Gerry Scotti artista a tutto tondo: al via la sua factory
Dare a Gerry Scotti dell’artista a tutto tondo potrebbe risultare impertinente o malignamente allusivo, vista la sua immagine non proprio longinea. E invece, di fronte a una personalità così istrionica e brillante della tv, non ci si può che riferire alla sua trasversalità artistica. Un dato di fatto da sempre che ora trova definitiva conferma
Dare a Gerry Scotti dell’artista a tutto tondo potrebbe risultare impertinente o malignamente allusivo, vista la sua immagine non proprio longinea. E invece, di fronte a una personalità così istrionica e brillante della tv, non ci si può che riferire alla sua trasversalità artistica. Un dato di fatto da sempre che ora trova definitiva conferma sulla carta, in prospettiva di una stagione televisiva sempre più eclettica. Non è solo un contratto, ma un accordo di partnership, quello firmato dal re del preserale e Mediaset per i prossimi cinque anni (come puntualmente riportato dall’Ansa).
Ill presentatore, oltre a essere impegnato nella conduzione, si cimenterà più assiduamente con la fiction.
La prima prova d’attore della nuova stagione è prevista per dicembre, quando andrà in onda il tv movie natalizio ispirato alla sit com Finalmente soli (sull’onda de Il mio amico Babbo Natale interpretato con Lino Banfi per due anni di seguito). Se l’esperimento andrà a buon fine, dal film prenderà vita una fiction in 4 o 6 puntate, sempre da 90 minuti.
Ma l’impegno più importante, per Scotti, è quello con il personaggio ispirato a Patch adams, il medico che ha scelto la cura del sorriso per i piccoli malati: le riprese di questa nuova produzione, diretta da Maurizio Nichetti, inizieranno a ottobre, con il titolo provvisorio Dottor Clown.
“Fare l’attore senza una accademia alle spalle è una prova fisica e psichica, non sono abituato a sentirmi dire ‘rifare’, ma è una giusta umiliazione, un cilicio che indosso volentieri”.
Oltre alle fiction, e alle 120 puntate del Milionario previste (presumibilmente da gennaio, salvo flop in agguato di Amadeus in autunno), Scotti lavorerà insieme alla factory formata con i suoi autori di riferimento,
“per valutare nuovi formati per preserale e prime time. L’idea è quella di lavorare su nuove idee, ma se il nuovo acquisto Endemol ne proponesse altre le studieremo insieme nella nostra galleria del vento. La struttura, già esistente nei fatti, ma formalmente riconosciuta dal nuovo contratto, sarà distaccata nei miei uffici, nel piccolo studio televisivo che ho a Cologno, a 500 metri da Mediaset”.
A confermare l’importante novità della politica commerciale Mediaset, è Alessandro Salem, direttore generale dei contenuti Rti:
“L’accordo rientra negli interessi di rete: cerchiamo rapporti di partnership con artisti dalla forte versatilità che adattino contenuti, facciano fiction e intrattenimento, come Gerry e la De Filippi (che potrebbe avere un cameo nei Cesaroni 2 ndr)”.
Una cosa è certa. Di fronte a un legame così viscerale con il Biscione, è difficile che Gerry possa passare alla concorrenza:
“Ho avuto altri contatti, ma velleitari: come si fa a mettere sul tavolo 21 anni di lavoro contro un contratto che ha per appeal il festival di Sanremo?”.
A Canale 5, invece, il direttore Massimo Donelli gli ha promesso la possibilità di sviluppare nuove proposte per fasce e territori rimasti un po’ scoperti, come la mattina, dove la sua factory potrebbe attualizzare un grande successo come Il pranzo è servito.
A Scotti piacerebbe anche cimentarsi con un talk show in stile David Letterman, da sperimentare in un periodo slegato da necessità commerciali.
Insomma, visto che il suo successo a Canale5 si conferma inarrestabile, a partire dall’eredità pienamente onorata della Corrida, verrebbe quasi da cedergli in appalto l’intero palinsesto, sicuri che farebbe meglio di tanti altri colleghi messi insieme (fermo restando che la vita chiama e all’iper-presenzialismo c’è un limite).