Gli aspiranti Fuoriclasse a lezione da Carlo Conti

Finalmente Carlo Conti scioglie la prognosi su Fuoriclasse, l’atteso show nuovo di zecca che dovrebbe andare al giovedì sera contro Ciao Darwin (salvo presunti timori da parte di Bonolis nello scontrarsi con un altro varietà apparentemente temibile). Le prime anticipazioni arrivano da un’intervista pubblicata su Il Tempo:

“Per la prossima stagione sarò un Fuoriclasse : un format italiano con quattro categorie di mestieranti che si scontreranno in una gara canora. Inoltre cavalcherò l’onda dei ricordi con I migliori anni della nostra vita”.

Ecco, invece, il messaggio che circola in rete (ma di cui non c’è conferma sul sito ufficiale della Magnolia, casa di produzione del format):

“Magnolia sta cercando talenti canori per un nuovo programma che andrà in onda a partire da ottobre in prima serata su rete nazionale. Gli autori del programma cercano veri talenti canori, che non siano cantanti professionisti, maggiorenni; uomini / donne italiani e stranieri (con cittadinanza italiana) appartenenti ad una categoria lavorativa. (Saranno realizzati dei filmati dei talenti selezionati sul posto di lavoro).
I candidati si esibiranno su cover italiane e/o straniere e sono ben accetti diversi stili canori. E’ necessario che siano dei veri talenti”.

Detto così, sembra una via di mezzo tra Numero Uno e Furore, con la variabile del talento a tutti i costi che ricorda l’idea di Fabbrica di stelle, l’inverato prime time a sua volta ispirato a Cultura Moderna e per cui si fece il nome di Marco Baldini. Con quest’idea del ‘mettiti alla prova e dimostri chi sei’ la televisione italiana ci marcia a più non posso, da La Corrida ai Raccomandati, e il rischio di un nuovo clone molto simile agli altri è in agguato. Di sicuro Fuoriclasse non ha nulla a che vedere con il plurichiacchierato I quattro cantoni, un game show di cui si vociferava sempre al giovedì sera.
In attesa della nuova stagione, vi chiediamo, a puro livello orientativo, che programma scegliereste di vedere tra Fuoriclasse e Ciao Darwin?

In chiusura, va spesa qualche parola ache su I migliori anni della nostra vita, che ricorda molto il naufragato Fenomeni. Vi ricordate della trasmissione che avrebbe dovuto ripercorrere la storia della tv tra tradizione e modernità, con il valore aggiunto delle sfide ma una garanzia istituzionale come il Pippo nazionale? Quest’ultimo, dopo la faida con Del Noce e varie peripezie, ha deciso di rinunciarvi per dedicarsi anima e corpo al prossimo Festival.
Ora, puntare su un conduttore come Carlo Conti significherebbe risparmiare sulla presunta doppia conduzione Baudo-Insinna o Baudo-Pivetti e andare sul sicuro, considerata la capacità del conduttore di creare atmosfera dominando da solo la scena. Poi, che gli affianchino o meno una valletta a corto di voce, poco conta ai fini della riuscita dello show.