La “vostra” intervista a…Fabrizio Frizzi – prima parte
Come vi avevamo promesso, dopo quella realizzata con Juliana Moreira, ecco le risposte alle vostre domande che avete mandato attraverso questo post al vincitore dell’estate. Stiamo parlando ovviamente di Fabrizio Frizzi. Vista la disponibilità di Fabrizio, che ci tiene a ringraziarvi tutti per la cura delle domande che avete ideato per lui, eccovi la prima
Come vi avevamo promesso, dopo quella realizzata con Juliana Moreira, ecco le risposte alle vostre domande che avete mandato attraverso questo post al vincitore dell’estate. Stiamo parlando ovviamente di Fabrizio Frizzi.
Vista la disponibilità di Fabrizio, che ci tiene a ringraziarvi tutti per la cura delle domande che avete ideato per lui, eccovi la prima parte di una lunga intervista che continuerà nei prossimi giorni.
1. Quanto c’è di vero sulla possibilità che Soliti Ignoti torni prima del periodo post garanzia autunnale?
Per ora ne so quanto Voi, ovvero ne sento parlare, ho capito che il programma dovrebbe tornare per una staffetta con Affari tuoi ma non so ancora quando accadrà.
2. Si parla di una sorta di staffetta in prime time con Affari Tuoi, dopo il buon risultato del 16 settembre.
Il risultato dell’esperimento di prima serata di domenica 16 settembre è stato davvero straordinario e sorprendente, anche per me. Per la pioggia di commenti positivi che mi sono piovuti addosso, ma anche per uno share fantastico maturato fino alle 22.40, quando tutti i programmi forti delle altre reti erano ancora “aperti”. Quindi è anche possibile una riproposizione della nostra indagine in prima serata.
3. Che ricordo hai del programma Pane & Marmellata? E di Tandem? Pensi che sarebbero ancora possibili nella tv odierna fatta di format e di poche idee?
Le esperienze di Tandem e Pane & Marmellata sono ricordi per me preziosi. Sono stato in onda – in diretta – tutti i pomeriggi per 5 anni, dal 1982 al 1987 e la tv dei ragazzi è stata la mia grande palestra. Lì mi sono messo alla prova, ho studiato il mezzo e abbiamo fatto cose così avanti che ancora sarebbero attuali: l’utilizzo della grafica del computer in movimento con voce di Papayo, un simpatico paperotto disegnato e doppiato in diretta da Silvio Scotti, i giochi creativi e interattivi.
In tanti mi dicono di avere nostalgia di quei programmi e che vorrebbero uno spazio simile dedicato ai loro figli nel pomeriggio della Rai… Ma ci sono altre reti che, da anni, hanno investito verso il pubblico dei più giovani. Ritengo comunque che una tv per i ragazzi, piena di idee e di valori, non possa che essere una proposta ancora valida.
4. Hai fatto anche l’attore con Debora Caprioglio qualche anno fa. Ci sono state altre proposte per Frizzi attore? E quale ruolo ti sarebbe piaciuto interpretare?
E’ successo all’alba dei 40 anni e interpretare l’ avvocato Paolo Bonelli è stata un’esperienza fantastica. Una fetta di vita dedicata a lui per un anno e mezzo. Perché ho scoperto che chi recita nelle fiction ha una giornata molto impegnativa: sveglia alle 6, pronti sul set alle 9 – vestiti e truccati con tutte le pagine a memoria – e poi si gira tutto il giorno fino alle 18-19. E in ogni ciak devi dare sempre il massimo perché non sai quale delle riprese “buone” sceglierà il regista da montare, quindi non puoi mai mollare e rilassarti. E’ un lavoro intenso, pieno di sfumature anche umane. Si diventa una famiglia. Purtroppo, dopo due serie di grande successo, l’avvocato Bonelli è andato precocemente in soffitta con tutta la sua famiglia. Peccato! Mi sarebbe piaciuto seguirne le evoluzioni.
Con Vittorio Sindoni, il regista di tante fiction di successo, stiamo cercando una nuova idea da proporre. Ci piace la storia di due amici che si aiutano a vicenda ma che fanno due vite molto diverse… il mio ruolo dovrebbe essere quello di uno psicologo che lavora nelle carceri per il recupero dei detenuti. Argomento tosto ma molto interessante. Si vedrà.
Intanto da fine ottobre, al Teatro Manzoni di Roma, farò un mese di teatro. Una divertente commedia di Aldo De Benedetti, con Edy Angelillo e Carlo Alighiero che farà anche la regia.
5. Rifaresti Scommettiamo che…? Con Milly Carlucci? All’epoca era un grande successo e come coppia televisiva eravate molto affiatati (di Narciso Lunatico)
Per Milly e con Milly farei tutto, come dimostra l’esperienza di ballerino a “Ballando con le stelle”. Milly è brava ed è una cara amica.
Ci vuole anche stima e fiducia per lavorare bene in coppia. “Scommettiamo che…?” è un formato sempreverde e sono convinto che – realizzato con la cura che merita – sarebbe ancora un grande successo.
