Quinta Colonna, rissa Platinette-Buonanno: “Pezzente, puffo, razzista di merd*”
Tutto quello che è accaduto ieri sera a Quinta Colonna su Rete4
Basterebbe segnalare i nomi degli ospiti in studio per far intendere il tenore della discussione che si è sviluppata ieri sera nello studio di Quinta Colonna, il talk show di approfondimento politico (chiamiamolo così) di Rete 4 condotto da Paolo Del Debbio. Si pensi, per esempio, a Orlando Portento (sì, quello di Triccheballacche), a Gianluca Buonanno della Lega Nord (se avete dubbi sulla qualità del soggetto, guardate il video in apertura), a Platinette e a Pietro Genualdi, l’Ivan Bettini di Centrovetrine.
Così è successo che nel bel mezzo di un talk legato al discorso di Renzi al Senato, Portento sia intervenuto per chiedere:
Posso andare al cesso?
Poco dopo il leghista, con un linguaggio da dolce stil novo, ha fatto notare a Lara Comi, europarlamentare di Forza Italia, che voi “non contate una sega”. Poi la rissa vera e propria tra lo stesso Buonanno e Platinette. Tutto è iniziato con la insistente domanda della conduttrice radiofonica al politico:
Quanto guadagni al mese?
Buonanno dopo aver ammesso che “mi rimangono in tasca circa 4 mila euro”, è esploso e si è rivolto così a Platinette:
Tappati sta bocca, mettiti un tappo in bocca, mettiti anche un limone che magari stai bene.
Da qui è nato un botta e risposta fatto di insulti più o meno gravi. Dal “pezzente” rifilato al parlamentare, a “sembri un puffo” che ha fatto letteralmente infuriare Platinette, la quale si è scagliata fisicamente contro il leghista. C’è stato solo un leggero contatto fisico, ma il peggio è stato scongiurato. Platinette:
Non cominciamo ad offendere, io sono vestita da donna ma meno da uomo. Non mi offendere su una questione di natura sessuale. Hai capito, razzista di merd@?
Dopo aver fatto notare che “i finocchi ci sono anche nella Lega”, Platinette si è beccata un “è meglio che ti fai vedere da un’analista”. Alla fine i toni sono tornati più o meno alla normalità, con l’amarezza della conduttrice radiofonica travestita:
Non è giusto, non è corretto. Mi viene da piangere.
Anche ai telespettatori viene da piangere, ma tanto.