La Tv, in silenzio
Su La Gazzetta dello Sport di oggi, ampiamente dedicata alla vittoria dello scudetto nel campionato calcio da parte dell’Inter (la prima sul campo da una discreta quantità di tempo), nella rubrichetta Zupping, si analizzano le follie della televisione che celebra. Si va dai giornalisti che fanno domande assurde all’allenatore trenta secondi dopo il fischio che
Su La Gazzetta dello Sport di oggi, ampiamente dedicata alla vittoria dello scudetto nel campionato calcio da parte dell’Inter (la prima sul campo da una discreta quantità di tempo), nella rubrichetta Zupping, si analizzano le follie della televisione che celebra.
Si va dai giornalisti che fanno domande assurde all’allenatore trenta secondi dopo il fischio che pone fine a Siena-Inter (e al campionato, almeno per l’assegnazione del primo posto) – Mancini, lo ha già firmato il contratto? – a quelli che cercano di sapere se Ibraimovich si senta più a suo agio come prima punta o dietro la stessa – ignorando il fatto che il giocatore sia già in mutande in preda al delirio come i suoi colleghi. O, se non lo era, comunque era come se lo fosse – a Controcampo che ci regala l’unico vero scoop della giornata: Adriano era a casa a guardare la tv. Fantastico. Una notizia di cui non potevamo fare a meno. Per tacer dei giornalisti che riescono a fare gaffe e errori madornali anche su un evento – il campionato era morto da tempo – che dovevano aver preparato per bene. Mica si trattava di cronaca di guerra.
Possibile, mi chiedo, che il commento a caldo debba per forza essere un’accozzaglia di banalità intrise di ansia da prestazione? Sì? Bene. Allora meglio il silenzio. E i rumori in presa diretta.