Home Serie Tv Questo nostro amore 70, Vera Dragone a Blogo: “Per Gisella in arrivo tanti stravolgimenti, resterete stupefatti”

Questo nostro amore 70, Vera Dragone a Blogo: “Per Gisella in arrivo tanti stravolgimenti, resterete stupefatti”

L’attrice che presta il volto a Gisella Mittone nella fiction Questo nostro amore 70 si racconta a Blogo.

pubblicato 4 Novembre 2014 aggiornato 2 Settembre 2020 22:38

Torna questa sera Questo nostro amore 70 con la seconda puntata. Ritroveremo, tra gli altri, anche la biondissima Gisella, la confidente di Benedetta (Aurora Ruffino), l’esuberante parrucchiera del quartiere che è riuscita nella prima puntata a realizzare il suo sogno: diventare hostess. Alzi la mano chi non vorrebbe un’amica come lei: è bella, è simpatica, è sempre pronta a offrire la sua spalla per le occasioni meno felici. Vera Dragone, l’attrice che le presta il volto, non è poi tanto diversa da Gisella, e non solo quanto a bellezza: è una ragazza divertente, che non si prende troppo sul serio, ma che al tempo stesso ha le idee chiare su quello che vuole fare. E non parliamo solo della recitazione, ma anche del canto, l’altra sua grande passione che coltiva con sacrificio e voglia di migliorarsi. Di questo, e di tanto altro, abbiamo parlato con Vera che, però, ha la bocca cucita sulle anticipazioni della fiction. Su un’unica cosa non ha dubbi: non resteremo delusi e ne vedremo delle belle.

Gisella è sempre stata molto avanti, già per gli anni 60, e a quanto pare lo è anche per i 70, visto che cambia vita e diventa hostess. Cosa dobbiamo aspettarci?

Gisella è un personaggio molto bello, una donna emancipata per i suoi tempi. E, come avete visto nella scorsa puntata, ora cambia completamente vita, diventando hostess e lasciando il salone di bellezza in gestione ad Immacolata. Ma niente paura, continuerete a vedermi in scena, ci saranno molte novità che la riguardano e dovrà poi arrivare la sorpresa finale, di cui però non vi posso ovviamente dire nulla! (ride, ndr). Vi posso però garantire che resterete stupefatti.

Nella prima stagione l’avevamo lasciata felice con Carlo, ma nella prima puntata lui è sparito. Che succede?

Le cose sono andate avanti, ma non posso davvero svelare di più, perché rivelerei quello che è poi lo svolgimento della trama. Ti dico la verità: leggendo per la prima volta il copione io stessa sono rimasta a bocca aperta per questa novità, e non voglio quindi rovinare la sorpresa al pubblico, perché è proprio bella quando arriva, quando nessuno se l’aspetta. Diciamo solo che ci saranno delle novità nella vita sentimentale di Gisella.

Tu e Gisella mi date l’idea di essere molto simili caratterialmente: estroverse, moderne, vulcaniche. È così?

Sì, è vero. Gisella, come me, è una ragazza che non si lascia prendere dallo sconforto, se non le piace qualcosa della sua vita, anziché piangersi addosso, cerca di cambiarlo. Non riesce mai a stare ferma, e in questo devo dire che ci somigliamo molto.

E c’è, invece, qualcosa del tuo personaggio che non ti piace, che magari avresti fatto in maniera diversa?

No. Per come la vedo io i personaggi non vanno mai giudicati. O ti cali completamente nei panni del tuo personaggio e parteggi per lui, oppure non ha molto senso interpretarlo. Anche quando devi interpretare un cattivo, devi cercare le sue motivazioni, capirle, e quindi interpretarlo sino in fondo.

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Ti sei fatta un’idea del perché Questo nostro amore, prima o seconda serie è uguale, piaccia così tanto al pubblico?

Credo che il motivo sia perché racconta delle storie che sono vicine alle persone. Racconta un’epoca che rispecchia moltissimo quella generazione, in cui quindi si rivedono le persone un po’ più avanti con gli anni. Ma è una storia che piace anche a noi giovani, perché fa tenerezza vedere come si viveva in quel tempo, l’ingenuità – in un certo senso – di quell’epoca, con dei valori che magari oggi non ritroviamo. Mi sembra anche che questa fiction, con una famiglia piena di problemi ma con una grande voglia di risolverli, abbia un messaggio pieno di speranza. La produzione è stata molto brava nella scelta degli attori e nella costruzione dei personaggi. Ciascuno di essi ha un suo perché e non ce n’è uno che sia una macchietta. E questo vale sia per i protagonisti, sia per i ruoli minori, dove ciascuno di essi è risolto, e dove ciascuno di noi si può immedesimare in loro. A questa serie abbiamo lavorato davvero tutti, dagli attori alla produzione, con amore e attenzione anche alle piccole cose, e credo che questo alla fine paghi.

