5 domande a… Andrea Montanari a Blogo: Vorrei un Tg1 più di racconto e con un rapporto più intenso con Rai1
Ospite di TvBlog il nuovo direttore del Tg1
E’ da poco stato nominato direttore del Tg1, con una carriera fatta in larga parte nel telegiornale della prima rete della Rai, dopo la parentesi alla direzione del Giornale Radio Rai e Radio Uno. Oggi ospite di TvBlog nella nostra rubrica “5 domande a…” è Andrea Montanari.
Nato a Ravenna, cresciuto in Sicilia Andrea Montanari vive da 30 anni a Roma. Ha cominciato a lavorare negli anni ottanta per radio e giornali locali e nel 1991 è assunto alla redazione interni del Gr2. Dopo 6 anni di Radio Rai è approdato al Tg1 diretto da Marcello Sorgi, dove ha continuato ad occuparsi di politica. Ha seguito diversi Premier (D’Alema, Amato e Berlusconi) e, dopo, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, alternando il lavoro di inviato a quello di line.
Nominato capo della Redazione politica del Tg1 da Gianni Riotta, è stato chiamato nel 2013 da Mario Orfeo a fare il vice Direttore, con la responsabilità dell’edizione delle 20.00.
Prima di essere nominato Direttore del Tg1 ha guidato per quasi un anno la redazione dei Gr Rai.
Dall’agenzia di stampa Area alla direzione del Tg1, come è stato questo cammino e quali differenze fra quell’inizio e questo incarico nel primo telegiornale d’Italia?
E’ stato un viaggio meraviglioso. Ho avuto la fortuna di essere testimone di eventi straordinari e di vedere posti che con un altro lavoro non avrei mai potuto conoscere… dall’America del sud all’estremo Oriente, dalla caduta del muro di Berlino alla guerra nella ex Jugoslavia, dalla fine della prima Repubblica alla nascita dei governi Berlusconi e Prodi, dall’Euro ai primi movimenti no global. E poi leaders politici, capi di Stato e di Governo italiani che ho seguito come inviato nei loro viaggi in Italia e all’estero. Prima per Radio Rai poi per il Tg1 ho coperto questi e tanti altri eventi alternando l’attività di inviato a quella di ‘line’. Insomma, ho visto accadere in diretta tante cose che da cronaca sono diventate storia… e questa è stata la fortuna più grande.
Un Tg1 che conosce molto bene essendone stato per tanto tempo vice direttore. Quali sono le novità che ha in mente per il “suo” Tg1 ?
Il Tg1 è una grande macchina che vive del lavoro quotidiano di una grande squadra. Negli ultimi anni è cresciuto in termini di numeri e di qualità. Ora la sfida è non fermarsi, ma fare di questi successi la base per inserire nuovi elementi di innovazione: penso ad un rapporto più intenso con Rai1, soprattutto sull’informazione, penso ad una presenza più forte sull’online, in particolar modo sui social. Penso a portare all’interno del giornale più ‘storie’, che sono un po’ la mia fissazione. Credo che il Tg1 sia già un ottimo telegiornale, vorrei che diventasse anche un luogo di racconto delle tante vicende che magari non raggiungono la prima pagina ma ci aiutano a capire il tempo in cui viviamo.
Come è arrivata la chiamata alla direzione del Tg1, se lo aspettava ?
Aspettarmelo proprio no, sapevo di avere la stima del Direttore generale ma mai e poi mai avrei pensato un giorno nella mia vita di diventare Direttore del Tg1. Capisco che dirlo possa apparire ipocrita o bizzarro, ma lo dico lo stesso perché è la banale verità: non ho mai fatto nulla perché accadesse.
Politica, cronaca, cultura, esteri, spettacolo, sport, in che ordine di importanza li mette nel suo telegiornale e più semplicemente quale pensa sarà la ricetta del “suo” Tg1 ?
Non c’è un argomento più importante come non c’è una ricetta precostituita. Questa forse è la grande differenza rispetto agli anni in cui ho cominciato. Certo la politica continua ad essere molto importante e come segnala spesso Ilvo Diamanti la televisione continua ad essere il luogo in cui la grande parte degli italiani forma le sue convinzioni. Ma la verità è che la concorrenza agguerritissima delle all news, del web, dei social fa si che tutto, ma proprio tutto diventi importante, sempre. Non ci si può distrarre un secondo, la gerarchia delle notizie di giornata deve essere sempre quella giusta perché la gente è bombardata da informazioni e si aspetta precisione, completezza e qualità. E noi siamo orgogliosi del fatto che gli italiani ci scelgono anche e soprattutto per le scelte che facciamo.
Escluso il Tg1 quale telegiornale segue abitualmente ?
Semplicemente tutti. Sempre.