Festa della Mamma da Giletti con le madri di Genny ‘a Carogna e Ciro Esposito
L’Arena torna sulla finale di Coppa Italia e sugli scontri che hanno portato al ferimento di un tifoso del Napoli.
‘I figli so’ piezz’ ‘e core’: domenica quasi a tema quella de L’Arena di oggi, 11 maggio, Festa della mamma, che torna sulla Finale della Tim Cup 2014 e lo fa intervistando le mamme di Ciro Esposito e di Genny ‘a Carogna.
La puntata si parte proprio con un collegamento con il Gemelli di Roma, dove è ancora ricoverato il tifoso del Napoli ferito da colpi di pistola che, secondo le prime indagini, sarebbero stati esplosi dall’ultra romanista Daniele De Santis, nel corso di scontri avvenuti prima della finale di Coppa Italia Fiorentina – Napoli.
Con l’inviata da Giletti c’è Antonella Leardi, mamma di Ciro, vera protagonista di questa settimana di approfondimenti sugli incidenti di Tor di Quinto visto che è stata intervistata praticamente da tutte le trasmissioni che si sono occupate del caso. La mamma rinnova i ringraziamenti a quanti sono andati a trovare il figlio e gli hanno mostrato solidarietà e continua a ripetere di non volere “vendetta ma giustizia”. La dinamica dei fatti è però ancora incerta e l’esame Stub su De Santis non ha affatto aiutato a chiarire la dinamica dei fatti.
E mentre l’avvocato di Ciro Esposito, Angelo Pisani (che ha tra i suoi assistiti anche Diego Armando Maradona nella lotta contro Equitalia) ritiene il ragazzo ferito
“vittima di una organizzazione sbagliata da parte dello Stato e di strumentalizzazione mediatica contro Napoli”.
E vale la pena ricordare che l’avvocato Pisani, presidente dell’VIII Municipalità di Napoli, è in prima linea per ‘difendere’ l’immagine di Napoli da programmi come Il Boss delle Cerimonie e Gomorra.
Per conoscere meglio i protagonisti di questa intricata vicenda, Giletti manda un’inviata a raccogliere la testimonianza di un’altra mamma, quella di Genny ‘a Carogna. Del resto il figlio è uno dei personaggi clou di questa storia, diventato (iperbolicamente) persino erede di Napolitano al Quirinale per Maurizio Crozza. La signora difende il figlio da tutte le accuse, puntando piuttosto sui suoi meriti:
“Non ha fatto sventolare una bandiera, non ha fatto cantare la curva: quando è iniziata la partita è andato in ospedale e ci è rimasto fino alle sei della mattina. Non se l’è neanche vista la finale! Mio figlio fa il ‘munnezzaro’, il biglietto per lo stadio se lo compra sempre lui. E se ha messo quella maglietta è perché è sicuro che l’amico suo è innocente, sennò non l’avrebbe mai messa”.
Insomma, la fama di ‘carogna’ è usurpata.
Insomma, il caso di Fiorentina – Napoli viene indagato sotto diverse prospettive – sociali, politiche, sportive, con la presenza del presidente della Lazio Lotito) – tra cui anche quella ‘materna’, anche se non sempre le mamme conoscono a fondo i propri figli. Quel che è certo è che ‘ogni scarrafone è bello a mamma soja’.