L’Eredità, il concorrente non conosce l’articolo 1 della Costituzione. Nuova gaffe da Carlo Conti
Dopo il ‘caso Hitler’ nel quiz di Rai1 si registra un nuovo clamoroso errore di un concorrente
Gli strafalcioni in tv, e in particolar modo, nei quiz e game show, ormai non fanno più notizia. A patto che un concorrente non sbagli una risposta clamorosa a distanza di poche settimane da un’altra gaffe ancor più incredibile commessa nello stesso studio televisivo. È successo nella puntata de L’Eredità andata in onda ieri su Rai1.
Ultima domanda per il concorrente Samuele, il quale in caso di risposta corretta va al gioco finale, rubando lo scettro di campione a Futura. La domanda è:
Secondo l’articolo 1 della nostra Costituzione, l’Italia è una Repubblica democratica fondata su cosa?
Opzioni possibili: Amore, Legge, Famiglia, Lavoro.
In maniera francamente inaspettata Samuele dice ‘famiglia’ e sbaglia. Futura, invece, fornisce la risposta esatta e passa alla ghigliottina.
L’errore è onestamente grave trattandosi una domanda davvero semplice. A rendere il tutto più clamoroso c’è quanto avvenuto a dicembre scorso, cioè un mese fa. In quel caso al quesito ‘In quale anno Adolf Hitler viene nominato Cancelliere?’ tre concorrenti riuscirono a sbagliare tutti dicendo 1948, 1964 e 1978, ignorando che sarebbe bastato scegliere l’opzione 1933.
L’errore imbarazzante fu ripetuto poco dopo quando la concorrente Ilaria alla domanda ‘In che anno Benito Mussolini riceve a Palazzo Venezia il poeta americano Ezra Pound?’ rispose sbagliando ancora.
Carlo Conti in quell’occasione rimase visibilmente stupito e chiosò con un ironico “Io farei un ripassino di storia, ma leggero, eh”. Stavolta, invece, il conduttore del quiz del preserale di Rai1 ha evitato commenti, limitandosi a far notare a Samuele di aver “gettato al vento l’occasione”.
Da segnalare, infine, che un altro episodio avvenuto in questa stagione a L’Eredità aveva fatto discutere: il caso Cincillà, sollevato da Striscia la notizia, che però nulla aveva a che fare con clamorosi errori dei concorrenti. Conti, in quell’occasione, comunque dimostrò con tesi francamente convincenti come l’insinuazione per cui il concorrente conoscesse le risposte era infondata.