Un mondo nuovo, conferenza stampa del film di Rai1
Un mondo nuovo: la conferenza stampa di presentazione del film in onda su Rai1 domenica 23 novembre alle 21.30
Segnaliamo che a margine della conferenza una giornalista presente ha detto di aver trovato il film troppo melò, con riferimento alla storia d’amore tra Spinelli e Hirschmann. Il regista ha precisato che rispetto a come sono andate effettivamente le cose “non abbiamo aggiunto niente”.
13.20 Andreatta: “Queste storie servono a ricordare grandi pensatori il cui pensiero forse oggi non è stato ancora capito o realizzato fino in fondo”. Finisce la conferenza.
13.11 Anche gli altri attori raccontano aneddoti dal set. Peppino Mazzotta (interpreta Ernesto Rossi): “C’è una scena in cui io scappo lanciandomi dal treno. Mi sono gettato per davvero e c’è stato un attimo di panico. Alla fine lo Stuntman è andato a casa e ho fatto io la scena”. Spazio poi a Simone Gandolfo, che interpreta Marcello Guida, e a Francesco Colella, che interpreta Pietro Secchia, il più ostile dei confinati.
13.09 Orlando Cinque: “Negrin non è una persona cortese sul set, neanche io sono una persona facile. Ma per la prima volta ho sentito un dialogo con il regista sul set. C’è stata una scena che non sapevo come fare, in cui il regista si è fermato e ha parlato per 20 minuti. Più passava il tempo e più mi sentivo in imbarazzo perché stavo facendo perdere tempo. Ma alla fine ho fatto una cosa completamente diversa da come l’avevo pensata, ma credendoci”.
13.05 Marchioni: “Abbiamo girato alle Isole tremiti, dove è stata ricostruita la scenografia dell’Isola di Ventotene. Il dialogo tutti insieme nella caverna durante i bombardamenti è la scena che più mi è rimasta. Questo tipo di cast non si vede di solito, alcuni sono poco conosciuti, ma lavorano da 15 anni. Tutti e 15 gli attori sono staordinari, è la prima volta che mi capita”.
12.58 Sull’assenza di Barbara Spinelli. Andreatta: “Spinelli ha scritto una bellissima lettera, a Bruxelles era presente la figlia di Colorni”. Era solo un problema di date, viene precisato dalla fondazione Spinelli. Negrin: “Renata Colorni l’ho conosciuta, insieme ai tre sceneggiatori siamo andati a casa sua. Renata Colorni a Bruxelles era commossa. Barbara Spinelli invece non ha voluto essere coinvolta nel lavoro, ci ha lasciato liberi”. Domanda all’attore Ignazio Oliva che interpreta Sandro Pertini:
Il primo pensiero è stato subito una grande paura. Come ci si fa a misurarsi con uomini del genere? È stato un grande onore. Ho cercato di non fare la macchietta di quello che Pertini rappresenta nell’immaginario collettivo. Perché non lo sono e per una questione di età. Non ho ricalcato il suo modo di parlare, ma ho provato a far emergere il suo grande valore umano.
12.54 Il presidente della Fondazione Spinelli: “L’opinione pubblica è critica nei confronti dell’Europa odierna. Io sono un eurocritico. La delusione c’è, ma quando i capi di governo dicono ‘ce lo ha chiesto l’Europa’, non è così, sono loro a decidere. Dobbiamo superare la divisione degli stati nazionali, per cui ognuno rappresenta gli interessi del proprio Paese”.
12.54 Marchioni: “Questo film è necessario, per chi conosceva Spinelli solo superficialmente”.
12.49 Domanda a Marchioni su come si sia preparato per interpretare il ruolo: “Conoscevo solo il Manifesto di Ventotene. Ero stato sull’isola, ma non avevo mai approfondito. In questa occasione sono andato a rileggere tutto quello che ha scritto Spinelli, a partire dalla sua autobiografia. Uno dei libri più grandi letti negli ultimi anni. Ho studiato per approcciarmi a un essere umano così grande. Questo è uno dei ruoli che ti cambia la vita. Spinelli aveva grandezza etica, morale, culturale. Non ho basato l’interpretazione sulla somiglianza fisica, lui era un omone. Ho cercato di catturarne l’anima e gli occhi”.
