La parola flop è come il termine trash: è passata di moda. Ora vanno in voga la coraggiosa sperimentazione, il trending topic su twitter, la qualità dei contenuti.
Così l’Auditel è diventato un optional perché punisce quasi sempre i vanagloriosi fighetti radicalchic della tv. Se si impenna bisogna vergognarsene, perché i quasi 8 milioni e il 30% che ancora seguono Don Matteo sono tutti rimbambiti e i 3 milioni o il 30% di share che seguono fedelmente Il Segreto sono popolino.
Al contrario sono pregiatissimi gli scarsissimi 737.000 spettatori (per uno share del 3.1%) che hanno salutato le Invasioni Barbariche di Daria Bignardi, quest’anno letteralmente crollate nel passaggio al mercoledì (il debutto era stato seguito da 1.268.000 spettatori, 5.59% di share).
Altrettanto “assolto” l’ascolto della quarta puntata di Giass, contro il cui accanimento terapeutico nulla può Canale5, asservita alla dittatura di Antonio Ricci che non può essere soppresso. Il programma di Luca e Paolo è arrivato a totalizzare 2.341.000 spettatori e l’8.40% solo nella prima parte (Giass Free ha fatto 1.811.000 e il 7,83% e Ri-Giass 1.321.000 e il 7.68%). Alla faccia dei detrattori (e della D’Urso e Bonolis che furono soppressi per bassi ascolti) Ricci si è difeso sulle pagine schierate del Giornale:
“Siamo stati coraggiosi. Come per tutte le novità provoca spaesamento e un’iniziale repulsione. A Giass ti devi affezionare. C’è chi mi vuole fare il funerale. Io ho le spalle coperte dai milioni e milioni di spettatori che guardano Striscia la notizia e Paperissima sprint. In ogni caso cado in piedi. Di Internet e Twitter non bisogna preoccuparsi perché non producono ascolti”.
Poi c’è La Pista di Flavio Insinna, che visto lo scarso appeal dei concorrenti stasera vira sulle esibizioni dei giurati e dello stesso Insinna. Peccato che l’ascolto del nuovo format sul ballo sia lontano anni luce dai successi di Carlo Conti: 3.195.000 spettatori e il 13.15% hanno seguito la seconda puntata. Ascolti da Talpa degli anni d’oro su Italia1.
Andiamo agli stimatissimi, strafighissimi e ultra-rivoluzionari Elio e le storie tese, che hanno portato su RaiDue tutti i loro amici di X Factor. Risultato? L’ultima puntata de Il Musichione, ieri sera, ha chiuso con appena 224.000 spettatori e il 2.56%.
E Gazebo, con il grandissimo Zoro? Quando non ha il traino di Ballarò, tipo il giovedì sera, fa come ieri 527.000 spettatori e il 3.34%. Peccato che quella del giovedì sia la puntata più lunga e, se parliamo di programma di qualità, tutti dovrebbero seguirlo a prescindere.
Quando, invece, vuoi un flop che è una certezza dall’inizio di stagione, c’è Matrix che continua a fare ascolti ai minimi storici: ieri sera appena il 4.51% e 304.000 spettatori.
Poi, ancora, tra i grandi aborti occultati di questa stagione tv c’è il tonfo clamoroso de La vita in diretta di Paola Perego e Franco Di Mare. Ieri Italia in diretta ha fatto appena 1.293.000 spettatori e l’11.32% di share, seguita da 1.396.000 e il 15.53% per la prima parte de La vita in diretta, 1.611.000 e il 15.86% per la seconda. I due milioni nel pomeriggio di RaiUno, quest’anno, sono un miraggio.
Anche Sky ha avuto i suoi flop non dichiarati. Il primo in The Apprentice (dopo tutti i costi per la conferenza stampa a Malindi): appena 300.000 spettatori hanno seguito la finale e questo è stato il dato più alto dell’edizione. Per non parlare di Project Runway, il talent sulla moda di FoxLife in caduta libera intorno ai 200.000 spettatori e caduto nell’anonimato generale (nonostante la presenza in giuria di Tomaso Trussardi).
Alla fine, di questi tempi, bisogna sperare nei bassi ascolti, perché i produttori e gli uffici stampa ti difendono con le unghie e con i denti più che se fossi un successo. Il figlio in difficoltà è sempre il più coccolato.
p.s Masterpiece neanche non lo nominiamo, perché è come sparare sulla Croce Rossa.