Neil Armstrong è morto: fu protagonista del primo evento televisivo globale
Fu il primo uomo sulla luna. In Italia e nel mondo, fu un clamoroso evento televisivo. La diretta nostrana, da via Teulada, era condotta da Tito Stagno.
Neil Armstrong fu protagonista, probabilmente, del primo grande evento globale, di quelli che tenne il mondo raggiunto dal segnale televisivo inchiodato ai tubi catodici con il fiato sospeso.
Se ne contano pochi, di eventi del genere. Se escludiamo, poi, gli eventi sportivi, sono davvero pochissimi. Se penso a quelli di cui ho memoria, per esempio, non posso che ricordare l’11 settembre. Ricordo dov’ero, con chi, cosa facemmo, e che rimanemmo fermi lì, davanti alle immagini di un altro evento globale che scorrevano davanti ai nostri occhi.
Ma a fatica riesco a immaginare cosa rappresentasse per le persone che guardavano l’allunaggio, quell’evento globale lì. Talmente evento da venire addirittura contestato tempo dopo, come se fosse stato un fake, in una delle splendide teorie del complotto che ci piacciono tanto (a dire la verità, tutte le obiezioni del caso sono state smontate nel tempo, ma poco importa: ai complottisti piace pensare che sia stato tutto montato). Per quell’altro evento globale, ben più tragico, le teorie non riguardarono l’evento in sé, ma la sua origine e il modo in cui è stato raccontato, e i punti interrogativi, qui, per quel che ho avuto modo di leggere, lasciano spiragli a ricostruzioni differenti ma non mettono in dubbio, ovviamente, l’essenza stessa dell’evento: è accaduto. Ed è stato, comunque lo si interpreti, uno degli eventi che ha cambiato il mondo.
Quel passo di Armstrong sulla Luna, invece, lo ha cambiato nell’immaginario. Nei sogni. Nello spirito. Ma purtroppo non nella sua concretezza. E’ rimasto – forse per questo per alcuni è fiction – un evento senza conseguenze dirette. La Luna è sempre lì, ora si punta a Marte con Curiosity, ma la televisione è troppo occupata, ormai, a guardare a fatti più ombelicali (non per questo meno importanti) e meno eterei. E gli eventi globali potenziali sono moltiplicati e vengono assorbiti dal flusso delle immagini.
Lunga vita al ricordo di Neil Armstrong.
Neil Armstrong è morto: il ricordo di Tito Stagno
Tito Stagno ricorda Neil Armstrong in diretta su SKY, poco dopo la notizia della morte dell’ex astronauta. Il giornalista – il cui siparietto con Ruggero Orlando la sera della diretta raccontiamo qui sotto –, in collegamento telefonico, si dice molto addolorato.
«Sono molto addolorato, perché è una parte della mia vita che se ne va. Intanto era un mio coetane, come tutti gli altri astronauti (dell’Apollo 11, ndr): tutti del 1930. Addirittura, Aldrin, l’amico più caro, del gennaio del 1930. Devo dirti che Aldrin… Armstrong era stato con noi anche nel decimo anniversario dello sbarco sulla luna, nello studio c’era Ruggero Orlando, c’era Piero Forcella e c’era Claudia Cardinale, in studio, quel giorno. E lui fu delizioso, anche nel comporre quella famosa polemica tra me e Ruggero Orlando a proposito del momento esatto dell’atterraggio sulla Luna».
Protagonista entusiasta oggi come allora, ancor prima che testimone e narratore, Tito Stagno offre la propria disponibilità per un eventuale ricordo di quelli dell’Apollo, racconta le nuove idee degli Americani per lo spazio e le mescola al ricordo di un incontro con Armstrong al Quirinale.
E’ memoria storica, e quindi, anche facesse un po’ di confusione – come quel giorno in diretta? Chissà se fu una confusione voluta o cercata – bisognerebbe per forza perdonargliela.
Sbarco sulla luna: la Rai, con Stagno e Orlando in polemica
Lo sbarco di Neil Armstrong fu «la notte più lunga» della televisione italiana, nello studio 3 di Via Teulada. In studio, Tito Stagno, da Huston Jas Gawronsky e Ruggero Orlando, raccontarono agli italiani che possedevano un televisore o a quelli che si erano riuniti al bar per vedere le immagini, la diretta della parte finale della Missione dell’Apollo 11.
«Ha toccato», dice Tito Stagno: nel video, una testimonianza eccezionale, dal dietro le quinte di quella storica trasmissione. Si dice che le immagini, in regia, arrivano qualche secondo prima rispetto alla trasmissione per tutti gli italiani. Ma non è così, anzi, è proprio Tito Stagno ad anticipare i corrispondenti da Huston.
Poco dopo è proprio Ruggero Orlando a precisare: «No, non ha toccato». Solo che è tardi: a Via Teulada parte l’applauso, Tito Stango si prodiga nel panegirico che aveva evidentemente preparato, recitando le ore di Roma, di Houston e di New York e ricordando che «per la prima volta un veicolo pilotato dall’uomo ha toccato un altro colpo celeste. Questo è frutto dell’intelligenza, del lavoro, della preparazione scientifica, è frutto della fede dell’uomo». Per poi dire: «A voi Houston».
Ruggero Orlando: «Qui ci pare che manchino ancora dieci metri».
I due si contestano, poi Orlando: «Ha toccato in questo momento». Stagno insiste: «Ha toccato quando io l’ho detto».
Neil Armstrong è morto
Neil Armstrong è morto all’età di 82 anni. E’ stato il primo uomo a mettere piede sulla Luna, nel 1969. La famiglia ha reso noto che le ragioni del decesso sono da ricercarsi nelle complicazioni di un intervento chirurgico al cuore che l’ex astronauta della NASA aveva subito all’inizio del mese di agosto.
«Questo è un piccolo passo per l’uomo, un balzo gigantesco per l’umanità».
Fu questa la celebre frase che Armstrong pronunciò il 20 luglio del 1969, poco prima che l’Apollo 11 toccasse il suolo lunare. Fu senz’altro un passo gigantesco, per l’umanità, in quel momento, anche se poi tutti i progetti spaziali e lunari sarebbero ben presto caduti nel dimenticatoio dopo il primo, clamoroso interesse.
Neil Armstrong e il suo compagno d’allunaggio, Buzz Aldrin, furono protagonisti dell’evento con l’audience televisiva più alta mai registrata all’epoca: circa 500 milioni di persone in tutto il mondo (secondo altre stime, almeno 600) guardarono in diretta l’impresa dei due astronauti americani e dell’Apollo 11, che culminò nel momento dell’atterraggio, alle 20:17:40 del Meridiano di Greenwich (le 22:17:40 ora italiana).
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