Rai, Gubitosi: “Basta con tutti questi tg!”
Il DG Rai tra il ricorso deciso dal CdA e il nuovo piano Informazione che non piace a nessuno: un inverno difficile per il Direttore Generale della Tv di Stato.
Il DG Rai Luigi Gubitosi vive un momento complicato tra le polemiche sulla sua ristrutturazione delle Testate Informative della Tv di Stato e il ricorso deliberato dal CdA contro il taglio di 150 mln di euro imposto dal Governo Renzi. E dire che la giornata di ieri era partita con i migliori auspici, con un esordio convincente dei titoli Rai Way sul mercato azionario.
“La quotazione in Borsa di RaiWay è andata benissimo; la Rai ha guadagnato 250 milioni di euro in 24 ore. Due terzi di queste risorse, che di fatto ricapitalizzano la tv di Stato, sono arrivate da primari investitori stranieri. Dovremmo stappare
champagne, e invece…”
ha commentato Gubitosi intervistato da la Repubblica. E dire che prima della riunione di fuoco del CdA il DG aveva parlato con Il Messaggero, concentrandosi piuttosto sulla situazione dei tg.
“L’attuale struttura dei Tg è assolutamente ingiustificata dal punto di vista editoriale e dei costi. La Rai è l’unica al mondo ad avere questa struttura bizzarra: nessuna tv pubblica al mondo avrebbe tollerato lo spettacolo andato in onda dal G20 di Brisbane”
dice il DG che si riferisce ai 5 microfoni targati Rai (Tg1, Tg2, Tg3, Rai News, Radio Rai) posti davanti a Renzi in missione in Australia.
“Non possiamo permetterci una Rai che spreca e che mantiene strutture che non hanno ragione d’essere. Dopo 35 anni di questa situazione è impensabile che non vi si metta mano”
ha continuato Gubitosi che non ha nessuna intenzione di partire dai compiti più facili.
“Sarebbe un errore grave; ogni tanto si deve avere il coraggio di affrontare subito il problema più difficile (…). Per quanto mi riguarda, io intendo fare la mia parte al meglio, nel rispetto di tutti, ma senza farmi condizionare da totem ideologici. (…) Non dobbiamo esitare a mettere in atto strategie essenziali per riportare la Rai, in tempi ragionevoli, entro i binari dell’efficienza”.
Fino a ieri Gubitosi poteva contare sull’appoggio della consigliera Luisa Todini, dimessasi dopo l’approvazione del ricorso contro il Governo: nell’intervista rilasciata oggi a la Repubblica metteva in evidenza la necessità di una revisione del piano Informazione in Rai:
“Spero che il CdA riesca a compiere un rinnovamento effettivo sul comparto informativo. Bisogna rendere più efficiente l’informazione, anche accorpando i telegiornali. Durante la visita di Renzi in Australia mi ha fatto impressione vedere ben cinque microfoni della Rai piazzati davanti al nostro premier: non sono troppi?”.
Gubitosi perde dunque un’alleata nel CdA Rai, l’unica che ha scelto di dimettersi dopo la delibera che ‘costringe’ il DG a procedere con un ricorso contro il Governo per il taglio di 150 mln contenuto del Decreto Irpef, richiamando in causa termini di incostituzionalità.
Ironia della sorte, toccherà proprio al Direttore Generale dare seguito a quel che ha cercato in tutti i modi di evitare, ribadendo più volte, pubblicamente, che la Rai non avrebbe fatto ricorso contro il suo azionista di maggioranza. E invece è proprio quello che è successo. “Un atto inopportuno” ha commentato il DG, ma ormai è tardi. Dovrà procedere per conto del CdA che ha ignorato i suoi suggerimenti.