Un matrimonio, Flavio Parenti a Tvblog: “È una vera commedia all’italiana, con lacrime e sorrisi”
Il protagonista della fiction di Pupi Avati racconta a Tvblog questa esperienza.
Questa sera andrà in onda la sesta e ultima puntata di Un matrimonio, la fiction di Pupi Avati che – puntata dopo puntata – ha saputo conquistare un’ampia fetta di pubblico che si è appassionato alla lunga storia d’amore di Carlo e Francesca Dagnini. Protagonista maschile della miniserie è Flavio Parenti, che torna in tv dopo impegni importanti per il cinema. Nei panni di Carlo ha fatto innamorare all’istante Francesca (Micaela Ramazzotti) e certamente moltissime telespettatrici, che ora saranno felici di sapere che lo ritroveranno a breve anche in Un medico in famiglia 9, dove sarà uno dei nuovi protagonisti. In occasione dell’ultima puntata di Un matrimonio abbiamo voluto farci raccontare da Flavio – dal suo punto di vista – questa esperienza e questo successo e, tra le altre cose, ci ha assicurato che stasera lui e il resto del cast sapranno regalarci nuove e intense emozioni, lacrime e sorrisi, come una vera commedia all’italiana.
Sei tornato in tv a distanza di tempo, dopo Distretto di polizia e Cenerentola, per giunta da protagonista in un prodotto di qualità come Un matrimonio, ed è stato subito un grande successo. Te lo aspettavi?
Sì. Un maestro come Avati, una grande produzione come la Rai, un cast di altissimo livello, una storia d’amore. Sembrano essere delle carte che pagano. Devo dire che sono proprio felice dell’affetto che la famiglia Dagnini sta ricevendo dagli spettatori. È meraviglioso.
Non capita spesso di recitare nei panni di un personaggio attraversando ben 50 anni di vita. Che esperienza è stata?
Molto bella, ho avuto la fortuna di vivere l’intero arco di vita di un personaggio, la sua giovinezza (che ho conosciuto), la sua fase da giovane adulto (la mia) e poi il suo successo, l’essere adulto, la nostalgia della sua gioventù, tutte cose che non ho vissuto ma che mi sono dovuto immaginare, che ho ricreato nella mia mente anche grazie ai consigli di Pupi.
Dopo i successi al cinema, ora stai vivendo questo momento felice anche in televisione, che è probabilmente ciò che più avvicina al vasto pubblico. Un matrimonio è la dimostrazione che ascolti tv e qualità possono ancora andare d’accordo?
Speriamo! Io confido che lo spettatore è ancora capace di riconoscere la qualità e di premiarla. Per qualità intendo un contenuto, una storia recitata bene, raccontata bene, con l’arte e l’artigianato proprio della cinematografia. Il buon gusto, l’educazione possono essere qualità italiane, tocca a noi (e a me) difendere questi valori e provare a farli diventare popolari. Perché se l’Italia riuscisse ad essere elegante nello spettacolo, nella politica, nella vita civile – e lo può essere, io ne ho la profonda convinzione, perchè lo è stata nella sua storia – nessuno potrebbe fermare questo splendido Paese, culla dell’arte mondiale.
Micaela Ramazzotti è la tua coprotagonista. Quali sono le sue doti che più ti hanno colpito e come è stato lavorare al suo fianco?
Lavorare con Micaela è un piacere. È istintiva, emotiva, diretta, intensa.
Poi diciamo che non capita tutti i giorni di trovarsi diretti da un grande regista come Pupi Avati. Che ricordo conserverai di lui e di questo lavoro?
Non lo so, i ricordi si depositano lentamente nella memoria, per ora sono attimi di vita presente, non ricordi. Poi il corso della mia vita farà in modo che solo pochi istanti rimarranno scolpiti nella mia memoria, e quelli saranno i ricordi, il succo di questa bellissima esperienza.
Tu sei sempre molto attivo sui social network, e leggendo tra i commenti si nota che hai un po’ spiazzato i tuoi fan, che faticano a credere che un attore impegnato come te possa trovare il tempo per rispondere a tutti o quasi. Li rassicuriamo?
(Ride di gusto, ndr) Sì, sono io che rispondo. In fondo non richiede tutto questo tempo, ci vuole solo organizzazione, basta sapere usare un telefonino. In fondo una risposta richiede sì e no 5 secondi. Che ci vuole?
Sempre sui social ho letto che la scena che ti sei più divertito a girare – e che a me ha fatto molto sorridere – è quella in cui dici alla zia centenaria che forse è arrivato il momento di morire. Quante volte l’hai dovuta girare senza ridere?
Ma sai, il divertimento per me non è ridere. Per me il divertimento è recitare una scena profonda che richiede intensità e verità. Io sono un attore ed è li che mi diverto. Era una scena delicata, originale, inattesa. E avevo l’onore di girarla con Gisella Sofio. Mentre la recitavo, è salita in me la commozione, perché se ci pensi quello che vive Carlo è un momento così triste, profondo ma anche sorprendente.
I telespettatori che hanno amato sin da subito Un matrimonio non sono stati felici dei continui cambi di palinsesto che avete dovuto subire, per via della ‘guerra degli ascolti’ con Mediaset. Credi che questo balletto di date vi abbia danneggiato?
No, non credo. Un matrimonio è un successo, e lo è anche grazie alla programmazione. Direi che è andato tutto benissimo.
Cosa ci dobbiamo aspettare dall’ultima puntata di Un matrimonio? Più sorrisi o più lacrime?
Come una vera commedia all’italiana: tutti e due insieme.
I tuoi fan non dovranno poi aspettare tanto per rivederti in tv, perché ti ritroveremo anche protagonista di Un medico in famiglia. Ci sarà tempo e modo di parlarne ampiamente più avanti, intanto ci racconti che aria si respira sul set?
Piacevole, romantica, divertita e originale. Vedrete, sarà davvero una ventata di freschezza!
Non credi che nove stagioni per una fiction come Un medico in famiglia siano troppe? Non si corre il rischio di essere ripetitivi e di annoiare il pubblico?
Si, è un rischio che si corre. Infatti sia Rai che Publispei si sono spese per creare un cast che avesse sia il “vecchio” (il grande Lino Banfi, Milena Vukotic,l a Grimalda, Margot e gli altri) che il nuovo, che permettesse di dare una grande ventata di freschezza. La regia è stata affidata a Francesco Vicario, il cast si è arrichito di talenti come Valentina Corti, Riccardo Alemanni, Michele Venitucci, Claudia Vismara. Tutti bravissimi, giovani e talentuosi. L’Italia che avanza.
Ora che sei lanciatissimo nella televisione, speri di continuare su questa strada o ti auguri di tornare presto al cinema?
Io adoro la televisione: è popolare e può essere di qualità eccelsa, Un matrimonio ne è un esempio. Guardo molte serie americane e sogno un’Italia che produca cose alla “Breaking bad”, “Six feet under” o “Black mirror”. Farò tutto quello che è in mio potere per riuscire a far diventare questo sogno una realtà.
Foto ufficio stampa | Andrea Catoni e Diego Steccanella