5 domande a… Andrea Fabiano a Blogo: Dal salto da vice a direttore agli obbiettivi della mia Rai1
Un botta e risposta con il direttore del primo canale della Rai Andrea Fabiano
Ospite oggi della nostra rubrica “5 domande a…” è il direttore di Rai1 Andrea Fabiano. Anche con lui un botta e risposta veloce, come è costume di questa rubrica, sui temi riguardanti il suo lavoro e la sua rete.
1) Il salto da vice direttore a direttore, quali le cose più difficili, quali le più facili
Tra le cose facili, innanzi tutto il trasloco, visto che mi sono dovuto spostare solo di qualche stanza! Battute a parte, mi ha molto agevolato conoscere buona parte delle persone di Rai 1 e dei meccanismi di interazione tra le varie strutture della rete e dell’azienda. Per le cose più difficili, tre su tutte: la responsabilità di guidare la rete cui la Rai affida le maggiori risorse e che ogni settimana interagisce con il 60% degli italiani, la quantità delle decisioni che devono essere prese per la gestione quotidiana e la progettualità di lungo termine, la valenza istituzionale e mediatica del ruolo.
2) Un programma ed un conduttore slogan della tua Rai1
In una rete così grande e varia come Rai 1 non ci può essere un solo programma o un solo conduttore o conduttrice slogan, è sempre l’insieme a fare la differenza. E con il palinsesto autunnale cercheremo di accentuare le differenze all’interno della programmazione. Come dice Stefano Bollani, uno dei nuovi protagonisti della rete dapprima stupito della nostra proposta e poi entusiasta di questa, “L’importante è avere un piano”: ecco, il “piano” di Rai 1 è fare leva sulla propria robustezza per affiancare tante novità di segno diverso alle conferme dei pilastri identitari e di legame con il pubblico della rete.
3) Hai chiesto al DG come mai te? Se non glielo hai chiesto, te lo sei chiesto come mai ha scelto proprio te per la Rete 1?
Il primo a essere sorpreso di questa scelta sono stato io. Speravo di continuare l’esperienza al palinsesto e al marketing di Rai 1 che era iniziata solo pochi mesi prima. Con questo spirito ho affrontato gli incontri e gli scambi con il DG che sono iniziati a gennaio, poche settimane prima della nomina. Credo che nella sua decisione abbia avuto un grande peso la sintonia di visione emersa in quel dialogo. Quando mi ha comunicato l’intenzione di propormi come Direttore di Rai 1, ho vissuto ogni tipo di sensazione possibile, dall’euforia alle vertigini. Sono sensazioni che continuo a vivere ogni giorno.
4) Come si fa a non scontentare il pubblico storico di Rai1 ed al tempo stesso cercarne di nuovo?
E’ vero che c’è una parte di società che più assiduamente frequenta Rai 1, ma è altrettanto vero che grazie a certi prodotti ed eventi la rete è capace di raggiungerne altre o ancora di unire parti diverse della società sotto il profilo generazionale o di livello economico-culturale, mostrando una capacità di trasversalità unica nel panorama televisivo. E su questo triplice fronte che dobbiamo continuare a lavorare, su tutti i generi.
5) Quali obbiettivi in termini di ascolto ed in termini editoriali ti sei fissato per la prossima stagione televisiva?
Veniamo da una stagione molto brillante in cui non solo ci siamo confermati come rete generalista più seguita e apprezzata dalla media degli italiani, ma in cui abbiamo addirittura rafforzato il nostro primato, unica rete generalista a mostrare un segno positivo, un abbondante segno positivo, in prima serata e sull’intera giornata. Sarebbe un risultato eccezionale confermarci e al contempo ampliare il raggio di azione dei pubblici serviti, specie in prima e seconda serata, proponendo una crescente varietà e novità d’offerta.
Grazie e buon lavoro ad Andrea Fabiano.