666 Park Avenue, su Italia 1 la serie tv che vorrebbe creare suspence ma non ci riesce
Su Italia 1 666 Park Avenue, la serie tv ambientata all’interno di un palazzo dove vivono delle persone che hanno a che fare con i misteri dell’edificio
La Abc, due anni fa, ha provato a portare sulla tv generalista un nuovo modo di raccontare il sovrannaturale, avvicinandosi all’horror senza però evitare censure e critiche: in realtà, 666 Park Avenue, in onda da questa sera alle 23:05 su Italia 1, non riesce a raggiunge il suo obiettivo, con una storia che spaventa poco e personaggi che non suscitano empatia nei telespettatori.
La serie tv è tratta dai romanzi di Gabriella Pierce, ambientati all’interno di uno storico palazzo nel quale abitano diverse famiglie, ognuna delle quali legata a dei misteri. Jane Van Veen (Rachael Taylor) ed Henry Martin (Dave Annable) arrivano nel palazzo grazie alla decisione di Gavin Doran (Terry O’Quinn, Locke in Lost), proprietario dell’edificio, di assumere Jane, che si occupera dell’amministrazione dei vari appartamenti.
I due sembrano contenti della sistemazione: la casa è grande, la collocazione perfetta, ed i vicini di casa sono disponibili, come Olivia Doran (Vanessa Williams), moglie di Gavin, che mette a suo agio Jane. In realtà, il condominio è abitato da personaggi le cui vite sono legate all’edificio, il cui passato nasconde misteri e demoni pronti a sfruttare i desideri delle persone che abitano a suo interno.
Brian Leonard (Robert Buckley), ad esempio, è uno scrittore il cui blocco creativo gli impedisce di lavorare, me troverà “ispirazione” nella vicina di casa, l’affascinante Alexis Blume (Helena Mattsson), ad insaputa della compagna, la fotografa Louise Leonard (Mercedes Masohn).
Nona Clark (Samantha Jade Logan), inoltre, è legata all’edificio grazie a sua nonna, personaggio che non esce mai dal suo appartamento. La ragazza, però, ha delle visioni che portano Jane ad iniziare a pensare che il palazzo nasconda qualcosa. Inizia così ad indagare, finendo in zone che da tempo non erano visitate, rischiando però di suscitare l’ira di Gavin.
La serie tv è una risposta generalista ad un genere che sulla tv via cavo, grazie ad un pubblico più adulto ed a minori limitazioni, riesce ad avere più libertà: purtroppo, la necessità di limitare le scene crude e di portare il mistero ad essere svelato lentamente ha reso lo show un tentativo poco riuscito, con storyline poco capaci di spaventare il pubblico e personaggi le cui azioni più che dare una scossa al racconto diventano banali e tipiche da parodia del genere.
Anche per questo, il pubblico americano non ha gradito la serie tv, che ha chiuso dopo tredici episodi, che però hanno un finale vero e proprio: i misteri, almeno, avranno una conclusione, sia questa sorprendente o meno.