I segreti di Borgo Larici, Antonino Antonucci: “La lunga serialità serve ad ammortizzare i costi. Abiti noleggiati a Londra”
Antonino Antonucci ha parlato de I segreti di Borgo Larici, la fiction di Canale 5 in onda da gennaio, spiegando che la lunga serialità permette di risparmiare
I costi della fiction sono sempre alti, e nei periodi di crisi vanno abbattuti con scelte produttive che mantengano buona la qualità della serie: con questo intento Canale 5 ha prodotto “I segreti di Borgo Larici”, serie tv in sette episodi che andrà in onda dall’8 gennaio.
La fiction, ambientata in un villaggio sociale negli anni Venti, racconta la storia di Francesco Sormani (Giulio Berruti), giovane figlio di un ricco industriale che si ritrova a dover dirigere l’azienda di famiglia e dialogare con gli operai, fino ad innamorarsi di Anita Sclavi (Serena Iansiti), figlia di operai che vivono nel villaggio sociale e maestra.
Berruri, al “Corriere della Sera”, spiega che il suo personaggio romperà gli schemi tradizionalisti dell’ambiente in cui è nato:
“Sono Francesco Sormani, primogenito di un ricco industriale tessile nell’Italia degli anni Venti che, invece di seguire le orme paterne e lavorare nell’azienda di famiglia, fa il pilota d’automobili da corsa, ma s’innamora di una ragazza semplice, Anita, figlia di operai, e con lei intraprende una coraggiosa lotta per l’affermazione dei diritti civili e sociali: Francesco, che è un’idealista, contesta la sua famiglia, rompe gli schemi e sposa una causa in cui crede, quella dell’uguaglianza, di un mondo dove non esistano più barriere”.
Antonino Antonucci, direttore della Fiction Mediaset, spiega che il villaggio sociale al centro della serie tv trae molto da un villaggio realmente esistito:
“Ci siamo ispirati ad un villaggio, Crespi d’Adda, vicino Milano. Sembravano isole felici, dove gli operai della fabbrica, oltre ad avere il lavoro, usufruivano della casa, la scuola per i figli, le strutture necessarie per vivere bene con le proprie famiglie. In quella di Crespi c’era persino il cimitero, con la tomba più monumentale destinata ai padroni e poi le tombe per i lavoratori. In realtà, non erano delle ‘illuminate’ strutture, ma luoghi dove gli operai finivano per essere tenuti sotto stretto controllo, dove mancava la libertà”.
Antonucci ha anche spiegato perchè si è scelta una serie lunga invece di una miniserie: in periodi in cui i budget non sono molto alti, meglio realizzare una produzione da far fruttare per più settimane:
“La lunga serialità costa meno perchè si ammortizzano i costi, ormai le sceneggiature si scrivono in funzione produttiva: si lavora con due troupe a pieno ritmo. ‘Borgo Larici’ è stata realizzata in tre mesi, un record”.
Per risparmiare, Antonucci ha anche rivelato che alcune spese sono state fatte all’estero, oltre che chiedere al cast di ridurre il proprio compenso:
“I costumi di questa fiction siamo andati a noleggiarli a Londra, dove paradossalmente costavano meno che in Italia! E poi abbiamo chiesto rinunce a tutti, a cominciare dai cachet degli attori”.
E proprio dall’Inghilterra arriva “Downton Abbey”, la popolare serie tv a cui “I segreti di Borgo Larici” sembra ispirarsi. Intanto, Berruti è contento di aver lavorato a questa fiction, ammettendo che il suo personaggio ha qualcosa in comune con lui:
“Ho voluto interpretare Francesco Sormani, perchè ho un’analogia con lui; anch’io sono appassionato di auto da corsa e per questo, da ragazino, ho lavorato per quattro anni nell’officina di un meccanico-carrozziere. Una passione che non è mai tramontata: chissà che un giorno non appenda al chiodo la carriera d’attore, per tornare a sporcarmi le mani con l’olio delle auto e delle moto d’epoca”.