Moran Atias, ritorna…
Questo è un appello che ci auguriamo non passi inosservato: aridatece Moran Atias. Perché, anche se la ragazza in questione non è propriamente un’italiana doc, l’abbiamo vista crescere nella nostra penisola catodica ed è davvero un peccato ricordarla soltanto come valletta usa e getta. Che Moran si sia messa inizialmente in mostra con il suo
Questo è un appello che ci auguriamo non passi inosservato: aridatece Moran Atias.
Perché, anche se la ragazza in questione non è propriamente un’italiana doc, l’abbiamo vista crescere nella nostra penisola catodica ed è davvero un peccato ricordarla soltanto come valletta usa e getta.
Che Moran si sia messa inizialmente in mostra con il suo fisico statuario, posando per alcune cover di mensili di moda e femminili, è attestato dal suo curriculum.
Poi, se aggiungete che la sua vetrina catodica è stata i Raccomandati ai tempi del trash di Cristiano Malgioglio, ciò non deporrebbe a suo favore per una degna redenzione.
In realtà, Moran è una di quelle reiette showgirl televisive che ha abbandonato il nostro Paese con la coscienza di non aver lasciato il segno.
Non le è servito redimersi in film come Gas (2005) di Luciano Melchionna, Le rose del deserto (2006) di Mario Monicelli o La terza madre (2007) di Dario Argento, dando prova di ambire a una carriera da attrice.
Per noi italiani sarebbe rimasta probabilmente una gnocca tra tante, non molto diversa dalle Lodo e dalle Fabiani tutte nostrane e impossibilitata a dimostrare le sue vere qualità.
Perciò, è assolutamente comprensibile la sua voglia di migrare negli States, con l’intento di spopolare davvero nel cinema. Da diversi mesi Moran Atias si trova a New York, con l’intenzione di restarci almeno due anni.
“Mi sento dinamica, libera e per adesso resto qui, dove sto vivendo il sogno americano grazie alle opportunità che mi ha concesso l’Italia. Frequento uno stage al Lee Strasberg theatre institute, una tra le scuole migliori del mondo frequentate da star come Marilyn Monroe, Al Pacino e Marlon Brando. Ho vinto una borsa di studio di recitazione e regia grazie alla mia partecipazione al film Gas. Per fortuna mi pagano le lezioni: vivo in una casa piccolissima nel cuore della Grande Mela, dove per pochi metri quadrati si possono spendere anche cinquemila dollari al mese d’affitto”.
Studia molto, ma nel tempo libero lavora, visto che è appena tornata dalla Russia, dove ha girato per la televisione israeliana un documentario sulle ricerca della felicità (e va ricordato che la sua terra di origine ha già puntato su di lei affidandole la versione locale di Affari Tuoi, Deal or no Deal).
Per quanto riguarda gli altri progetti futuri, l’Atias ha appena firmato per una produzione italo-francese e nel 2008 uscirà Dylan per la regia di Mike Dravis, il regista di Modigliani, dove interpreterà l’amante del poeta Dylan Thomas.
Insomma, Moran merita tutto il nostro sostegno, innanzitutto perché si professa ancora affezionata alla gavetta italiana senza screditarla, e poi perché dimostra che oltre le gambe c’è di più…
Anche se pure l’occhio vuole la sua parte.
[Fonte Chi]