12.47 Andreatta: “Sul pubblico giovane l’esigenza di raccontare la capacità di guardare verso il futuro è molto importante. I giovani hanno applaudito. Questo film ha trovato immagini e momenti che traducono le idee in qualcosa di visibile”.
12.44 Domande dei giornalisti: Nella necessità di conciliare il tema alto – e forse arido – con il linguaggio della fiction c’è un rischio? Il regista Negrin: “Il film è costruito sulle emozioni, sui sentimenti, sui sogni che uno ha. Su domande fondamentali. L’anello di congiunzione tra il nostro lavoro e il pubblico è l’emozione. L’importante è che i ragazzi abbiano percepito l’emozione, il sogno, il fatto che i protagonisti siano onesti, siano modelli di vita. È un messaggio molto semplice. Ma non è la solita fiction che vediamo”.
12.39 Max Gusberti: “Nel finale Spinelli dichiara di aver messo sempre in conto la possibilità di fallire. Lui lo ha scritto in una lettera incompiuta, per Il Mulino..
12.36 Presente in sala anche il presidente della fondazione Spinelli, che ha fatto da consulente per il film: “Sono stato il più stretto collaboratore di Spinelli, questo film mi ha emozionato”. Poi aggiunge: “Questo film va indirizzato ai ragazzi per spiegare che l’utopia può diventare realtà. Spinelli è l’esempio della buona politica”.
12.32 Carlo Degli Esposti (Palomar): “È stato un grande lavoro. È un film di emozioni. Abbiamo tentato di fare un film di emozioni su un tema difficilissimo. In un momento difficile per il Paese e per l’Europa si cerca di spingere una forza centrifuga che rinsaldi le fila. La Rai sta cercando di mettere al primo posto una riflessione sull’Europa e Spinelli. Poi ci sono forze centripete che spingono verso la xenobia, verso gli istinti più animali e personali. La Palomar, la Rai stanno spingendo perché vinca la prima forza”.
12.30 Andreatta cita anche la storia d’amore che si intreccia nel film, tra Spinelli e Ursula Hirschmann (interpretata dalla Ragonese).
12.29 Andreatta spiega che l’altro elemento interessante per il pubblico giovane è quello della forza del sogno e delle idee. Poi aggiunge:
Abbiamo scelto per questa storia giovani attori perché i protagonisti erano giovani. Marchioni e Ragonese riscuotono particolare amore nel pubblico giovane.
12.25 Il film è stato proiettato poco fa al cinema Barberini, davanti agli studenti. Eleonora Andretta, direttore di Rai Fiction: “Raccontiamo una storia che ha radici nel passato ma che tendono nel presente. Spinelli è un sognatore, vede al di là del proprio tempo. Il pensiero di un’Europa unita nasce nel momento più terribile, quello dell’occupazione nazi-fascista. Dal rapporto tra Spinelli e i suoi compagni, quelli che chiama “maestri dell’anima e della mente”, nasce il Manifesto di Ventotene”.
Tra pochi minuti inizierà a Roma la conferenza stampa di presentazione di Un mondo nuovo, il film tv in onda su Rai1 domenica 23 novembre alle ore 21.30. Presente il cast degli attori formato da Vinicio Marchioni, Isabella Ragonese, Orlando Cinque, Peppino Mazzotta, Simone Gandolfo, Valentina Carnelutti, Sergio Albelli, Ignazio Oliva, Stefano Scherini, Francesco Colella, Miro Landoni e Giancarlo Judica Cordiglia e il regista Alberto Negrini. Si tratta di una coproduzione Rai Fiction – Palomar.
Di seguito vi proponiamo una breve sinossi, in attesa dell’inizio della conferenza che Blogo seguirà in tempo reale:
Nel 1941, mentre trionfa il Nazifascismo, in una piccola isola del Mediterraneo, uno sparuto gruppo di giovani elabora un’utopia: l’idea di un’Europa unita, libera, in pace e democratica. Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colorni, perseguitati e confinati che ancora oggi è la pietra miliare per la costruzione dal regime fascista, scrivono in segreto un libricino dell’Europa unita: Il Manifesto di Ventotene.