“Caro Floris, tocca anche a voi, mi dispiace”. Con queste parole Matteo Renzi ieri a Ballarò nel corso dell’intervista registrata e trasmessa nell’ultima parte della puntata (l’ultima prima del voto, perché martedì prossimo andranno in onda le tribune elettorali) ha dato vita ad un bel duello con il conduttore del talk show di Rai3, che lo ha incalzato con insistenza su vari temi. Lo scambio di battute si è accesso in particolare sul taglio dei 150 milioni di euro decisi dal governo nella spending review per la Rai. Il Premier ha spiegato che anche la tv pubblica “deve partecipare ai sacrifici” per esempio vendendo Rai Ways e eliminando gli “sprechi clamorosi nelle venti sedi regionali”:
I dirigenti pubblici hanno un tetto, le sembra normale che la Rai sia l’unica entità statale a non partecipare alla spending? È arrivato il momento che sia qualcosa anche la Rai, mi dispiace ma è cosi.
All’obiezione di Floris sul rischio che un intervento di questo genere possa indebolire la tv pubblica favorendo di fatto nel duopolio Mediaset (di Berlusconi), Renzi ha replicato:
In questo Paese per vent’anni c’è stato un duopolio fuori luogo, senza apertura, ora invece c’è anche La7, Sky, il digitale e altre tv. Se fossi un dirigente Rai mi preoccuperei di portare la Rai nel terzo millennio, non di inseguire i rapporti con i partiti.
Il Premier ha insistito rivendicando il fatto di non aver mai interferito nelle scelte editoriali della tv pubblica:
Un Presidente del Consiglio che cacciava dalla Rai lo abbiamo già avuto. Io non ho mai incontrato né il presidente della Rai, né l’amministratore delegato. Voglio che sia di tutti e non dei partiti, perciò non metterò mai bocca su palinsesti, conduttori e direttori, ma anche la Rai deve fare la sua parte in questa operazione di redistribuzione.
Il botta e risposta è proseguite tra stoccate più o meno velenose e provocazioni. Tra un “capisco che sulla Rai è sensibile” a “non riesco a farle la domanda; poi la lascio rispondere nei tempi brevi che la contraddistinguono” e “non sa come rispondere e mi attacca dicendo che difendo la Rai”.
Quando il tema si è spostato sulle coperture per il taglio dell’Irpef e in particolare sull’aumento dell’aliquota al 26% per le quote di Bankitalia e quando Floris ha paventato il rischio di nuove tasse, Renzi ha detto:
Lei descrive uno scenario di fantapolitica, per la prima volta il governo paga le tasse. C’è una questione che va oltre la Rai, Floris, e le ricordo che io, che non ho neanche l’età per fare il senatore, vado in Senato a dire che lo elimino: figuriamoci se ho paura di venire qui a dire che bisogna vendere RaiWay e andare a vedere negli sprechi delle 20 sedi regionali
L’intervista si era aperta con riferimento di Floris allo scandalo Expo e a Greganti, “uomo della sua area”, e la piccata replica del Presidente del Consiglio:
Che Primo Greganti sia della mia area… Ci vuole un po’ di fantasia.
Da segnalare che poco dopo la mezzanotte il segretario del Pd, che dopo la registrazione aveva confidato a Belpietro di essersi “divertito” nonostante lo “scontro violento”, ha proseguito la polemica sulla Rai con un tweet, quasi ispirato a Ligabue:
Niente paura. Il futuro arriverà anche alla Rai. Senza ordini dei partiti. #cambiaverso #italiariparte
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 13 Maggio 2014