Uno, due, tre Stalla! Eppure a me “me piace”
Dopo una partenza un po’ infelice, un po’ Pupa e secchione, un po’ Talpa e un po’ Febbre del sabato sera (visto l’assurdo abbigliamento di Barbara D’Urso), Uno, due, tre Stalla! ha mostrato delle potenzialità inaspettate, o almeno così mi è parso.I day time si sono rivelati fin dall’inizio divertenti ed interessanti quanto basta per
Dopo una partenza un po’ infelice, un po’ Pupa e secchione, un po’ Talpa e un po’ Febbre del sabato sera (visto l’assurdo abbigliamento di Barbara D’Urso), Uno, due, tre Stalla! ha mostrato delle potenzialità inaspettate, o almeno così mi è parso.
I day time si sono rivelati fin dall’inizio divertenti ed interessanti quanto basta per essere seguiti con piacere ed apprezzati, merito di qualche pupa-contadina più bizzarra delle altre, delle inquadrature ravvicinate dei caprettini e degli struzzi, e soprattutto del personaggio “portante” del reality, colui che racchiude in sè la vera essenza del contadino. Sto parlando naturalmente di Artemio, unico ad essersi presentato per ciò che è realmente, senza canti popolari o filastrocche recitate come un attore consumato, e ad aver mostrato subito pregi e (più che altro) difetti a costo di inimicarsi tutti gli altri, eccezion fatta per le contadine della sua squadra.
Burbero, scontroso, ma gran lavoratore e poco avvezzo a frivolezze e futilità, Artemio si è scagliato già nei primi giorni contro alcune ragazze con comportamenti da “oca” ed ha perso il controllo quando, a sua insaputa, contadine e colleghi (tranne Serafino) hanno organizzato una sottospecie di “festino sculettante”. Minigonne e tacchi a spillo hanno provocato bava e imbarzottimenti nei più giovani, maggiormente portati per i “rapporti umani”, ma hanno scatenato contemporaneamente la furia omicida di colui che era entrato per lavorare: “Sei un contadino e vuoi insegnare, questo c’era scritto sulla televisione, no che vieni qua a fare i festini, che sembrava di essere al night” sono state alcune delle parole pronunciate sputando fuoco in confessionale.
L’Artemio Furioso è stato anche l’argomento principale della seconda serata in prime time, quella di martedì scorso, decisamente più simpatica e coinvolgente della precedente. Personaggi ormai senza bisogno di presentazione, giochi meno “al limite” e più “da fattoria”, ragazze senza trucco (alcune davvero bruttine, il mio ego ringrazia) e un ritmo vivace, hanno reso molto scorrevoli le tre ore di trasmissione. Addirittura Pietro Taricone non mi dispiace nel ruolo di “capo giuria”: qualche battuta ironica, interventi intelligenti, ruolo azzeccato per l’ex gieffino.
Certo, non che Uno, due, tre Stalla! sia un reality perfetto, a partire dall’orrendo titolo che già di per sè fa passare la voglia di guardarlo, ma viste le tante schifezze che ci sono state propinate in questi ultimi anni, questo non ha niente da invidiare a show che hanno totalizzato ascolti record.
Insomma a me “me piace”, volendo fare una famosa citazione, e non mi vergogno di certo a dirlo. Anzi, mi spiacerebbe parecchio se ascolti più bassi del previsto lo facessero chiudere anticipatamente. Forse se anche questo reality fosse stato trasmesso su Italia1 e non su Canale5, come è stato per La pupa e il secchione, non si starebbe già parlando di “semi-flop”.