Facci contro l’Auditel: è peggio delle tasse perchè mi ricorda ogni giorno che la gente fa schifo
In un’intervista ad A Filippo Facci spara a zero sull’Auditel e su qualche collega di fianco ad una diplomatica Natascha Lusenti
Oggi su A spunta un’intervista doppia di Alessandra Menzani ai due nuovi conduttori della versione estiva di In Onda su La7: il Libero Filippo Facci e la svizzera Natascha Lusenti. Una chiacchierata a 360 gradi tra politica, vita privata e soprattutto televisione in cui lui non perde occasione per riconfermarsi come l’antipatico brillante e lei come la paladina del politically correct. Facci chiederebbe a Monti come ci si sente a governare un Paese che non l’ha eletto mentre la Lusenti trova il premier austero in Italia, ma autorevole in Europa, tanto per cominciare.
I due giornalisti sostituiscono a In Onda Luca Telese e Nicola Porro (che a sua volta aveva preso il posto di Luisella Costamagna). Inevitabile una domanda sulla precedente conduzione, non scontata la risposta (di Facci). Se infatti per la Lusenti si tratta di tre bravi giornalisti, il suo compagno di scrivania televisiva si dice solo in grado di identificare un “meno peggio”:
Chi mi piaceva di più tra Telese, Porro e Costamagna? Chi mi piaceva di meno, vorrà dire. Beh, un tempo avevo una buona intesa intellettuale con Porro
Ma appena il tema dell’intervista si sposta sui loro modelli di giornalismo televisivo, ecco che, mentre la Lusenti glissa trincerandosi dietro al nome del compagno di avventura a In Onda, Facci riesce ad avere quasi una buona parola. Per qualcuno:
Veri “modelli” non ne ho, mi piacciono quelli che hanno la capacità di sparire e di lasciar spazio a ciò di cui parlano. Mi piaceva il Giuliano Ferrara di Linea Rovente (1987) e il Michele Santoro dei reportage, ma senza predicozzi. La Gabanelli è necessaria.
Nel corso delle risposte non particolarmente loquaci dei due conduttori, si parla di tutto: da Berlusconi che avrebbe dovuto lasciar perdere la politica da un pezzo, a Santoro che a detta di entrambi ha fatto benissimo ad approdare a La 7, fino al Comandante Francesco Schettino (che mai pagherebbero per un’intervista, come invece avrebbe fatto Mediaset). Facci si dice convinto che se non avesse fatto il giornalista sarebbe stato semplicemente “uno che lavora” e vorrebbe rinascere pianta (son quelle informazioni che ti svoltano la giornata, lo so), mentre l’ex modella Lusenti si sarebbe vista bene come ricercatrice di storia contemporanea anche se, ahinoi, non crede nella reincarnazione.
La vera bomba, nonchè il motivo per cui si parla di quest’intervista, Facci la sgancia nel finale grazie ad un’azzeccata domanda della Menzani che chiede se mettano più angoscia i dati Auditel o le tasse. Se la Lusenti se la cava con un diplomatico “Le tasse vanno pagate, l’Auditel fa parte del gioco”, lapidaria è invece la risposta del giornalista di Libero:
L’Auditel è peggio delle tasse perchè mi ricorda ogni giorno che la gente fa schifo.
Eppure In Onda è riuscito ad arrivare anche al milione di telespettatori in alcune puntate. Perchè Facci è così avvelenato nei confronti dell’Auditel? Neanche si chiamasse Salvo Sottile..
In Onda estate – Le faccette di Filippo Facci
