Antonio Marano e una Raidue tutta da rifare
Di fronte all’innegabile crisi di Raidue Antonio Marano non può che essere realista. Non nasconde la situazione di oggettiva difficoltà della sua rete ma, prima, suggerisce di “vedere il bicchiere mezzo pieno piuttosto che mezzo vuoto” e poi afferma: “Sapevamo già che sarebbe stata una stagione difficile. Raidue deve comunque rimanere un passo avanti e
Di fronte all’innegabile crisi di Raidue Antonio Marano non può che essere realista. Non nasconde la situazione di oggettiva difficoltà della sua rete ma, prima, suggerisce di “vedere il bicchiere mezzo pieno piuttosto che mezzo vuoto” e poi afferma:
“Sapevamo già che sarebbe stata una stagione difficile. Raidue deve comunque rimanere un passo avanti e cercare quel pubblico che si perde a vantaggio delle televisioni satellitari”.
Il punto sulla programmazione è stato fatto a margine della presentazione alla stampa de La stagione dei delitti 2, la fiction poliziesca con Barbara De Rossi e Cristina Moglia che riportò un discreto successo al debutto (fuori periodo di garanzia).
Tornando sulle previsioni che segnavano difficoltà per la sua rete già dall’inizio della passata stagione, Marano ha spiegato:
“Quest’anno siamo partiti senza quei programmi storici che tutte le reti hanno. Siamo partiti con gli armadi vuoti e ne stiamo provando tanti per trovare quelli che diano identità alla rete come, ad esempio, è successo in passato con L’isola dei famosi o Music Farm”.
Tra questi potrebbe esserci, per Marano, Donne, il programma condotto da Monica Leofreddi che tiene al day time e se le sta cavando nel confronto diretto con Stranamore.
Adesso, da qui al mese prossimo, sono ai nastri di partenza La sposa perfetta (confermata la conduzione di Roberta Lanfranchi con Cesare Cadeo), Vota Antonio targato Fabio Canino e il nuovo programma di Alda D’Eusanio.
“Per qualcuno siamo un po’ in ritardo ma la mia situazione certo non mi aiuta”.
Un contributo alla crisi, infine, secondo Marano è attribuibile a tutti quei pezzi di palinsesto di cui non è responsabile (ad esempio, il Question Time) che impediscono alla rete di acquistare una fisionomia omogenea mentre ai vertici aziendali suggerisce di “metterci d’accordo su quale sia la collina da conquistare per Raidue: se una volta è il target, un’altra volta è lo share, un’altra volta ancora è l’identità, l’obiettivo diventa molto piu’ difficile da raggiungere”.
Non sarà che, se gli obiettivi di rete sono perennemente allo sbando, la pulizia editoriale dovrebbe iniziare da certi intoccabili… decisamente fuori target commerciale?
[Fonte Italpress]