Home Report Report, Moncler annuncia azioni legali. Gabanelli: “Non abbiamo paura”

Report, Moncler annuncia azioni legali. Gabanelli: “Non abbiamo paura”

Ecco cosa è successo dopo la messa in onda dell’inchiesta di Report su sfruttamento degli animali in Ungheria per la produzione di piume d’oca, confezionamenti nell’Est Europa per abbassare i costi della manodopera e rincari vertiginosi

pubblicato 4 Novembre 2014 aggiornato 2 Settembre 2020 22:28

L’inchiesta di Sabrina Giannini mandata in onda da Report domenica in prima serata su Rai3 (prima della bella pagina di tv di Gazebo) ha avuto un’eco fortissima, come hanno ricostruito i nostri colleghi di FashionBlog. Si tratta del reportage sullo sfruttamento degli animali in Ungheria per la produzione di piume d’oca, sui confezionamenti nell’Est Europa per abbassare i costi della manodopera e sui rincari vertiginosi. Innanzitutto in Borsa il titolo di Moncler ieri ha perso il 4,88%. Sui social sono piovute critiche (ma anche insulti e attacchi violenti) nei confronti dell’azienda leader nella produzione di piumini guidata da Remo Ruffini. Così Moncler è corsa ai ripari. Prima diffondendo uno scarno comunicato:

Moncler utilizza solo piuma di alta qualità, acquistata da fornitori obbligati contrattualmente a garantire il rispetto dei principi a tutela degli animali, come riportato dal nostro Codice Etico, al punto 6.4. L’associazione del nome Moncler a pratiche illegali e vietate dal nostro Codice Etico, è impropria. I nostri fornitori di piuma sono tutti basati in Italia, Francia e Nord America.

E, qualche ora dopo, fornendo più dettagliate spiegazioni e annunciando l’intenzione di procedere per le vie legali contro la trasmissione, accusata di non aver dato ascolto alle precisazioni dell’azienda:

Per quanto riguarda la produzione, Moncler conferma, come già ha comunicato inascoltata a Report, che produce in Italia e in Europa: in Italia quantità limitate, e in Europa nei luoghi deputati a sostenere la produzione di ingenti volumi con elevato know-how tecnico che garantisca la migliore qualità riconosciuta a Moncler dai consumatori. Moncler non ha mai spostato la produzione come afferma il servizio, visto che da sempre produce anche in Est Europa. In Italia ha mantenuto collaborazioni efficienti con i migliori laboratori. (…)
L’azienda ha dato mandato ai propri legali di tutelarsi in tutte le sedi opportune.

Puntuale la replica di Milena Gabanelli:

Moncler ha deciso di non confrontarsi con Report e alla domande per iscritto se fosse dotato di qualche certificazione non ha risposto. Come è visibile dall’etichetta, non sono dotati di alcuna filiera tracciata contro la spiumatura da vivo, come invece fanno altri marchi.

La conduttrice di Report ha concluso commentando la possibile querela:

Per quanto riguarda i ricarichi si evince dai fatturati e dai costi della materia prima e di confezione che Moncler potrebbe produrre comunque in Italia, tanto più quando è entrato il fondo Carlyle, invece ha preferito chiudere i laboratori nel Sud Italia. Se vuole portarci in tribunale, lo faccia: non lo temiamo, noi produrremo le nostre di prove.

Report