Francesco – Lu santo jullare, Dario Fo torna su Rai1: 7 anni di trattative, la svolta con Leone
Il teatro di Dario Fo torna su Rai1, in prima serata
Si è appena conclusa la conferenza stampa di presentazione di Francesco – Lu Santo Jullare, l’opera teatrale che riporta in tv Dario Fo. L’appuntamento è per domenica 22 giugno alle 21.20 su Rai1. Il Premio Nobel ha riscritto e riproposto il lavoro nato 15 anni fa e lo ha messo in scena all’Auditorium di Napoli. Di seguito trovate tutte le dichiarazioni rilasciate in conferenza. Giancarlo Leone, direttore di Rai 1:
Portiamo il grande teatro di Dario Fo su Rai1. È un omaggio che gli dovevamo per il suo impegno e anche per la storia tormentata con la Rai. Avere il sesto Premio Nobel italiano era un’occasione molto importante, che supera qualsiasi valutazione che deve fare un direttore di rete. Il nostro dovere di servizio pubblico è di fare questo tipo di operazione.
Francesco Pinto, responsabile del Centro di Produzione di Napoli:
I colleghi di Napoli hanno lavorato su quest’opera in maniera eccellente. Non vedrete la passione ‘fisica’ del pubblico nei confronti dello spettacolo. Fo è stato investito dall’ondata di passione. L’opera è realizzata tutta in alta definizione; non è televisione, è opera d’arte.
Gianmarco Mazzi:
Ringrazio Leone. Pratico forme di spettacolo più popolari, ma questa è stata un’esperienza di vita. A Fo mi accomuna lo spirito un po’ ribelle. La cosa bella è che la Rai ha collocato questa serata in mezzo all’orgia calcistica dei Mondiali. Questo è un evento della cultura italiana, ma anche mondiale.
Dario Fo:
Ringrazio soprattutto per l’umanità che ho ricevuto lavorando in Rai. Da quando faccio il teatrante ho conosciuto la macchina della Rai, il genio, lo slancio, la partecipazione. Tutte le volte che lavoro con gruppi della Rai provo un grandissimo piacere, che aumenta sempre. In questa occasione era da commozione. Finito lo spettacolo ho avuto le lacrime agli occhi perché ho capito l’abbraccio straordinario mi stavano offrendo non solo gli spettatori ma anche i tecnici.
Ed ancora:
È stato un momento straordinario. In Rai la situazione è difficile; bisogna ricostruire l’autonomia della Rai. Ora si sta rientrando in una logica, spero che la Rai riesca davvero a essere autonoma e indipendente. È l’unico modo per salvarsi dalla crisi.
Leone ha aggiunto:
Un direttore di Rai1 prima di decidere se accettare questa proposta si sarebbe dovuta rivolgere al direttore generale. La Rai in cui oggi lavoro ha totale autonomia editoriale da parte dei direttori. Non c’è alcuna interferenza di natura politica.
Il regista Felice Cappa ha ringraziato Franca Rame che “mi ha obbligato a fare il regista”. Poi ha aggiunto:
Non è né teatro, né solo televisione, è qualcosa di più. Vale la pena pagare il canone per queste cose.
Quindi sono arrivate le domande dei giornalisti. Cosa è cambiato dal Francesco di 15 anni fa? Fo:
Avevo pensato di ristrutturare l’opera per la scoperta avvenuta di nuovi testi scritti da seguaci di San Francesco che mettevano in luce che quello che noi conoscevamo oggi di San Francesco non era la verità. Proprio in quel momento è arrivato Papa Bergoglio. Questo è diventato Francesco, ma con la voce di questo Papa.
La censura Rai. Fo ha spiegato:
Non è mai esistita, c’è stato subito un interesse di andare fino in fondo. La Rai ha capito il bisogno di realtà. La Rai mi ha lasciato completa libertà, è una delle poche volte che mi capita di recitare, montare un pezzo in tv in completa libertà.
Leone in merito:
Mazzi venne da me un anno fa con il progetto, dopo mezz’ora eravamo d’accorso sul farlo. Questa è l’occasione anche per chiedere scusa a Fo se in passato alcune cose non sono andate come dovevano.
Sui 7 anni di trattativa con la Rai, di cui TvBlog chiede conto, interviene il figlio di Dario, Jacopo Fo (che sul blog del padre aveva scritto di “sette anni di porte sbattute in faccia e di funzionari che sparivano dopo il primo incontro”) per chiarire:
C’è stato un dissidio tra mio padre insieme ai frati d’Assisi col vescovo di Assisi per lo spettacolo su Giotto. Il ‘reato’ era di lesa maestà pittorica. Eravamo in trattativa già con la Rai, poi il rapporto si è rotto senza alcuna spiegazione. Con la Rai ho continuato a trattare per anni ma ad un certo punto sparivano. Con Leone c’è stato un cambiamento molto grosso, è come se si fosse rotto una specie di codice. Riconosco il coraggio avuto da Leone.
Possiamo fidarci della storia? Perché le figure di questi personaggi vengono stravolte? Fo:
Perché c’è di mezzo la menzogna che ogni organizzazione di potere cerca di mettere in campo per evitare che la giusta dimensione delle cose venga presa in possesso dai giovani. I giovani non devono sapere, per alcuni. Bisogna essere dentro la verità, che deve essere la prima forma del nostro lavoro.
L’apertura di Grillo a Renzi?
È tutto da vedere, auspico che si cominci un dialogo con interessi chiari.
C’è un riferimento esplicito a Papa Francesca nell’opera? Fo:
Non c’è bisogno di imitare gesti o vocalità per fare in modo che si raggiunga la presenza di personaggi sulla scena.
Su Mika, Fo:
Spero di realizzare uno spettacolo intero con Mika.In parte lo abbiamo già registrato, tutto sta nei tempi e nelle possibilità. Ha una grande dote: il coraggio di raccontare e di stare dentro i fatti dell’umanità. Ha un desiderio di grandezza.
Lo spettacolo sarà preceduto dalla conversazione tra Dario Fo e Mika di 5 minuti (la versione integrale sarà disponibile da lunedì 23 giugno su Rai.tv – 40 minuti).
Mazzi:
Mika mi ha colpito vedendolo dalla Bignardi. È molto giovane, è un ragazzo di cultura cosmopolita. Lui conosce Fo come noi conosciamo Benigni. Ci ha dato la lezione che bisogna tutelare i nostri uomini di cultura.
La regia dello spettacolo è di Felice Cappa. Tra gli ospiti ci sarà anche Mika.