La Quinta colonna di Rete 4 e Del Debbio che vuole far indignare la gente
Tanta rabbia ed indignazione nella prima puntata di Quinta colonna in onda su Rete 4, condotto da Paolo Del Debbio
Torna “Quinta colonna”, il programma di approfondimento giornalistico che ha debuttato solo due mesi fa e giunto alla seconda edizione. E sono molte le novità: a partire dal canale di messa in onda, non più Canale 5 ma Rete 4, che così riprova a proporre un programma di informazione dopo l’insuccesso, lo scorso anno, de “La versione di Banfi”.
Salvo Sottile, inoltre, lascia la conduzione del programma (“Quarto grado” tornerà a settembre) ed al suo posto arriva Paolo Del Debbio, co-conduttore di “Mattino 5” che di “Quinta colonna” è già stato ospite fisso. Ora, a lui tocca cercare di conquistare quel pubblico che la versione estiva del programma, nonostante alcuni scoop (uno tra tutti: l’intervista a Francesco Schettino), non è riuscito a conquistare.
Per farlo, ci si concentrerà di più su politica ed economia, puntando sui temi più forti della settimana. La prima delle sei puntate di “Quinta colonna” è intitolata “Siamo alla frutta: ed i politici che fanno?”. Oltre agli ospiti in studio ed ad un collegamento dalla Festa Democratica di Reggio Emilia (quella da cui è partito lo scontro Bersani-Grillo), al centro ci sono i collegamenti da Padova, Roma e Verbicaro (Cs), dove gli inviati danno spazio alla rabbia delle persone. Ed è proprio la rabbia, l’indignazione, il motore di questa prima puntata.
Quinta colonna, la prima puntata su Rete 4
Messo da parte il racconto stile romanzo dei fatti di attualità (addio a Donato Carrisi), Del Debbio ha preferito partire subito in quarta, dando spazio ad un editoriale di Mario Giordano, direttore di TgCom24, fatto di cifre e sberleffi al Governo (i cui ministri tecnici sarebbero apparsi troppo spesso sui magazine in questi mesi), prima di passare ai collegamenti dalle piazze.
E qui, il tono non si placa, anzi: complici alcuni “personaggi” giustamente arrabbiati per la loro condizione (come la signora romanza che al conduttore spiega “Io non pago l’Imu, pago l’Imor…”, o il servizioo dedicato ai chi non è andato in vacanza), il nuovo “Quinta colonna” non molla la presa, mostrandosi sicuramente più veloce della sua edizione precedente, ma anche più aggressivo. Ed aggressivo non vuol dire per forza graffiante.
Per quanto Del Debbio non abbia paura ad interrompere le storie di difficoltà finanziarie degli intervistati in piazza, per quanto non si faccia scrupoli di fare la stessa domanda più volta all’ospite in studio che fatica a rispondere, l’approfondimento giornalistico può essere puntuale e svelare la verità senza dover aizzare le masse o, addirittura, mettere chi si trova nella stessa condizione uno contro l’altro (è il caso del confronto tra una donna di Roma ed un imprenditore di Padova, finiti a discutere se si lavora di più al Nord o al Sud).
Questo “Quinta colonna”, invece, stando a quanto si sta seguendo nella prima puntata, ha intrapreso una strada diversa. La meta è sempre quella della formazione di un pubblico cosciente ed informato, ma il mezzo usato per raggiungerlo sembra più un carroarmato roboante e che incute preoccupazione, piuttosto che una veloce utilitaria che arriva dritta al punto senza spaventare chi la incontra lungo il percorso.