Sanremo 2014, un promo con le pecore per lanciare il Festival?
Fabio Fazio vorrebbe realizzare un promo con cinquanta pecore dentro l’Ariston per lanciare il Festival di Sanremo, riprendendo l’Intervallo della Rai diventato celebre
A calcare il palco di Sanremo 2014 potrebbero esserci anche delle pecore: l’ultima trovata di Fabio Fazio, secondo Dagospia, sarebbe infatti quella di realizzare un promo in stile “Intervallo” per lanciare il Festival attraverso un promo originale e “datato”.
Secondo il sito, Fazio vorrebbe portare cinquanta pecore all’interno dell’Ariston, per realizzare un promo che s’ispiri ai filmati dell’ “Intervallo” che andavano in onda sulla Rai negli anni Sessanta. Una cosa di questo genere (ma quello che pubblichiamo non è l’originale, a quanto pare introvabile):
Fazio, da sempre amante della tv di una volta, vorrebbe così unire il moderno alla tradizione, scherzando col suo Festival e con uno degli appuntamenti più noti della tv italiana di un tempo. Anche questo, d’altra parte, è un modo per far parlare del Festival. L’anno scorso, i promo erano stati molto più “tradizionali”, e puntavano sull’effetto Luciana Littizzetto. In alcuni promo, la comica torinese ha cantato alcuni brani provenienti dalle edizioni passate:
In un altro, invece, i due conduttori nascosti dentro una cabina in riva al mare litigano sulla sistemazione in vista della kermesse a Sanremo:
I due hanno poi realizzato un promo in cui, sempre pungendosi l’un l’altra, commentano la loro conduzione:
Il promo più “canonico”, invece, era stato affidato a Gabriele Salvatores, che ha raccontato in pochi secondi i decenni e le canzoni che sono uscite da Sanremo:
Quest’anno, invece, pare si preferisca una strada più originale che strizza l’occhio al passato della tv. Il Festival celebrerà i 60 anni della televisione italiana, ed “Intervallo” è tra le prime trasmissioni diventate storiche. La notizia, sebbene non sia stata confermata, ci porta già in clima sanremese, e soprattutto mette sull’attenti gli animalisti, che faranno sentire il proprio dissenso.