Cancellieri: “All’Isola era nei patti che uscissi dopo due settimane”. Freccero: “Per contratto non puoi dire queste cose”
Durante Cominciamo bene l’ex naufraga conferma che anche il reality Magnolia è finto.
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UPDATE: Riceviamo e pubblichiamo: “Una doverosa precisazione ed in parte rettifica in merito a quanto da me dichiarato sulla ‘durata’ della mia partecipazione come concorrente alla II edizione de ‘L’isola dei famosi’, nel corso della trasmissione Rai ‘Cominciamo bene estate’. Non c’e mai stato nessun ‘patto’ scritto (come ho chiarito nel corso dello stesso programma) né tanto meno verbale tra me e Magnolia sulla durata della mia partecipazione come concorrente. La parola ‘patto’- come del resto spiegato sempre nel corso del programma – è impropria. Ho manifestato agli autori la mia perplessità a ‘resistere’ oltre due settimane e la mia intenzione – più volte dichiarata nella stessa edizione de ‘l’isola’ – a partecipare come ‘concorrente per caso ed inviata per gioco’. Sono stata eliminata dal gioco e dal televoto. Non c’era nulla di precostituito. Questo a garanzia da ogni illazione e distorsione . Grazie Rosanna Cancellieri”
L’arma del confessionale continua a ritorcersi contro chi l’ha impugnata per primo. Prima è stata la volta di Patrick che ha “smascherato” gli autori del Grande Fratello. Poi di Ezio Greggio che, nell’anno in cui il Grande Fratello è andato in soffitta mandando in rovina tutta Mediaset, ha usato Veline per poter, una volta per tutte, denunciare la finzione dei reality tutti.
A salvarsi, con la storia del “muoiono davvero di fame” e “sfidano se stessi e i propri limiti”, era solo l’Isola dei famosi. Peccato che a rovinare la festa a Magnolia, tutta di un colpo, sia stata Rosanna Cancellieri in un intervento televisivo di qualche giorno fa. Ricordate quel dibattito sui reality a Cominciamo bene che vi avevamo segnalato la scorsa settimana?
Il sottoscritto è andato a recuperarselo scoprendo rivelazioni sconvolgenti, che solo una rete “dialettica” come RaiTre e un talk show intellettualmente onesto come quello condotto da Anversa e Ciampoli poteva assecondare. Si dà il caso, infatti, che la Cancellieri abbia ammesso che anche l’Isola dei famosi è frutto di un tacito canovaccio:
Era nei patti che uscissi dopo due settimane
“Ma quale dura legge del gioco. Era nei patti. Due settimane e poi torno a casa. Io all’inizio ho detto di no, io senza phon neanche a Latina Scalo. Mi sono fatta tentare perché la prima edizione era stata uno straordinario successo e noi facciamo televisione. Ho fatto l’inviata per caso di un genere così popolare e il concorrente per gioco di uno dei boom televisivi di quel periodo. Era una formula che non potevi non andare a vedere da vicino”.
I giochi all’Isola sono già fatti
“Il mio gioco è stato non giocare, perché i giochi erano già tutti fatti. Con tutto che era soltanto la seconda edizione e il reality era fresco… Non è che c’era proprio una regola scritta. Io ho detto molto chiaramente, ragazzi io vengo, vi do una mano. Non è che faccio proprio il concorrente, non è il mio mestiere. Che non si mangia e si dorme nella capanna è assolutamente tutto vero. Dopo di che, quello che sarebbe l’aspetto interessante antropologico, di vivaio umano, di tante storie che vengono fuori… Vi siete mai chiesti perché cambiano i personaggi ma le dinamiche sono sempre le stesse? Inevitabilmente c’è un modo… arrivano una serie di input, diretti o indiretti, perché le cose vadano in una certa maniera”
Se non c’è la zuffa le telecamere ti snobbano
“Io ho avuto accanto un personaggio straordinario come Kabir Bedi, suo padre è stato uno degli aiutanti di Gandhi e lui mi parlava dell’indipendenza dell’India. Una storia meravigliosa. Tutte queste cose Kabir me le ha raccontate. Voi avete sentito niente? Schillaci mi ha raccontato tantissime cose sulla sua infanzia. Io ho fatto delle bellissime interviste che nessuno ha mai sentito, perché si era convinti che certe cose alla gente non interessano. La telecamera arrivava, ti annusava, se sentiva che non stavi parlando male di qualcun altro, non stavi complottando sul granchio bollito, se ne andava. Andava dove c’era la piccola zuffa, la maldicenza, l’inciucio. Le litigate da condominio e tutto finisce lì. Ma perché, no? Può accadere veramente molto, ma non lo vedete”.
Quando ho provato a ribellarmi per poco non litigavo con Simona
“Il giocattolo non lo si poteva rompere. Io ci ho provato in studio, per poco litigavo con Simona. Quando io ho attaccato l’Elia dicendo, ‘Quale vera, è una vera carogna’, in studio anche lì… Simona ha fatto una scelta e la telecamera andava da un’altra parte. Io dicevo cose forte ma inquadravano lei, perché la televisione funziona così ragazzi”.
I reality floppano per colpa degli autori
“I reality stanno diventando noiosi e ripetitivi, stanno perdendo una grande occasione di racconto e di ascolto. Non si ha più il coraggio di inventare. Tu non fai altro che replicare il pregresso, augurandoti che gli ascolti si moltiplichino su cose già fatte e già viste”.
Sorprendentemente “istituzionale” la replica di Carlo Freccero, presente in studio, che evidentemente ha dovuto recitare il ruolo del dirigente Rai:
“Tu per contratto non puoi dire queste cose”.
Le conclusioni traetele voi.