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Le Superchicche: non serve creare, basta transcreare

Il Wall Street Journal ha lanciato un articolo interessante sulla reinvenzione dei cartoon, un processo chiamato transcreation che è molto in voga negli Stati Uniti. Si tratta di ricreare gli stessi personaggi dei cartoni animati americani per un pubblico straniero o meglio tradurre, trasformare creativamente i personaggi per adattarli ai fan stranieri. Un esempio lampante

23 Ottobre 2007 07:10

The Powerpuff girls americane e asiatiche Il Wall Street Journal ha lanciato un articolo interessante sulla reinvenzione dei cartoon, un processo chiamato transcreation che è molto in voga negli Stati Uniti. Si tratta di ricreare gli stessi personaggi dei cartoni animati americani per un pubblico straniero o meglio tradurre, trasformare creativamente i personaggi per adattarli ai fan stranieri.

Un esempio lampante è la versione giapponese di ‘The Powerpuff Girls’ (noi le conosciamo come ‘Le Superchicche’), la serie di Cartoon Network che ha per protagoniste delle piccole supereroine. La nuova versione intitolata ‘Demashita! Powerpuff Girls Z’ ha debuttato nel luglio 2006 su Tv Tokio.

Nella storia originale le supereroine americane sono state create dal Professor Utonium, che nel tentativo di creare la bambina perfetta combina zucchero, cannella ed ogni cosa bella, ma accidentalmente fa cadere nella mistura una provetta di Chemical X che darà vita alle protagoniste che si impegneranno duramente contro il crimine.

Mentre le ragazzine della versione asiatica sono delle normali fanciulle dagli occhi grandi, secondo lo stile degli anime, e dalle lunghe gambe che spuntano da piccole gonne colorate. Le tre acquisiranno i superpoteri grazie ad una reazione chimica causata da un dolce di riso.

Tutto questo per fare buoni profitti in breve tempo (e di breve durata). Ma che altro può offrire un processo del genere?

[via Cartoon Brew]