Contratto di servizio Rai e IPTV, un disastro
Il 24 dicembre scorso eravamo molto ottimisti e l’avevamo scritto chiaro e tondo: se il nuovo contratto di servizio ricalcherà la bozza disponibile tutto l’archivio Rai finirà su Internet, in un formato aperto, libero e disponibile per tutti.Prima di pasqua il contratto è stato approvato ma l’esito è stato più che deludente.L’articolo che riportavamo in
Il 24 dicembre scorso eravamo molto ottimisti e l’avevamo scritto chiaro e tondo: se il nuovo contratto di servizio ricalcherà la bozza disponibile tutto l’archivio Rai finirà su Internet, in un formato aperto, libero e disponibile per tutti.
Prima di pasqua il contratto è stato approvato ma l’esito è stato più che deludente.
L’articolo che riportavamo in questo post ha subito più di una decisa modifica: la Rai non è più obbligata a rendere disponibile tutto il suo catalogo, bensì “una selezione dei materiali proposti tramite l’emittenza tradizionale“. Nulla di diverso da quanto già accade ora sui due portali Rai: Rai Click e Rai Media.
La decisione sarebbe assurda e anacronistica già così, ma il peggio deve ancora venire.
Rispetto alla bozza che pubblicammo ci sono altre modifiche. Innanzitutto sparisce il riferimento alla licenza Creative Commons per i contenuti pubblicati online dalla Rai, al suo posto compaiono i DRM e la necessità di una protezione che consenta l’identificazione dell’utente che scarica il filmato, utente che dovrà “essere in regola con il pagamento del canone“.
Un salto mortale carpiato all’indietro, da pochi contenuti relativamente liberi per tutti a pochi contenuti blindati e chiusi a quanti potranno dimostrare (come e in che forma è da stabilire) di essere “collegabili” ad un regolare canone tv.
Questa incredibile virata su un aspetto come quello dello sviluppo degli archivi online è onestamente sconcertante e costringe a rivedere il nostro giudizio più che positivo sul Ministro Gentiloni. Mentre emittenti inglesi come Channel 4 o la BBC scelgono di investire e di rendere disponibili (almeno ai residenti in Gran Bretagna) i loro archivi, sottoscrivendo magari accordi di distribuzione con YouTube la nostra televisione di stato viaggia a passo di gambero facendo cancellare i filmati pubblicati sul portalone di Google e sottoscrivendo un contratto di servizio pesantemente mutilato e mutato rispetto ad una bozza che tanto aveva di buono.
Ci riserviamo di commentare nei prossimi giorni altri aspetti rilevanti del nuovo accordo, intanto dopo il salto vi proponiamo le due versioni dell’articolo 6 del Contratto di Servizio, quella prevista e quella effettivamente approvata. A voi i commenti.
La bozza di Dicembre 2006:
Articolo 6
(Offerta multimediale)
1. La RAI si impegna a definire una strategia di valorizzazione della propria produzione editoriale e dei propri diritti audiovisivi sulle diverse piattaforme distributive, comprendenti l’offerta digitale terrestre, satellitare; IPTV, mobile e Internet.
2. La Rai si impegna ad incrementare e aggiornare il servizio offerto sul portale RAI.IT al fine di estendere l’attuale produzione di contenuti specifici per Internet e dare adeguata visibilita’ a tutta l’offerta di contenuti RAI, con particolare riferimento all’offerta radio-televisiva.
