Vivere… è un po’ come morire
Ormai ho fatto outing da tempo: la soap Vivere è un feticcio da cui non sono mai riuscito a liberarmi (e ne ho dato prova nel mio reportage speciale al Telefilm Festival). Ci sono dei momenti cult che resteranno per sempre impressi nella memoria telenovelica del sottoscritto, dall’addio della conturbante Eva Bonelli, la ricciolona che
Ormai ho fatto outing da tempo: la soap Vivere è un feticcio da cui non sono mai riuscito a liberarmi (e ne ho dato prova nel mio reportage speciale al Telefilm Festival).
Ci sono dei momenti cult che resteranno per sempre impressi nella memoria telenovelica del sottoscritto, dall’addio della conturbante Eva Bonelli, la ricciolona che fece capitolare il perfido Andrea e il paterno Alfio, alle traversie esistenziali di Emilia De Carolis, prima in preda ai superpoteri grazie a cui riuscì a salvare il figlio Marco appeso ad una rupe, poi soggiogata da un maniaco, dispersa e priva di memoria, poi ancora immobilizzata dopo un intervento di appendicite.
Non dimenticherò mai le espressioni patetiche di Adriana (alias Sara Ricci) e l’ingresso forzato nel cast del suo pupo di allora Beppe Convertini, l’improbabile dizione di Roberto Falcon per cui il nome della propria fidanzata diventa Rebbbecca con tre b, la mimica perversa di Andrea Gherardi versione Lorenzo Ciompi, che torna ad allietarci con meravigliose pose malefiche.
Potrei raccontarvi tanti altri aneddoti ma, visto che Vivere è un po’ come morire, sarà bene avvisarvi che qui si sta per fare spoiler e chi preferisse evitarli dovrebbe fermarsi in tempo. In caso contrario, proseguire la lettura in religioso contegno commemorativo per poi partecipare al fatidico sondaggio stroncatorio.
Nel cast di Vivere, infatti, è in atto una vera e propria moria.
Bando alle ciance di chi allude a cambiamenti di rotta fisiologici. Diciamoci tutta la verità: i Draghi recitavano da cani e non a caso sono stati fatti fuori tutti. Il peggior attore in assoluto della storia di Vivere, Luciano De Luca nei panni di Massimo Draghi, si prepara a un’uscita di scena in pieno stile soap (della serie imbarcati e scappa senza illuderti che qualcuno ti rimpianga), A seguirlo a ruota i figli acquisiti (soltanto nella finzione, per fortuna) Flavia e Christian, ovvero Cristina D’Alberto e Carmine Scalzi, nonchè l’ex moglie Carla (Stefania Palmisano), tutti andati a scuola di recitazione da Tiberio Timperi. Da quando gli intrecci erano prevalentemente incentrati su di loro l’appeal del prodotto è crollato vertiginosamente (assieme agli ascolti) e il fatto che si torni a investire su personaggi storici o su nuovi arrivi più carismatici la dice lunga.
Addii drammatici vedranno come protagonisti Roberto Falcon e la cugina di Rebecca Sarpi, Claudia (rispettivamente Brando Giorgi e Sara D’Amario), vittime del classico rapimento mozzafiato a cui anche i fan più smaliziati non sanno dire di no.
Altre due perdite decisamente rilevanti sono quelle che ci vedranno orfani di due volti storici del cast, Emilia De Carolis e Vincenzo Leoni, alias Mavi Felli ed Edoardo Siravo, alle prese con un trasloco di coppia annunciato sull’onda del fuggi fuggi generale.
E poi ancora altre due naufraghe della soap sono Caterina Misasi e Federica Bianco, interpreti l’una di Carolina Blasi e l’altra di Daria Fontana, ragazze senza particolari doti recitative e con un viso appena telegenico. E se ne va, infine, lo stesso Gianfranco Russo, attore che presta il volto allo scorbutico Dr.House del mezzogiorno italiano Michele Blasi.
Insomma, Vivere è per il motto pochi ma buoni e ricomincia da un cast più ristretto, capitanato da garanzie come Fabio Mazzari (Alfio Gherardi), Mariella Valentini (Giulia Blasi), Gabriele Greco (Luca Canale), Elisabetta De Palo e Giorgio Biavati (Mirella e Giovanni Bonelli), Luca Bastianello (Diego Blasi), Annamaria Malipiero (Rebecca Sarpi).
Confidando in tempi migliori e in trame – si spera – più coinvolgenti, è il caso di fare il punto della situazione. In tutti questi mesi di disarmo totale cosa vi ha fatto passare la voglia di Vivere?