Barbareschi difende la fiction (contro Marano e la Rai)
Alternando strali contro la Rai e il ministro Gentiloni, Luca Barbareschi, già noto per le sue accese polemiche, ha animato a Roma una scoppiettante conferenza stampa, tenuta negli uffici della sua casa di produzione, la Casanova. “Io sono pronto a una guerra totale alla Rai, vedremo se altri colleghi avranno il coraggio di seguirmi. Non
Alternando strali contro la Rai e il ministro Gentiloni, Luca Barbareschi, già noto per le sue accese polemiche, ha animato a Roma una scoppiettante conferenza stampa, tenuta negli uffici della sua casa di produzione, la Casanova.
“Io sono pronto a una guerra totale alla Rai, vedremo se altri colleghi avranno il coraggio di seguirmi. Non è possibile che grandi gruppi come Endemol e Grundy, e ora anche Magnolia, abbiano garantiti nei contratti il giorno e l’orario di messa in onda, mentre tutti gli altri produttori non riescano ad avere questi accordi”.
Barbareschi punta l’attenzione sul caso di Raidue e dice che ad oggi non hanno ancora fissato una serata per la fiction. L’attore ha realizzato Nebbie e delitti 2 e Zodiaco ma ancora non sa nulla sulla messa in onda:
“Nella stessa situazione ci sono quattro o cinque altre fiction per un valore totale di 60 milioni di euro, che la Rai rischia di buttare, soprattutto se come giorno di programmazione si sceglierà il venerdì, che è la morte per le fiction. Marano (direttore di Raidue) mi ha detto che si sta battendo, ma che è condizionato dal palinsesto del direttore di Raiuno Del Noce”.
A tal proposito ha ricordato che l’anno scorso Raiuno ha buttato quattro milioni di euro, anticipando la messa in onda del suo Giorni da leone 2, e fermandolo dopo una puntata. Barbareschi, che è stato vicepresidente dell’Associazione produttori televisivi (Apt) e ne è oggi consigliere, chiama in causa anche Santoro.
“A lui era stato permesso di rifiutare la collocazione del venerdì… non esiste che sia un conduttore a decidere il palinsesto”.
La possibile soluzione, secondo l’attore, è riaprire i tavoli di trattative con i broadcaster, migliorando la vendita dei nostri prodotti all’estero:
“Dobbiamo riunirci noi produttori, insieme alle altre associazioni di categoria per studiare una strategia comune. Per ottenere risultati, si può anche arrivare a pensare di bloccare la filiera della produzione. Raitrade deve utilizzare strategie più mirate, invece là ogni sei mesi cambia l’amministratore delegato perché scoprono che si è portato via anche le sedie”.
In chiusura, Barbareschi ha sparato a zero anche sul David di Donatello, criticando l’inflazione delle premiazioni italiane:
“Basta anche alle decine di festival che si fanno in Italia come quello nuovo della fiction, totalmente inutile. E’ solo un’operazione di facciata. E di premi né basta uno, ma serio, non come i David di Donatello, ormai totalmente sputt…. Vedendoli in televisione mi sono sentito male. Ringraziavano Giancarlo Leone di Raicinema ma attaccavano la Rai perché la premiazione non veniva mandata in prima serata. Se fossero stati seri, avrebbero dovuto alzarsi e andarsene”.
[Fonte Ansa]