Game of Thrones 4, George R.R. Martin e (spoiler) parlano del colpo di scena del secondo episodio
George R.R. Martin ha raccontato perchè ha voluto un colpo di scena nel secondo episodio della quarta stagione di Game of Thrones, mentre fa i complimenti a chi ha interpretato questa scena tra il cast della serie tv
-Attenzione: il seguente post contiene spoiler sulla seconda puntata della quarta stagione di “Game of Thrones”–
Il momento che i lettori dei libri di George R.R. Martin aspettavano è arrivato: nel secondo episodio della quarta stagione di “Game of Thrones”, dal titolo “The Lion and the Rose” (con guest-star i Sigur Ròs), c’è stata l’uscita di scena di Joffrey (Jack Gleeson), il tanto odiato Re dei Sette Regni che muore soffocato da un pezzo di torta durante il suo matrimonio con Margaery (Natalie Dormer), sebbene le dinamiche non siano chiare, tant’è che il finale (con Tyrion –Peter Dinklage– che viene arrestato) fa pensare che qualcuno possa averlo avvelenato. Una scena che i lettori sapevano ci sarebbe stata, tanto da riprendere chi non lo sapeva e ripetendo l’effetto sorpresa del Red Wedding (trovate il video in alto).
A scrivere l’episodio è stato lo stesso Martin, che ad “Entertainment Weekly” ha spiegato come mai, quando scrisse la scena per i libri, decise di far uscire di scena questo personaggio:
“Oh cavoli, è stato tanto tempo fa! Vediamo, il libro è uscito nel 2000, quindi credo di aver scritto quella scena nel 1998. Sapevo da sempre quando e come Joffrey sarebbe morto, ed in quale occasione. Ho costruito quel momento per tre anni, dal primo libro. C’è un sacco di oscurità nei libri. Ero stato abbastanza onesto nel mio desiderio di scrivere una storia dove le decisioni hanno delle conseguenze e nessuno è al sicuro. Ma non volevo essere costantemente deprimente – non credo che nessuno avrebbe letto i libri se ci fosse stata solo oscurità e tristezza, la gente fosse brutalmente torturata e morisse. Ogni tanto devi dare una vittoria ai buoni-, volevo un momento in cui fosse un po’ più ottimista avesse la meglio su chi non lo fosse. Il Red Wedding e questo – i fan lo chiamano Purple Wedding- avvengono nello stesso libro. Nella serie tv, avvengono di diverse stagioni. Ma la morte di Joffrey è in un certo senso per i lettori un contrappeso alla morte di Robb (Richard Madden) e Catelyn (Michelle Fairley). Mostra che, sì, nessuno è al sicuro -a volte vincono i buoni, a volte i cattivi-. Volevo anche trovare un po’ di pathos. Voglio dire, Joffrey, per quanto mostruoso sia -lo è sia nei libri che nella serie tv, e Jack ha certamente interpretato il ruolo dandogli più disgusto di quanto ne abbia sulle pagine-, ma Joffrey nei libri è ancora un ragazzo di tredici anni. Sa che sta morendo, non può respirare, guarda sua madre, Tyrion, tutte le persone in quel luogo. Ed in quel momento, credo che Tyrion veda semplicemente un ragazzo di tredici anni. Quindi non direi completamente, “Ehi, quello strxxxo è morto”. Volevo che questa scomparsa provocasse sentimenti complessi tra il pubblico, non solo di gioia”.
La scena, insomma, deve servire a tirare su di morale i fan ancora tristi per la scomparsa degli altri due personaggi principali, avvenuta nella terza stagione, ma anche per dare una svolta alle vicende legate a Tyrion, che ora è il principale sospettato:
“Volevo rendere un po’ poco chiaro cosa fosse successo, far lavorare i lettori per capire cosa sia accaduto. E, certo, per Tyrion le cose non diventano migliori, ma peggiori. Tyrion è in terribili guai, e dimostra qualcosa che ho provato ad affermare lungo tutta la serie: le decisioni hanno conseguenze. Quando Robb rompe la sua promessa con la casata dei Frey e non sposa una delle figlie di Frey, ci sono conseguenze disastrose per lui. Uno dei problemi di Tyrion è che ha una bocca grande. Ha detto fin dall’inizio della serie queste velate minacce a Cercei: ‘Un giorno me la pagherai, un giorno la tua gioia diventerà cenere’. Ora, tutte queste dichiarazioni lo rendono veramente colpevole”.
Martin ha delle buone parole per Gleeson: l’interprete di Joffrey è riuscito a far odiare ancora di più un personaggio che già i lettori della saga non sopportavano:
“Penso che Jack sia stato sensazionale. L’ho incontrato durante le riprese del pilot anni fa, ed è il ragazzo più gentile che si possa incontrare. E’ un ragazzo davvero brillante ed intelligente che frequenta il Trinity College a Dublino. Non so se avete sentito il suo discorso alla Oxford Union, è abbastanza incredibile. E’ molto perspicace, ha interpretato questo personaggio disgustoso e lo ha reso ancora più disgustoso. Ha creato qualcuno che chiunque odia, ed è una grande impresa. Mi sento un po’ in colpa che non reciti più. Spero che interpretare Joffrey non l’abbia aiutato a decidere di ritirarsi dalla recitazione perchè è bravo e potrebbe avere una carriera da attore”.
Gleeson, dal canto suo, si dice contento della scena:
“In un certo senso è stato un sollievo. Vuoi fare la scena e rendere giustizia al personaggio. E’ una scena complicata; non ho mai recitato una morte prima. Vuoi essere credibile. Mi ha calmato sapere di essere nelle buone mani di Alex Graves. Quando ho tagliato la torta, pensavo di centrarla. Quando mi esaltavo davanti alla folla, cercavo di godermelo -il finto plauso della gente”.
Ma l’attore sapeva che fine avrebbe fatto il suo personaggio?
“Lo sapevo dal primo giorno. Quando ho avuto la parte, ho letto il primo libro. Poi, ho cercato il riassunto su Google”.
L’interprete dell’odiato Joffrey, poi, crede che il pubblico non abbia festeggiato pienamente la sua uscita di scena:
“Dev’esserci del piacere nel vedere che un personaggio che ha tormentato i tuoi personaggi preferiti se ne sia anadato, ma vorrei pensare che ci sia anche un po’ di tristezza nel perdere quel piacere di odiare un personaggio come Joffrey”.
Se non vi è bastato il colpo di scena della puntata, sappiate allora che Gleeson, dopo questo ruolo, ha deciso di ritirarsi dalla recitazione. L’attore, infatti, preferisce dedicarsi allo studio, e non buttarsi tra le varie sceneggiature che potrebbe ricevere:
“La risposta non è interessante o sorprendente. Recito dall’età di otto anni. Ho smesso di godermelo come ero abituato. Ora c’è la possibilità che diventi un lavoro, fino ad ora era qualcosa che facevo per divertirmi con i miei amici, o in estate. Mi piaceva. Quando fai qualcosa per lavoro, modifica la tua relazione ciò che fai. Non è che lo odio, ma non lo voglio fare. Quando ne avrò bisogno tra dieci anni, accetterò qualsiasi sceneggiatura! No. Fin quando sarò nella condizione di non essere ingrato ma felice di dire no, lo farò”.
Alla luce di queste parole, fa anche tenerezza vedere Gleeson salutare il pubblico e ringraziarlo “per avermi amato ed odiato”. Ma i fan di “Game of Thrones” troveranno un altro personaggio da non sopportare.