La strada dritta, Tony Sperandeo a Blogo: “Finalmente non faccio né il mafioso né il poliziotto” (VIDEO)
L’attore siciliano si lamenta: “Sono stereotipato e quindi lavoro di meno. Sperandeo o mafioso o poliziotto. E invece non è vero, perché potrei fare di tutto e di più”
Tony Sperandeo esulta. Aver interpretato in La strada dritta, la nuova miniserie di Rai1 in onda lunedì 20 e martedì 21 ottobre, Vittorio il genovese, uno degli operai che costruisce l’Autostrada del Sole, lo rende felice. E ai microfoni di Blogo l’attore siciliano lo dichiara senza troppi giri di parole:
Sono contento per me: finalmente non faccio né il mafioso né il poliziotto. Cambiamo!
In effetti in passato Sperandeo aveva rivelato di soffrire il fatto di ricevere proposte per interpretare solo personaggi cattivi:
Certo. Infatti ne pago le conseguenze. Sono stereotipato e quindi lavoro di meno. Sperandeo o mafioso o poliziotto. E invece non è vero, perché potrei fare di tutto e di più.
A questo punto abbiamo chiesto all’attore di, tra le altre, La Piovra, Distretto di Polizia, Ultimo e Dio vede e provvede, un parere sulla televisione italiana in generale:
Le cose che importiamo dall’America, tipo i reality, hanno distrutto tante cose. Per il resto in televisione ci sono tante cose belle e importanti. Io vedo i documentari, Piero Angela. Ci sono cose interessanti. Le fiction vanno cambiando. Io sono per l’idea che non bisogna fare dieci Cesaroni, dieci La Squadra, dieci Squadra antimafia. Due o tre bastano. Lo dico per esperienza: quando uno si stereotipa in un personaggio, è difficile spogliarsi. Io ho fatto per otto anni Sciacca ne La Squadra e sto facendo di tutto affinché la gente non si ricordi più di Sciacca, ma tenga presente Sperandeo.
Anche se Sciacca, nell’indimenticabile serie di Rai3, era un poliziotto, ergo un buono:
Infatti non sono più credibile neanche a fare il mafioso.
In apertura di post la video intervista integrale.