Le regole del gioco
Nel nostro amato paesello, le regole sono amate e odiate con una mancanza di coerenza che ha dell’incredibile. Vantano paladini senza macchia – come quel preside zelante che vieta addirittura l’uso del berretto nella sua scuola e che ora esulta, ora che i cellulari a scuola devono essere spenti – o straordinari detrattori che tentano
17 Marzo 2007 08:17
Nel nostro amato paesello, le regole sono amate e odiate con una mancanza di coerenza che ha dell’incredibile.
Vantano paladini senza macchia – come quel preside zelante che vieta addirittura l’uso del berretto nella sua scuola e che ora esulta, ora che i cellulari a scuola devono essere spenti – o straordinari detrattori che tentano di aggirarle con tripli carpiati – un nome su tutti che viene in mente senza nemmeno troppa difficoltà? Fabrizio Corona. Cui si lega, quasi imprescindibilmente, Lele Mora -.
Le regole vantano clamorosi passi indietro, quando si parla di DICO – ad esempio? l’ordinanza che vieta il “porno” in tv – e clamorose perdite di tempo, quando i problemi del Paese sono ben altri – ad esempio? l’ordinanza che vieta il “porno” in tv -.
Le regole sono come la privacy, quella che si tutela fino a rendere esausta, per esempio, una piccola troupe che si autoproduce un documentario e che poi viene clamorosamente scordata – quando Panorama, che prontamente la ritira, pubblica online tutte le 658 pagine dell’ordinanza-Corona. Un .pdf Con tanto di intercettazioni e numeri di telefono in chiaro dei diretti interessati, vittime e carnefici riunite come un sol uomo -.
Le regole sono come quelle del Grande Fratello, che vengono rivoltate e stravolte, con tanti saluti al format e al rispetto di quei (pochi?) telespettatori cui piacerebbe che lì, almeno lì, nel reality show, le regole si rispettassero. E invece Orsacchio (a proposito, come fa a saperlo, lui, che lo chiamano Orsacchio?) viene eliminato da un plebiscito ostracista dei suoi compagni di reclusione e l’orwell di turno (ci perdonino la minuscola, ma è doverosa), gli autori quindi, decide di ripescarlo e sbatterlo in discarica, perché il GF perde anche da Nonno Libero e Orsacchio è l’unico personaggio che resta e bisogna pur far qualcosa. A chi guarda la tv con lo spirito del sottoscritto sembrerà come barare a un solitario.
Ma in fondo, è un reality show. E, come tale, rispetta l’italica realtà.