Senti chi sparla sulla tv (e sul proprio curriculum)
Ci sono interviste che meritano di essere riesumate e confrontate per denunciare un brutto male dei nostri tempi: la malelingua. Nella stessa sezione commenti di Tvblog se ne leggono tante, di ingiurie, dirette sul personale a personaggi che andrebbero meglio tutelati e rispettati. Anche al sottoscritto vengono attribuiti diversi attacchi per la presunta cattiveria riscontrabile
Ci sono interviste che meritano di essere riesumate e confrontate per denunciare un brutto male dei nostri tempi: la malelingua.
Nella stessa sezione commenti di Tvblog se ne leggono tante, di ingiurie, dirette sul personale a personaggi che andrebbero meglio tutelati e rispettati. Anche al sottoscritto vengono attribuiti diversi attacchi per la presunta cattiveria riscontrabile in alcuni post, ma anche qui occorre fare le dovute distinzioni.
Nella stampa televisiva il pepe, l’esposizione in prima linea, la stroncatura hanno un senso se miranti a stigmatizzare vizi e mancanze di determinati programmi o vip in un’ottica specificamente professionale e critica.
Che ben vengano, dunque, gli strali polemici della De Filippi, in qualità di donna di televisione, contro l’ipocrisia dei contenitori domenicali, ma non diventi un abuso l’accanimento gratuito nei confronti di certi personaggi, da parte del pubblico come di alcuni “colleghi” dello spettacolo (per cui sparlare di Amici e dintorni è diventato un diktat autocelebrativo e sempre più radical chic).
A proposito di recriminazioni e snobismi che imperversano nel panorama mediatico, c’è un altro abuso sempre più intollerabile: sputare sul piatto da cui si è mangiato.
Prendete Marco Leonardi, il nuovo Maradona cinematografico che riscuote plausi e consensi a go a go. In una recente intervista rilasciata a Vanity Fair, che sicuramente ha calcato la mano nella confezione editoriale, non si esime dallo sparare a zero sul suo ingaggio nella fiction Elisa di Rivombrosa:
“Tornare in Italia è stato drammatico dal punto di vista professionale, perchè mi sono presto reso conto che avrei dovuto ricominciare tutto da capo. Per dire, mi hanno offerto di recitare in dieci puntate di Elisa di Rivombrosa, e io ho accettato. Però, dopo aver fatto un film con Banderas e Depp, mi veniva un po’ da ridere”.
Ora, il film hollywoodiano in cui l’attore in questione millanta di aver recitato è C’era una volta in Messico, in cui figura nel cast artistico ma con il minimo indispensabile di battute. Poi non si può negare che abbia un variegato curriculum alle spalle, impreziosito dalla consacrazione internazionale ricevuta con Nuovo cinema Paradiso di Tornatore (dove era Salvatore adolescente).
Ma era proprio necessario gettare fango su un’esperienza che lo ha rimesso in pista e che ha sbugiardato soltanto per lo scarso riscontro della seconda serie rispetto ai fasti della prima?
Sul set televisivo Leonardi interpretava il ruolo dello scugnizzo napoletano che si è portato avanti per tutta la sua carriera e che non a caso ora lo vede alle prese con l’indiscusso idolo partenopeo.
Un po’ più di umiltà, dunque, non sarebbe male…
L’andazzo ‘l’ho fatto e me ne pento’ prosegue con Pietro Sermonti che, reduce dall’esperienza di nicchia di Radio Sex, ostenta con orgoglio l’appartenenza alla nuova fuori serie tutta italiana Boris.
A lui va dato sicuramente atto di avere qualche elemento in più per risentirsi sul suo passato seriale, come l’episodio che vide l’ufficio stampa della serie ufficializzare il fidanzamento tra lui e Margot Sikabonyi prima che fosse vero, solo per scopi promozionali.
Peccato che, però, ogni occasione sia buona per sottolineare lo stress di quell’esperienza, la necessità di cambiare rinnegando quella stessa tv popolare che gli ha regalato il successo (mentre non si può dire lo stesso con le esperienze lavorative a venire, come il film tv La moglie cinese o il reality della terza età Super Senior, accomunati da una cattiva sorte).
Per fortuna, a tenere alto il buon nome degli attori stimati e grati a chi li lanciati, c’è Alessandro Preziosi, che, dopo il debutto a Vivere, rivendica la consacrazione ricevuta da Elisa di Rivombrosa. Non a caso, per non deludere il pubblico, Preziosi ha interpretato un ruolo di collante tra la prima e la seconda serie, in attesa di sparire definitivamente dalla scena romanzesca… ma non da quella artistica:
“Si fatica a capire che oggi i generi si miscelano. Non ci sono più barriere rigide tra cinema, tv, teatro. Spesso l’alto tracima nel basso e viceversa. E quindi dalle soap si può passare al cinema d’autore. I Taviani (che gli hanno affidato il ruolo da protagonista nel loro ultimo film La masseria delle allodole ndr) hanno voluto nel cast il conte Fabrizio Ristori e prima di offrirmi la parte hanno detto di avermi amato molto in un fiction che molti critici avevano fatto a pezzi”.
Finalmente un po’ di onestà, dote rara nello star system in cui sparlare fa sempre più figo di ringraziare.