ha letto la morte di Mosè: “Un uomo meraviglioso”.
22.12 “Essere liberi non è facile. La libertà è faticosa, vuol dire essere responsabili delle proprie scelte, per questo tanti non la vogliono. Dio, invece, vuole che noi impariamo la libertà”.
22.09 Mosè, il portavoce di Dio, è balbuziente. Pensate:
“Quello che da noi troviamo difetti agli occhi di Dio è umanità”.
Questa è molto bella.
22.05 “Cos’è che arde e non consuma? E’ l’amore. Quando siamo innamorati si brucia, si arde ma non ci si consuma”. Benigni sempre più esistenzialista.
21.59 Sapete cosa vuol dire Mosè in egiziano? “Salvatelo dall’acqua”. Continua l’evangelizzazione biblica.
Il monologo di Benigni sull’Esodo
21.55 Benigni recita i Dieci comandamenti: “Sono il momento della strana alleanza tra Dio e il popolo d’Israele che non conta niente”.
21.52 Si parla del libro dell’Esodo e dell’uscita del popolo d’Israele: “Ogni passo è un passo della nostra storia. Camminano tutti insieme verso la Terra promessa, finché Dio non regala loro i Dieci comandamenti, la libertà”.
21.51 “Chi li ha scritti? Stasera cominciamo da Adamo e Eva. Cos’è la Bibbia? E’ l’unico caso in cui l’autore del libro è anche dei lettori, è un bestseller da quando è uscito”.
Benigni ai Dieci comandamenti: “Stasera dobbiamo credere in Dio”
21.50 “Parliamo dei dieci comandamenti. Prima però fatemi ringraziare la Bibbia Cei”.
21.49 Benigni cita Sant’Agostino per continuare a convincere il pubblico di Rai1 dell’esistenza di Dio.
21.45 Sembra una lezione di ginnastica dolce, Benigni dice che dobbiamo lasciarci andare… La satira è durata poco, ora tergiversa.
21.43 Benigni chiede dieci secondi di silenzio: “Dio sta nei frammenti di silenzio. Stasera facciamo mistica”.
21.41 Ma Benigni ci crede in Dio? Risponde personalmente: “Guardate, se Dio non c’è io non comincio proprio la serata. E’ arrivato?”.
21.40 Benigni dice che “dobbiamo credere in Dio, non cominciamo con le solite storie. Crediamo nell’Uomo Ragno e mi fate storie su Dio? Noi stasera ci vogliamo credere”. Ma chi volesse la libertà di essere ateo?
21.38 Per Benigni è salutare di parlare di cose eterne: “Fanno bene all’anima, se ce l’avete con la pressione alta ve la fa tornare normale. Dev’essere una serata caprioleggiante questa sera”.
21.36 Benigni fa un pronostico su quest’evento: “O mi arrestano per vilipendio alla religione, o mi fanno cardinale”.
21.35 Prima dei dieci comandamenti… si fa satira sull’attualità, come potevamo prevedere:
“Qui solo un miracolo ci può salvare, infatti Renzi è andato al Vaticano perché vuole un miracolo dal Papa. Vuole prendere spunti per la Riforma elettorale, chi vince va al governo in eterno senza l’opposizione”
. Poi dice: “Dobbiamo parlare della Bibbia, se no va a finire che parliamo tutta la sera di Rebibbia”.
21.32 Benigni vorrebbe essere un cagnolino per leccare tutti e agitare la coda, dimostrando la contentezza. Dice che è contento di essere a Roma e vedere tutti a piede libero, con l’aria che tira di questi tempi:
“Abbiamo fatto fatica a trovare tutte queste persone incensurate”.
21.30 Se non si fosse capito, l’organizzazione generale è di Lucio Presta.
21.29 Si apre con la consueta marcia benignesca.
21.23 Parte la sigla-anteprima, a cui seguirà un blocco pubblicitario prima del lungo monologo che non verrà interrotto. Scorrono i testi dei Comandamenti e immagini dal backstage.
20.36 Benigni si è collegato con Mollica al Tg1 per lanciare la serata:
“Volevo farne 10 di puntate, una per ogni comandamento… Il protagonista sarà soprattutto Dio. A Roma, invece, stanno girando un film, Natale a Rebibbia”.
I dieci comandamenti: Il 15 e 16 dicembre Roberto Benigni, alle 21.10. sarà in onda su Rai1 con la prima puntata dello spettacolo in diretta dal Palastudio di Cinecittà, dedicato al decalogo che Dio dettò a Mosè sul Monte Sinai. Dalla foto si può vedere che ha tutto il benestare del Direttore di rete Giancarlo Leone, che gli ha spalancato le porte Rai.
“Quel libro – ha spiegato l’attore toscano – è lo ‘spettacolo’ per eccellenza. Credo non ci sia storia più bella, il racconto dell’Esodo è esempio rivoluzionario, una strada da seguire, è d’ispirazione per qualsiasi moto di libertà. Questi comandamenti fanno bene alla salute, ne abbiamo bisogno… All’inizio avevo pensato di fare addirittura dieci serate, non una mini serie ma una lunga serie, potevo andare avanti per mesi e mesi perché sono inconsumabili, non si finisce mai… È la più bella storia del mondo, una storia che crediamo di conoscere ma poi si rivela sempre nuova… È la legge dei sentimenti. Per la prima volta ci vengono date delle regole, regole così attuali da impressionare. Diventano legge i sentimenti, l’amore, la fedeltà, il futuro, il tempo. Mi sono accorto che non ce la facevo in una sola serata e allora ne faremo due: il 15 e 16 dicembre”.
?Benigni ha poi aggiunto: “…aver portato in tv i dodici articoli fondamentali della Costituzione, i cento canti della Divina Commedia, l’inno di Mameli, sembra che mi stia montando la testa, lo so. Il prossimo anno giuro farò l’esegesi dei sette nani, ho letto delle cose su Brontolo da perdere la testa”.
I dieci comandamenti: lo studio
In una scenografia francescana, allestita con circa 100 metri cubi di legno da Gaetano e Chiara Castelli, Benigni spazierà tra l’attualità bruciante e l’esegesi del decalogo che Dio dettò a Mosè sul monte Sinai.
I dieci comandamenti: niente pubblicità, solo quattro break
Lo show non sarà interrotto da spot, ma Rai Pubblicità ha pianificato quattro break come ‘evento Benigni’, uno in testa, una dopo una breve anteprima, uno alla fine del monologo, che durerà un’ora e mezza, e l’ultimo in coda al Tg1 di due minuti che seguirà I dieci comandamenti.
I dieci comandamenti: dove vederlo in tv e in streaming
Il programma-evento di Roberto Benigni andrà in onda in diretta su Rai1, a partire dalle 21.10, con la prima delle due puntate previste. Sarà possibile seguirlo anche in streaming, come sempre, su rai.tv. Sui social c’è un problema di conflittualità tra omonimi, visto che I dieci comandamenti è anche il titolo di un programma di Rai3 di Domenico Iannacone.
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