Casalinghe condannate, Donne approvate (dal Moige)
Meglio le Donne della Leofreddi che le Casalinghe di Wysteria Lane: questo l’impietoso bilancio del Moige, sempre più convinto che il finto pietismo spacciato per realtà sia meglio di un po’ di insana finzione. Come riportato da Telesimo, il bilancio di questi primi mesi catodici del 2007 da parte del Movimento Italiani Genitori vedrebbe Raidue
Meglio le Donne della Leofreddi che le Casalinghe di Wysteria Lane: questo l’impietoso bilancio del Moige, sempre più convinto che il finto pietismo spacciato per realtà sia meglio di un po’ di insana finzione.
Come riportato da Telesimo, il bilancio di questi primi mesi catodici del 2007 da parte del Movimento Italiani Genitori vedrebbe Raidue ottenere apprezzamenti per il talk show Donne mentre durissime critiche sono state invece rivolte alla serie Desperate Housewives:
“Il telefilm è un formidabile esempio del falso puritanesimo sempre più dilagante nelle soap-opera americane. Nessuna immagine violenta, nessuna sequenza di sesso esplicito, ma assolutamente violenti e pornografici i contenuti. L’esempio più estremo è quello della madre che diventa l’amante di un giovanissimo che potrebbe essere suo figlio. Siamo al limite della pedofilia che attraverso lo schermo passa in tutta tranquillità nelle case”.
Fermo restando che la serie sarebbe stata più adatta in seconda serata, ma necessita di una guida alla visione come qualsiasi trasmissione televisiva, fanno rabbrividire le considerazioni positive profuse per le qualità educative di Donne:
storie di persone che con forza e fedeltà portano avanti impegni gravosi e con una conduzione non invadente e molto piacevole.
DH, da questa settimana su Fox Life con una terza stagione che sembra riscattarsi dalle presunte pecche della seconda, è sicuramente un prodotto cinico e non propriamente edificante in quanto a dinamiche interpersonali e intrecci narrativi.
Però arrivare a parlare di serie al limite della pornografia di fronte alla vera ipocrisia delle Donne di Raidue è l’ennesima conferma di certe storture interpretative.
Ogni giorno vediamo a Donne voci del popolo taroccate e figuranti dalla dizione impeccabile spacciate per signore della piazza. Queste ultime dovrebbero insegnarci a rispettare l’universo femminile confrontandosi con i problemi delle persone comuni.
Peccato che recitino copioni a soggetto e si immolino come casi umani costruiti a regola d’arte in una terapia di gruppo on air.
Si dà il caso, infatti, che nel mio blog, qualche giorno dopo l’esordio del programma, sia giunta una segnalazione che si commenta da sè:
“Io posso dire di conoscere francesca, fortunata nella vita poichè il destino le ha dato tutto, famiglia e lavoro, oltre che naturalmente bellezza. E’ un brava ragazza dal poco che la conosco, tuttavia mi amareggia profondamente la solita, consueta condizione che di una famiglia facoltosa – con agganci a Roma – uno a caso il produttore del programma , ha potuto lasciare il suo lavoro per dedicarsi 2 mesi e mezzo ad un programma in Rai a Roma. Un’occasione che molti chiamerebbero manna dal cielo. chi c’è che può lasciare il proprio lavoro per 3 mesi? Dove sono tutte quelle persone che fra mille difficoltà vivono davvero nel lavoro duro? tirando avanti ? C’è chi non ci arriverà mai, e mai significa MAI per sempre; magari faticando e tribolando ogni giorno della vita. Questa è la realtà”.
Appunto. Questa è la vera realtà che però fa male.
Ai bambini è meglio raccontare le favole edulcorate dalla Leofreddi, con protagoniste delle eroine che per sputtanarsi in tv (sarebbe questo il loro impegno gravoso) avranno un bel rimborso spese…
Invece, le Casalinghe… quelle sì che sono cattive, soprattutto se anche gli ascolti non sono dalla loro e, a parità di investimento flop, Raidue preferisce uscirne con la coscienza pulita.