Cambio cane, gli animalisti contro il nuovo format di Fox Life: “Istiga all’abbandono”
Il dog trainer Angelo Vaira farà scambiare i propri animali a quattro zampe a due famiglie: è già polemica.
Vi avevamo già informato che tra le novità autunnali di Fox Life ci sarà la versione a quattro zampe di Cambio moglie (format ingiustamente messo in cantina): Cambio cane. Questa la sinossi dello show sinora anticipata:
“Due famiglie dovranno scambiarsi l’adorato animale per una settimana, con la certezza (questo direbbero i test effettuati da rinomati specialisti in materia) di riaverlo indietro più docile e mansueto. A ’seguire’ gli animali, puntata dopo puntata, l’istruttore cinofilo Angelo Vaira”.
Un programma simile nasce per servire sul piatto d’argento le polemiche degli animalisti (sul filone di Dog Whisperer, già criticato dal dog trainer di Dea Kids, Simone Dalla Valle). Pronte, infatte, sono arrivate le proteste dal sito Ti presento il cane.com, che promuove cultura cinofila online. Secondo una delle autrici un’idea simile in tv sarebbe fortemente diseducativa, visto che sottoporrebbe i cani alla sindrome di abbandono:
”Non so chi siano i rinomati specialisti che avrebbero stabilito che i cani “tornano indietro più docili e mansueti”, ma poteva dirglielo qualsiasi Sciuramaria che avesse lasciato il cane in pensione per qualche giorno: CERTO che i cani tornano a casa più mansueti, visto che si sono sentiti prima esiliati e poi riaccettati dal proprio branco e quindi, dato lo stress subito, fanno il possibile per non suscitare più l’ira degli Dei che li hanno mandati via… almeno per qualche giorno, dopodiché i cani riacquistano le loro abitudini e le loro certezze e tornano esattamente come prima (solo che nel frattempo le telecamere si sono spente, quindi chissenefrega)”.
L’articolista prosegue indignata:
“Ma c’è bisogno di fare una trasmissione TV per mostrare questa lapalissiana verità? E soprattutto, c’è bisogno di far credere alle Sciuremarie che questo possa essere un mezzo per aumentare la docilità del proprio cane, costruendo così una popolazione di scambisti cinofili che davvero mi fa rabbrividire al solo pensiero? Causare al proprio cane uno stress da abbandono (perché di questo si tratta) è sempre crudele, ma può essere accettabile in caso di vero bisogno (per esempio se il cane presenta problemi gravi e deve passare qualche tempo con un rieducatore; o se ci si deve allontanare per qualche giorno da casa e la pensione diventa un passo obbligato): nonostante questo è sempre buona norma procedere per gradi, facendo passare per esempio qualche ora al cane nel nuovo ambiente, dandogli modo di familiarizzare con chi gestisce la pensione. Che razza di senso ha fare un simile torto al proprio cane per divertire gli spettatori di una trasmissione televisiva?”.
Criticata la scelta di un educatore cinofilo come Angelo Vaira di metterci la faccia, oltre che la propria professionalità. In un altro articolo , invece, vengono fornite delle indiscrezioni sui casting in corso:
“Pare che la redazione della trasmissione abbia contattato un canile per avere i nominativi di alcune famiglie che abbiano adottato un cane dal canile stesso, richiedendo che l’amico peloso abbia qualche problema comportamentale. Questi cani avrebbero partecipato a una nuova trasmissione televisiva. La persona contattata, ben contenta di fare pubblicità al canile e al grande lavoro fatto, ma anche nella speranza di sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi quotidiani vissuti nelle adozioni, ha proposto, oltre che se stessa e la sua piccola, anche altre famiglie ‘amiche’. Durante il secondo contatto, la persona intervistata si è messa a intervistare, chiedendo dettagli sulla trasmissione. Nel momento in cui le è stata chiara la dinamica della trasmissione, ha ringraziato e ha detto no, il mio cane sta a casa mia. Per essere chiari, nessuno degli umani delle tre famiglie, una volta venuto a conoscenza di come si sarebbe svolto il programma, ha deciso di separarsi dal suo compagno”.
Come reagirà Sky, paladina della docu-fiction pedagogica in stile Sos Tata, a una pubblicità così negativa?