Incantesimo via dal pomeriggio? Che torni in prime time
Padri di famiglia disperati. Una fabbrica seriale ridotta sul lastrico. Ma per piacere. E’ incredibile quanto la si stia facendo lunga su Incantesimo, quando la verità è sotto gli occhi di tutti. La Rai ha minacciato di cassare la neonata soap perché non ha soddisfatto le aspettative iniziali in quella fascia, ovvero quelle di dare
Padri di famiglia disperati. Una fabbrica seriale ridotta sul lastrico. Ma per piacere. E’ incredibile quanto la si stia facendo lunga su Incantesimo, quando la verità è sotto gli occhi di tutti.
La Rai ha minacciato di cassare la neonata soap perché non ha soddisfatto le aspettative iniziali in quella fascia, ovvero quelle di dare filo da torcere a Centovetrine, leader incontrastata del pomeriggio di Canale5. La situazione è peggiorata da quando perfino Vivere, che costa la metà del budget e sta smaltendo le puntate più dimesse in attesa del gran restyling, la supera in share.
Ora, che Raiuno da anni non riesca a trovare pace al pomeriggio e abbia rinunciato a qualsiasi velleità di intrattenimento per ricorrere a espedienti dell’ultima ora, non lo si può obiettare. Dopo i bei tempi della leadership di Paolo Limiti, è naufragato il Casa Raiuno di Giletti e si è rinunciato definitivamente ad investire su programma in diretta (ma sono l’unico che rimpiange Sala Giochi con Maria Teresa Ruta?).
Da qui a pensare che Incantesimo potesse funzionare in veste soap e calamitare tutto il pubblico di aficionados, seppur ridottosi nel corso degli anni, il passo è stato breve ma, a pensarci bene, piuttosto incauto.
Dopo aver abbandonato la prima serata di Raiuno, che era diventato troppo ambizioso per un teleromanzo dal cast al ribasso (una prece per Lorenzo Flaherty e Agnese Nano), Incantesimo aveva trovato una splendida collocazione nel prime time autunnale di Raidue e rappresentava l’unica fiction in linea con il target editoriale e la media di rete (mentre tutte quelle che sono venute dopo non sono riuscite affatto ad integrarsi nella programmazione).
Perché, di fronte al fallimento dell’esperimento pomeridiano, non si pensa a un ritorno in versione fiction, favorito da un restyling accattivante come avverrà per Vivere? In questo modo i costi sarebbero equiparati alla collocazione, gli impiegati non perderebbero il posto e si eviterebbe di scomodare le autorità politiche (visto che Incantesimo si è trasformato, come rileva Dipollina, in un clamoroso caso bipartisan che ha mobilitato proprio tutti, da Forza Italia a Walter Weltroni).
In caso contrario, si potrebbe arrivare a sospettare di una trovata pubblicitaria in piena regola (visto che una definitiva cancellazione non è stata ancora confermata e queste forme di out-out risvegliano sempre l’attenzione del pubblico come dei media). D’altronde, se non tutto nella vita può durare per sempre, figuriamoci una soap che non è neanche nata come tale e si è rivelata un esperimento azzardato sin dall’inizio.