RAI – Minoli ci sarà. E non solo
La RAI imbrigliata nelle mille e mille procedure burocratiche, legata dai giochi politici, da un cda che non serve a niente se non a polemizzare su qualunque argomento – sempre in seguito ai giochi politici di cui sopra – rischia di soffocare. Lo sciopero dei giornalisti RAI di ieri ne è la testimonianza, con il
La RAI imbrigliata nelle mille e mille procedure burocratiche, legata dai giochi politici, da un cda che non serve a niente se non a polemizzare su qualunque argomento – sempre in seguito ai giochi politici di cui sopra – rischia di soffocare.
Lo sciopero dei giornalisti RAI di ieri ne è la testimonianza, con il suo comunicato (vedi il sito Usigrai), che ben rende l’idea di quest’elefante pubblico incatenato (altro che cavallo alato).
La multimedialità intorno a noi corre, la nostra azienda è drammaticamente ferma. Abbiamo un CdA spaccato in due, i bilanci in rosso per oltre 80 milioni di euro, il rinnovamento delle tecnologie non decolla, le apparecchiature sono ormai vecchie e inaffidabili. Siamo noi lavoratori a dover dire “Basta”! Salviamo insieme la Rai!”
Eppure, a volte sembra quasi di intravedere la luce. Una luce dovuta quasi esclusivamente alla necessità di riempire in qualche modo i palinsesti, direi io. E’ così che, nonostante gli allarmi di qualche giorno fa, Minoli è stato riconfermato su RaiDue con La Storia siamo noi. Con lui, anche Santoro ottiene il nulla osta per continuare con il suo Anno Zero (il tutto in seguito a votazione).
Non erano stati messi in dubbio, invece, e quindi sono stati confermati senza problemi, i contratti di Antonella Clerici e Simona Ventura.