6. Cosa secondo te è alla base del successo dei Soliti Ignoti? La tua signorile e pacata conduzione, l’eccellente format, la rivisitazione italiana? (di El Barto)
Credo proprio che alla base del successo di un programma ci sia proprio una miscela di tutti questi ingredienti. Certamente la bontà del formato è il punto di partenza ideale. Se la macchina non fosse stata buona anche Schumacher non avrebbe vinto. La rielaborazione del formato americano da parte di Pasquale Romano è straordinaria perchè cambia radicalmente il clima del gioco, lo rende appassionante in ogni suo passaggio fino al gran finale che non ha niente da invidiare (si fa per dire ) ai grandi finali dei processi di Perry Mason. La conduzione è abbinata al contesto e al mio carattere. Non avrei saputo e potuto fare altro. Non sono capace di urlare, non sono capace di mettere in mezzo i concorrenti. Sono invece capace di sottolineare le sfumature e di giocarci sopra, tenendo la tensione nei momenti chiave e sciogliendola in altri momenti con un’ improvvisata battuta.
7. Come hai vissuto, effigie della Tv fatta da professionisti degli anni ’80 e ’90, l’essere “confinato” alla mattinata di Rai Tre, come conduttore di Cominciamo Bene, forse tua isola di salvezza? (di El Barto)
L’arrivo a Raitre è stato vissuto da me come una rinascita. Ho capito che Cominciamo bene era un prezioso trampolino da cui riprendere il volo che si era bruscamente interrotto.
8. Ora che Raiuno si è ricordato di te e, dati alla mano, sei stato il conduttore dell’estate, hai in progetto altri programmi sulla rete, oltre a Soliti Ignoti invernale? (di Corrado)
Tutto è possibile, anche se le priorità sono Cominciamo bene, il teatro fino a fino novembre, Telethon e poi la ripresa eventuale di Soliti ignoti.
9. Qual è il programma al quale sei più affezionato e quale invece quello che ti sei pentito di aver fatto? (di bubino)
Oggi sono innamorato di Soliti ignoti, ovviamente… ma sono affezionato a Cominciamo bene, a Tandem, a Scommettiamo che, alla prima edizione de I Fatti vostri e a tutte le 15 Miss Italia. Con tutto il rispetto per le versioni precedenti e posteriori, le mie edizioni di Miss Italia avevano l’ anima ed erano veramente dedicate alle Miss.
Il programma che vorrei non aver fatto è Atlantamtam, realizzato in occasione delle Olimpiadi di Atlanta, 1996. Mi fu proposto all’ ultimo momento e, in virtù del mio amore per lo sport, accettai senza riserve. Ma mancava tutto. E’ stata una trappola ma sono sopravvissuto imparando a essere più forte e a non caderci più.
10. C’è un programma e una persona della tv italiana che proprio non sopporti? (di gta)
Non mi piacciono i programmi violenti e diseducativi. Il programma Distraction per esempio dovrebbe andare in onda a tarda notte, perchè – secondo me – visto dai ragazzi, può essere fortemente diseducativo. Far vedere, per esempio, un concorrente che – sia pure per gioco – butta una bomba di vernice che poi esplode e distrugge un auto (appena vinta da un altro concorrente), è un invito a prendere alla leggera il danneggiamento delle cose altrui.
11. Se te lo proponessero in questo momento, condurresti il Festival di Sanremo? Credi di poterti occupare anche della direzione artistica come i tuoi colleghi presentatori Baudo, Bonolis o Panariello, o preferiresti un ruolo di sola conduzione? (di sario)
Sono un grande appassionato della musica italiana. Ci lavoro sopra, per un motivo o per l’altro, da più di trent’anni. Se me lo chiedessero lo farei con gioia e, credo, anche con competenza. E sarei in grado di occuparmi anche della direzione artistica. Conosco tutti gli artisti italiani e, ammesso che sia necessario, ho studiato pianoforte e composizione.
Ci sarà un anno in cui Pippo vorrà farsi una bella vacanza in montagna… Ecco, quello potrebbe il mio anno.
12. Sei stato uno dei volti di punta, con la tua compagna (televisivamente parlando) Elsa di Gati, della manifestazione svoltasi a Forcella (Napoli) ad inizio marzo di quest’anno, che poneva come obiettivo l’inizio di una faticosa rinascita del quartiere e di Napoli tutta dopo i cruenti eventi degli ultimi anni. Che ricordi hai di tale evento e di quella zona di Napoli, conosciuta dai più come l’epicentro della Napoli camorristica? (di El Barto)
E’ stata una serata molto importante, di grande responsabilità. C’ era ancora Don Merola che ci aveva voluto lì per inaugurare una struttura messa a disposizione dei ragazzi per aiutarli a trovare un interesse e a evitare cattive frequentazioni. Ho il ricordo di una serata intensa, dell’abbraccio col papà di Annalisa Durante, della voglia di tutti di incidere su un cambiamento. Ricordo anche di aver cantato il ritornello di Pensa, imparata in fretta e furia perchè Moro l’aveva presentata a Sanremo solo due giorni prima.
Ma il suo è un testo che – in quel contesto – era significativo e doveroso cantare.