Heroes, miglior telefilm della stagione 2006/2007
Italia1 ha iniziato in questi ultimi giorni la messa in onda del “prossimamente” di Heroes. La data di inizio più probabile al momento è quella del 24 settembre. Seppure con largo anticipo, mi sembra doveroso parlarne in modo approfondito e dare il mio personalissimo giudizio (che comunque è già riassunto nel titolo).Prima di iniziare a
Italia1 ha iniziato in questi ultimi giorni la messa in onda del “prossimamente” di Heroes. La data di inizio più probabile al momento è quella del 24 settembre.
Seppure con largo anticipo, mi sembra doveroso parlarne in modo approfondito e dare il mio personalissimo giudizio (che comunque è già riassunto nel titolo).
Prima di iniziare a seguire questa serie – nell’ormai lontano dicembre 2006 – avevo letto spesso delle recensioni che lo paragonavano a Lost. Proprio per questo motivo, mi sono avvicinata al telefilm in modo un po’ titubante, pensando di trovarmi di fronte a qualche “epopea” senza fine. Sono però rimasta piacevolmente sorpresa nello scoprire che ciò che era stato scritto non corrispondeva a verità.
Heroes si può paragonare a Lost solamente per un aspetto, ossia per la “presa” che le vicende narrate hanno sul pubblico, per la voglia che provocano di scoprire cosa accadrà nella puntata successiva. A parte questo, la serie non contiene grandi misteri e quei pochi che ci sono vengono svelati quasi nell’immediato, o comunque nel corso della prima stagione.
Chi sono gli Heroes del titolo? Sono delle persone normalissime che scoprono improvvisamente di avere dei poteri particolari, i più disparati possibili: c’è chi riesce a rigenerarsi, chi ha una forza sovrumana, chi riesce a teletrasportarsi, chi è in grado di predire il futuro, chi di volare. Non tutti i protagonisti vengono presentati nel corso delle prime puntate, ma nuovi “heroes” vengono aggiunti col procedere della stagione, lasciando lo spettatore a volte basito, altre volte eccitato dall’introduzione di poteri sempre nuovi ed inimmaginabili.
Non si può non dire che, in modo abbastanza “ammiccante”, gli autori non abbiano cercato di accontentare i gusti di un pubblico più vasto possibile, sia di chi cercava la bellona di turno, che di chi preferiva doti come la simpatia o la bontà. E credo ci siano riusciti benissimo, anche se “il top” è stato raggiunto con la creazione di Hiro Nakamura, un giapponese in grado di manipolare lo spazio e il tempo, un autentico “sfigato” con una simpatia ed una mimica travolgenti.
Unico è il destino di questo gruppo eterogeneo di persone speciali, quello di salvare il mondo da un’imminente catastrofe: l’esplosione di New York, le cui modalità vanno via via delineandosi col passare delle puntate. Ma se da una parte c’è chi tenta di fare il possibile per fermarla, dall’altra c’è chi la trova necessaria per un “nuovo inizio”.
La catastrofe fa da legante, ma in realtà la vera forza di Heroes non sta nella storia in sè, ma nella splendida combinazione di personaggi e situazioni.
“Save the cheerleader, save the world” è il denominatore comune di tutta la stagione, stagione che parte “piano”, ma che si rivela un crescendo di novità ed emozioni. Angoscia, divertimento, commozione e ritmo spedito ne fanno una delle migliori – se non la migliore in assoluto – serie del 2006/2007 televisivo Usa.
Nel ricco cast troviamo vecchie e nuove conoscenze del mondo seriale, come Milo Ventimiglia (Gilmore Girls), Hayden Panettiere (Ally McBeal), Noah Gray-Cabey (Tutto in famiglia), Greg Grunberg (Felicity e Alias), Jack Coleman (Dynasty) e Adrian Pasdar (Profit).