Sesta stagione per Breaking Bad? E’ una bufala, ma l’Ansa ci casca
Il The National Report parla di una sesta stagione di Breaking Bad, ma la notizia è una bufala: nonostante questo, l’Ansa la riprende come se fosse vera, malo scherzo è già stato scoperto dai fan della serie tv
Una sesta stagione di Breaking Bad: quando tutti pensavano che le vicende di Walter White (Bryan Cranston) fossero giunte a conclusione con la quinta stagione, andata in onda un anno fa in America (da noi la seconda parte andrà in onda a settembre su Rai 4), Vince Gilligan, creatore della serie, ha deciso di regalare ai fan dello show un seguito alla serie tv che ha trionfato nelle scorse ore agli Emmy Awards 2014.
Questa, almeno, è la versione che arriva da The National Report, sito americano che ha pubblicato le dichiarazioni di Gilligan, secondo cui Breaking Bad ha ancora qualcosa da dire (attenzione – spoiler sul finale di serie):
“Non potevo allontanarmi dalla serie. Non è un modo per fare cassa o svilire il bellissimo finale della quinta stagione. Ho investito così tanto su me stesso per questi personaggi che ho sempre avuto un indizio di un possibile ritorno, anche al di là di Better Call Saul (spin-off della serie che partirà nel 2015, ndr). Avevo bisogno di qualcosa che desse un senso alla prosecuzione della storia”.
Sempre stando a questa intervista, l’idea di proseguire con lo show sarebbe stata di Bryan Cranston, da sempre affezionato al personaggio di Walter White:
“Bryan mi ha chiamato qualche mese fa e mi ha detto che aveva fatto un incredibile sogno in cui Walt si svegliava in ospedale circondato dalla Dea e finiva per evadere di prigione e scoprire che aveva dei fan. E’ una storia sulla redenzione, ha una premessa dark. Non posso dare altri dettagli, ma diciamo che Walt ha degli affari in sospeso da portare a termine, e sono sicuro che non ha a che fare con l’insegnamento della scienza a scuola”.
Alle parole di Gilligan seguono anche le dichiarazioni di Paul Horner, autore della serie. “La sesta stagione avrà a che fare con la fuga di Walt dalla prigione, nonostante il fatto sia stato tenuto in prigione in un modo che non si vedeva dai tempi di Hannibal Lecter”, avrebbe detto.
Quindi, se lo dicono il creatore della serie ed uno degli autori sarà vero, si potrebbe pensare. Ma se si verifica attentamente la fonte, si scopre che il The National Report altro non è che un sito di satira, che scrive notizie non vere, ironizzando sull’attualità e non sempre scrivendo battute riconoscibili come tali. Da qui il possibile equivoco, che si sarebbe potuto evitare tranquillamente andando a cercare il nome di Horner, che non esiste o quantomeno non fa parte degli autori di Breaking Bad. Con questi due indizi, aggiunto il fatto che una sesta stagione di Breaking Bad sembra alquanto improbabile a prescindere dall’entusiamo con cui autori ed attori parlano dello show, si sarebbe potuto capire che la notizia altro non è che uno scherzo.
Se i fan in tutto il mondo hanno capito al volo la burla, a crederci davvero è stata l’Ansa, che è uscita con tanto di notizia e traduzione delle dichiarazioni sopra riportate:
“Gli ammiratori del telefilm Breaking Bad, vincitrice di due Golden Globe e svariati Emmy Awards ieri sera, possono tirare un sospiro di sollievo. Vince Gilligan, creatore della serie, ha infatti annunciato a sorpresa durante un’intervista esclusiva alla Cnn, che la saga andra’ avanti almeno per una nuova stagione, la sesta.”
Siamo ancora una volta di fronte ad un lavoro fatto di fretta, senza la verifica delle fonti e, soprattutto, proveniente da una delle fonti di informazione che dovrebbe essere tra le più autorevoli in Italia. E’ come se, quando si tratta di serie tv -e quindi, stando ad alcuni, di notizie “minori”-, la necessità di verificare la fonte sia meno urgente: meglio uscire con la notizia, così com’è stata trovata, senza provare a domandarsi cosa ci sia di vero. E’ un errore in cui possiamo imbatterci tutti, è vero, ma a volte si abbassa la guardia senza spiegazioni. Un po’ come il commento di Gene Gnocchi e Joe Violanti andato in onda su Rai 4 e Radio 2, superficiale, con battute fuori contesto e un’approssimazione che non si può accettare, nè che si parli di una Coppa del mondo nè che si parli di una premiazione televisiva seguita da milioni di persone nel mondo.
E se in Italia i telefilm sono ancora considerati un prodotto a cui non dare troppo peso, non è accettabile che notizie come queste siano fatte passare come vere senza un controllo di base alla fonte: la figuraccia non la fa solo l’Ansa, ma tutto il giornalismo italiano, che crede di poterla scampare quando si parla di notizie “leggere”.