Tale e quale show 2014, Claudio Lippi a TvBlog: “Fare il giurato non è la parte più determinante della mia carriera, ma è divertente”” (VIDEO)
La videointervista di TvBlog a Claudio Lippi, giudice di Tale e quale show 2014 insieme a Christian De Sica e Loretta Goggi.
Claudio Lippi, a partire da venerdì 12 settembre, tornerà su Rai1 nel ruolo di giurato di Tale e quale show 2014. TvBlog gli ha posto alcune domande a margine della conferenza stampa di presentazione del varietà, anche in questa quarta edizione condotto da Carlo Conti (la sua videointervista)
Nuovamente giurato di Tale e quale show. Si aspettava qualcosa di più dalla Rai visto il successo degli scorsi anni?
(ride, Ndr). Mi sarebbe spiaciuto far fuori Carlo. Lascio che sia ancora lui a condurlo. Ci saranno altre occasioni. Questo è un gioco, un divertimento e un favore ad un amico, ricambiato poi dal gradimento del pubblico verso tutto il programma. Non è certamente la parte più determinante dei miei 50 anni di lavoro. È una bella esperienza, divertente!
In conferenza stampa ha preso le difese di Raffaella Fico e di Valerio Scanu, i più giovani tra i concorrenti…
Le prendo tutte le volte che si rischia di confondere le persone con quello che le persone – con la loro complicità – ti fanno credere di essere. In fondo questa ragazza ha una figlia, è madre. Non sono tanto per il gossip. Apprezzo di voi il fatto di essere critici e di non puntare sul prurito del sapere il dietro le quinte: se lo fate è perché avete informazioni professionalmente utili. Quindi sì, prenderò sempre le difese di chi vedi che non sa difendersi da solo. Valerio è figlio di un prodotto, il talent, per cui hai un momento di straordinaria popolarità e poi si rischia il silenzio. Lui è anche molto bravo. Spero di non sbagliarmi a difenderli… poi ognuno è responsabile della sua vita.
Come si pone rispetto alla grande importazione di format esteri in Italia? Tale e quale show è uno di questi…
Sì, è uno di questi. Avendo visto l’originale, in questo caso, rimane solo il termine ‘format’ perché il programma è totalmente cambiato. Me ne meraviglio anche perché di solito il Paese che lo importa deve attenersi all’originale in modo scrupoloso. In questo caso, invece, è stato sostanzialmente ribaltato. In questo momento avere idee che possano essere vendute – e non andare a comprare continuamente all’estero – sarebbe auspicabile. Ma non dirigo né quest’azienda, né l’altra, né La7, né Sky. Sono allibito che non si abbia un prodotto nazionale più rilevante, quantitativamente più presente.