3. La Rai si impegna, per quanto riguarda l’offerta di contenuti sul portale RAI.IT, a:
a) definire linee guida di pubblicazione sul portale RAI.IT in modo da facilitare e rendere coerente e accessibile la navigazione dell’utenza all’interno di tutti i siti che fanno capo a tale portale. In particolare, la RAI si impegna a rispettare i criteri di accessibilita’ e usabilita’, secondo i criteri coerenti con quanto specificato dal consorzio internazione W3C;
b) rendere disponibili sul portale RAI.IT tutti i contenuti radiotelevisivi prodotti dalla RAI a tutti gli utenti che si collegano ad Internet dal territorio nazionale, avendo cura di rendere disponibile i contenuti trasmessi dalla televisione e dalla radio non appena termina la trasmissione di tali contenuti;
c) negoziare l’acquisizione dei diritti per la diffusione sul web di tutti i contenuti trasmessi nell’ambito dell’offerta radiotelevisiva. A Tal fine, la RAI si impegna a destinare all’acquisizione di tali diritti non meno del 7% di tutte le risorse finanziarie da essa impiegate per la produzione o acquisizione di contenuti trasmessi nell’ambito dell’offerta radio-televisiva;
d) offrire una produzione di contenuti specifica per il portale RAI.IT;
e) offrire all’utenza, nell’ambito della licenza nome come Creative Commons, la possibilita’ di scaricare via Internet tutti i contenuti radio-televisivi prodotti dalla RAI mediante proventi dei canoni di abbonamento;
g) offrire a tutti i siti web, che si impegnino a rispettare l’integrita’ dei contenuti e la restrizione dell’accesso a tali contenuti nell’ambito del territorio nazionale, la possibilita’ di distribuire tutti i contenuti presenti sul portale RAI.IT, nei limiti della propria disponibilita’ dei diritti su tali contenuti;
h) offrire agli utenti spazi di comunicazione e discussione all’interno del portale RAI.IT, con adeguata visibilita’, inclusa la possibilita’ di commentare l’intera programmazione radio-televisiva RAI, e la possibilita’ di pubblicare contenuti autoprodotti dagli utenti stessi;
i) promuovere il portale RAI.IT attraverso tutti i programmi radio-televisivi che offrano contenuti su detto portale in modo da incrementare il numero di utenti unici che visitano detto portale
La versione effettivamente approvata all’inizio di questo mese:
Articolo 6
(Offerta multimediale)
1. La Rai si impegna a valorizzare la propria produzione editoriale e i propri diritti audiovisivi sulle diverse piattaforme distributive, comprendenti l’offerta digitale terrestre, satellitare; IPTV, mobile e internet, in coerenza con il proprio posizionamento di mercato e la propria natura di servizio pubblico generale radiotelevisivo.
2. La Rai si impegna ad incrementare ed aggiornare il servizio offerto sui propri siti al fine di
estendere l’attuale produzione di contenuti personalizzati per internet e dare crescente visibilità all’offerta di specifici contenuti Rai, con particolare riferimento a quelli radiotelevisivi.
3. La Rai si impegna, per quanto riguarda l’offerta di contenuti sui propri siti, a:
a) facilitare e rendere coerente e accessibile la navigazione dell’utenza, facendo ricorso a criteri
ampiamente diffusi in ambito internazionale;
b) rendere disponibile una adeguata selezione di contenuti radiotelevisivi prodotti dalla Rai agli utenti che si collegano attraverso internet dal territorio nazionale e risultano in regola con il pagamento del canone di abbonamento Rai di cui al regio decreto-legge 21 febbraio 1938, n. 246, convertito dalla legge 4 giugno 1938, n. 880 e successive modificazioni, avendo cura di rendere disponibili i contenuti trasmessi dalla televisione e dalla radio successivamente alla trasmissione di tali contenuti;
c) destinare una quota crescente di risorse finanziarie all’acquisizione di diritti per la diffusione
sul web di contenuti tratti dall’offerta radiotelevisiva della Rai, con l’impiego delle più opportune tecnologie al fine di evitare indebiti utilizzi da parte degli utenti;
d) offrire una produzione di contenuti specifica;
e) offrire all’utenza la possibilità di scaricare via internet una selezione di contenuti radiotelevisivi prodotti dalla Rai mediante proventi dei canoni di abbonamento, con particolare
riferimento anche ai programmi di cui alle lettere d), f) e h) del precedente articolo 4, comma 1;
f) offrire agli utenti spazi di comunicazione e discussione, con adeguata visibilità, inclusa la possibilità di commentare l’intera programmazione radiotelevisiva Rai, e a valutare la possibilità di pubblicare, previa adozione di apposite linee guida, contenuti autoprodotti dagli utenti stessi;
g) promuovere i propri siti attraverso i programmi radiotelevisivi, con l’obiettivo di incrementare il numero di utenti unici;
h) analizzare lo sviluppo di interfacce tecnologiche che consentano la diffusione dei contenuti sui principali dispositivi di fruizione audiovisiva di tempo in tempo disponibili sul mercato;
i) sviluppare contenuti prioritariamente destinati a soddisfare le esigenze delle comunità di
Italiani residenti all’estero e la promozione economico, culturale e turistica del Paese all’estero