Come Ale e Franz “ti improvvisano” la sitcom
Si dice sempre che la tv non si può mica improvvisare e richiede prove su prove per portare a casa dei risultati. Eppure, anche l’improvvisazione può diventare un’arte, se a cimentarvisi sono due comici sulla piazza da dieci anni che sul palcoscenico sono più che navigati. Stiamo parlando di Ale (Alessandro Besentini) e Franz (Francesco
Si dice sempre che la tv non si può mica improvvisare e richiede prove su prove per portare a casa dei risultati. Eppure, anche l’improvvisazione può diventare un’arte, se a cimentarvisi sono due comici sulla piazza da dieci anni che sul palcoscenico sono più che navigati.
Stiamo parlando di Ale (Alessandro Besentini) e Franz (Francesco Villa) che stanno registrando in un teatro milanese, davanti a 400 persone, le puntate di Buona la prima!, un esperimento televisivo che andrà in onda su Italia1 da martedì 17 aprile alle 21.00.
Il plot della sitcom in questione li vede dividere una casa in qualità di amici. Stop. Il copione si ferma qui. Senza imparare alcuna battuta, i due andanno a braccio recitando le scene che via via un suggeritore famoso (per esempio Albertino di Radio Deejay) sussurrerà ad entrambi tramite auricolare. Con la differenza, rispetto all’apripista Ambra, che qui ognuno dei due non sa che suggerimento è stato dato all’altro, mentre il pubblico in sala li legge su un tabellone, così come quello a casa li vede in Tv come sottotitoli.
Insomma, un progetto sperimentale a briglie sciolte (salvo la mancanza della diretta che rischia di vanificare la presunta imprevedibilità senza filtro del format).
Ale e Franz stanno vivendo questi giorni di lavorazione completamente segregati, perchè in scena salgono le guest star di cui loro non devono conoscere l’identità:
“Se riusciamo a far passare alla gente che siamo veramente senza rete, allora scatta la comicità. E poi ti scappa da ridere: è inevitabile quando ricevi il suggerimento bizzarro. Il bello del gioco è la cattiveria del suggeritore. Il pubblico prima è dalla sua parte, ci vuole vedere in difficoltà, ma poi sta dalla nostra”.
L’unico handicap – su cui ovviamente riservarci di ritrattare dopo la prima puntata – può stare nell’interattività di facciata del prodotto. Considerato che il tutto si svolge in differita e coinvolgendo in presa diretta la sola platea di un teatro, il rischio è che il pubblico da casa si senta escluso… e si divertano solo loro.
Ma, come si dice in questi casi, staremo a vedere!
[Fonte Vanity Fair]