Che aria si respirava sul set?

Intanto inizio col dire che si lavora davvero tantissimo, siamo una grande catena di montaggio che ogni giorno si porta a casa le sue dieci scene. Detto questo, Luca (Ribuoli, il regista, ndr) in questo è veramente bravissimo: riesce ad essere paziente, e al tempo stesso a portare avanti il lavoro. È un vero leader. Quindi è soprattutto grazie a lui se sul set si respirava un’aria ricca di emozioni, nonostante il grande lavoro che poi c’è dietro ogni scena che giriamo.

Tra i colleghi del set ce n’è uno che ti ha particolarmente colpito o da cui hai imparato qualcosa?

Non c’è dubbio: Neri Marcorè è veramente un mito. Vorrei dire a tutti che lui è proprio così come lo vedete, non è un personaggio: è spiritoso, è simpatico, è divertente, mette sempre tutti di buonumore. È una persona davvero carina, così come lo è Anna Valle. Lavorare su questo set è stata veramente una coincidenza fortunata. Da loro ho anche imparato la rilassatezza: vedo ad esempio che sia Neri che Anna riescono ad essere sempre sul pezzo ad ogni ciak, anche quando devi girare scene che non sono consequenziali e quando quindi devi conoscere benissimo il copione, non solo relativamente al tuo personaggio, ma anche in relazioni agli altri. È un lavoro di concentrazione estremo che magari per un attore giovane può creare un po’ di stress. Poi vedi invece gli attori con più esperienza affrontare questi passaggi con più naturalezza, e con un risultato quindi migliore nell’interpretazione, e questo non può che essere di stimolo, di insegnamento.

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La musica è fondamentale nella vostra fiction, ma lo è anche nella tua vita. Sei infatti anche una cantante…

Sì! Ho una band, le Ladyvette, insieme alle colleghe Teresa Federico e Valentina Ruggeri: siamo un trio swing anni ’50. Mi posso vantare un po’? Ultimamente siamo state anche a Londra, a suonare nel jazz club più famoso d’Europa, il Ronnie Scott’s. Una emozione indescrivibile.

Ti piacerebbe poter unire i due amori della tua vita, e quindi la recitazione e il canto in una fiction o un film?

Ma magari, sarei la persona più felice del mondo! Fino ad ora mi è capitato di poterlo fare a teatro, in uno spettacolo che prevedeva una commistione di recitazione e canto. Nella mia vita sono due aspetti che sono cresciuti insieme: non ti saprei dire se sono cresciuta prima cantante o attrice, perché per me non c’è davvero differenza. Quindi sì: sono pronta. Anzi, sai che faccio? Mi propongo subito: se c’è qualcuno interessato io sono qui (ride, ndr).

Cosa diresti a un telespettatore che ancora non è convinto per spingerlo a seguire Questo nostro amore 70?

Penso che lo andrei a minacciare a casa: guarda, o segui tutte le puntate o ti rompo il televisore (ride di gusto, ndr). No, non credo ce ne sia bisogno, perché se uno vede la prima puntata poi è rovinato: le deve per forza seguire tutte, non ce la fa a resistere!

Tu le guarderai tutte?

Sicuramente: noi facciamo i gruppi di ascolto. Ci siamo tutti: dalla produzione agli attori, ci vediamo a casa, mangiamo, beviamo e poi ci mettiamo tutti sul divano a seguire le puntate. È bellissimo.

Dopo Questo nostro amore 70 dove ti potremo seguire?

A fine novembre torno a teatro, con uno spettacolo sulla vita di Modigliani, dal titolo Modigliani Modi Maudit, accanto a Marco Bocci e per la regia di Angelo Longoni. Saremo in tour fino ad aprile, una cosa molto bella, vi invito tutti a venire a vederci!

Si ringrazia l’agenzia Quattro P che rappresenta l’attrice.