Massimo Lopez: “C’era una volta il Trio”
Ritorniamo a celebrare i fasti del Trio che fu commentando l’intervista rilasciata da Massimo Lopez a Vanity Fair (in ottobre scorso era intervenuto sulle pagine della rivista l’ex collega Tullio Solenghi). Lopez adesso lavora in radio. Dall’inizio di quest’anno, infatti, è ospite fisso del programma La carica di 101, in onda dal lunedì al venerdì
Ritorniamo a celebrare i fasti del Trio che fu commentando l’intervista rilasciata da Massimo Lopez a Vanity Fair (in ottobre scorso era intervenuto sulle pagine della rivista l’ex collega Tullio Solenghi).
Lopez adesso lavora in radio. Dall’inizio di quest’anno, infatti, è ospite fisso del programma La carica di 101, in onda dal lunedì al venerdì su Radio 101, dove si cimenta con le sue storiche imitazioni. Proprio in radio, nel 1982, iniziò con Solenghi e Anna Marchesini l’indimenticata avventura del Trio (su Raidue erano i protagonisti di Helzapoppin), che è stata interrotta – ma mai ufficialmente chiusa – dieci anni dopo.
Da allora Lopez si è messo alla prova in diverse esperienze televisive, da Striscia la notizia con il fido compagno Tullio a Scherzi a parte passando per la fiction Compagni di scuola, Fantastica Italiana con Mara Venier e il varietà flop Di Tutte di più, chiuso dopo una puntata.
Ma l’insuccesso che è pesato di più sulla carriera di Lopez e dell’altro reduce maschile del Trio è quello di Max e Tux, sitcom “muta” neanche troppo catastrofica dal punto di vista degli ascolti ma finita nel mirino di critiche feroci…
“Essendo l’ultima cosa che ho fatto in tv, resta come clamoroso precedente fallimentare. Fatto un po’ strano, perché di solito in tv si dimentica tutto dopo tre giorni, mentre il ricordo di Max e Tux, un programma del 2002, resiste ancora. Fu un incubo. Ci attaccarono in maniera selvaggia, facendoci passare per gli usurpatori del posto di Enzo Biagi, che nella stessa fascia oraria aveva condotto Il fatto. Un’accusa ridicola. Non avrebbe mai dovuto accettare quella collocazione, peccammo d’ingenuità in maniera imperdonabile. Ci aspettavano con i fucili puntati e noi, ovviamente, non avevamo protettori. Forse Max e Tux non era pienamente indovinato, ma non era male. Ed era un esperimento, quindi suscettibile di miglioramenti. Poi, nessuno lo ricorda, gli ascolti non furono bassi. Furono le questioni politiche a travolgerci”.
E la nostalgia del Trio avanza… In fondo, fu proprio Lopez nel 1992, più dei suoi partner, a premere per tentare la strada solista. Dice che ormai erano stanchi e senza entusiasmi e lui per primo voleva aprire il Trio a contributi esterni, andando in tv come Massimo Lopez. I colleghi, però, non erano d’accordo e così propose due anni di pausa, durante i quali non avrebbero dovuto neanche vedersi per ricaricare la formula:
“Ognuno avrebbe combinato quello che voleva e poi ci saremmo ritrovati. L’amicizia e la stima, del resto, erano intatte. Ma non ce l’abbiamo fatta a tornare insieme, anche se ci abbiamo provato più di una volta. C’era la paura di non essere all’altezza. Deve soltanto esserci più volontà da parte nostra. L’interesse da parte di Tv e teatri è sempre altissimo, come quello della gente. Due mesi fa, dopo tanto tempo, ci siamo rivisti per una cena tre. Tutti, per strada e al ristorante, ci guardavano in silenzio e con gli occhi da fuori. Sembrava che avessero visto la Trinità più che il Trio. E’ stato emozionante. Spero che questa sia la volta buona”.
In questi anni di assenza Lopez è stato subissato da proposte di partecipazione ai reality. Ma questa mentalità da voyeur non fa per lui. Eppure, ricorda divertito, fu proprio il Trio, nel 1992, a fare una parodia ante litteram dell’Isola dei Famosi. A Santo Domingo, con una telecamerina, si divertirono come pazzi a fare i naufraghi. Non andò mai in onda, però. Che sia un punto di partenza da cui ricominciare?
Ce lo auguriamo tutti, rinfrescando insieme, come Youtube comanda, i bei vecchi tempi.
I promessi Sposi – Perpetua e Don Abbondio