Festival di Sanremo 2007 – La finale
Mentre seguite la nostra diretta, vi invito a votare per il nostro sondaggio: Chi vincerà? C’è un’atmosfera tesa e incerta a Sanremo, a pochi minuti dall’inizio della diretta dell’ultima serata di questo Festival di Sanremo, iniziato in sordina e poi proseguito con un buon successo di pubblico, e con alcune canzoni decisamente interessanti, sopratutto dal
Mentre seguite la nostra diretta, vi invito a votare per il nostro sondaggio: Chi vincerà?
C’è un’atmosfera tesa e incerta a Sanremo, a pochi minuti dall’inizio della diretta dell’ultima serata di questo Festival di Sanremo, iniziato in sordina e poi proseguito con un buon successo di pubblico, e con alcune canzoni decisamente interessanti, sopratutto dal secondo ascolto in avanti. Non c’è un vincitore annunciato, anche se le quote SNAI ora danno favorito Simone Cristicchi (dato a 2,5), un outsider rispetto alle quotazioni della vigilia. Frattanto, Daniele Silvestri con la sua Paranza ha vinto la gara dei download, come era facile prevedere: il suo è il brano più scaricato del Festival, seguito a ruota da quelli dello stesso Cristicchi, di Paolo Meneguzzi e del vincitore dei giovani, Fabrizio Moro, che aprirà la serata.
Io qui, dalla mia postazione privilegiata, a trecento metri dall’Ariston, abbastanza lontano da non farmi travolgere dal marasma di gente che si sta riversando per le strade ma abbastanza vicino da respirare gli umori del Festival, cercherò di seguirlo insieme a voi, in diretta blog.
Ore 21:13: si comincia. Dopo la sigla, la prima a essere annunciata è Michelle Hunziker di nero vestita – peccato per quel tribale che continua a dominare su quel braccio destro -, che poi introduce la sorpresa Mike Bongiorno. L’altra sorpresa dovrebbe essere Fiorello. Terribile la gag iniziale con wurstel e patatine (tipico cibo svizzero). Al suono del gong entra Baudo. E sullo sfondo un orologio che, a giudicar dalle posizioni delle lancette, è indietro di un’ora.
Ore 21:21: Bongiorno incorona Baudo re del Festival di Sanremo, e poi chiama in causa Del Noce, che con una faccia ingessata, si prende i ringraziamenti.
Devi essere grato al tuo direttore che ti ha dato i mezzi per fare questo Festival
L’atmosfera è tesa a livelli mai visti.
Ore 21:23: Geniale. Bongiorno (80) e Baudo (70) si mettono a cantare il ritornello di “Siamo la coppia più bella del mondo”. 150 anni in due. Poi Bongiorno se ne va, e Baudo presenta la giuria di qualità, con tanto di maschere da carnevale: il voto è palese anche questa sera, dice Magalli. E ognuno dovrà prendersi le sue responsabilità.
Ore 21:25: Televendita. Mi affaccio alla finestra per una sigaretta. In questo lato della Piazza Colombo non c’è quasi nessuno. Nessuno a cantare sul palco. Tutti in attesa attorno all’ariston. E intanto è incominciata l’eclissi totale di luna.
Ore 21:27: Fabrizio Moro, il vincitore della categoria giovani, viene invitato a presentarsi sul palco. Ha vinto anche premio della critica “Mia Martini” e premio della critica della stampa. E si esibisce, meritatamente, nella sua Pensa, sulla quale è stato detto di tutto. Io vi invito solo ad ascoltarla. Perché vale la pena.
Ore 21:30: eccola, la giuria di qualità, già contestata in passato: Alba Parietti, Massimo Ghini, Barbara Palombelli, Giancarlo Magalli, Maurizio De Angelis, Alessandro D’Alatri, Loretta Savino, Antonio Capranica, Serena Autieri e Claudio Coccoluto. E subito dopo, all’alba delle 21:33, tocca a Nada
Neanche a un terzo ascolto riesco ad apprezzare questa canzone, che mi sembra eccessiva e quasi fastidiosa in quel ritornello lì. Ma ecco i voti della giuria di qualità: Parietti 7 – Ghini 6 – Palombelli 8 – Magalli 7 – De Angelis 5 – D’Alatri 7 – Savino 6 – Caprarica 6 – Autieri 6 – Coccoluto 6. Senza infamia e senza lode.
Ore 21:43: Paolo Rossi nell’inedito di Rino Gaetano In Italia si sta male (si sta bene anzichenò). Va detto che in questi giorni una troupe di una rete locale ligure ha avvicinato Rossi e gli ha chiesto (seriamente): cosa ne pensa, Rino, della sua interpretazione? Sono cose che fanno sempre piacere, no? L’esibizione finalmente convince, anche se l’originale avrebbe potuto essere ben altro. Convince anche la giuria di qualità, che si esprime così: Parietti 7 – Ghini 8 – Palombelli 8 – Magalli 8 – De Angelis 7 – D’Alatri 10 – Savino 9 – Caprarica 10 – Autieri 9 – Coccoluto 7.
Prima della pubblicità, Baudo ricorda la trappola suoneria da scaricare. A Sanremo si sentono in giro. Fanno semplicemente schifo.
Ore 21:49: Pubblicità. E un po’ di pausa anche per noi.
Ore 21:54: primo cambio di scaletta. Flavio Insinna entra prima dei Velvet, e comincia la sua gag nel ruolo del tirapiedi di Baudo. Se lo merita, Insinna, di stare su quel palco. Ma la gag non è delle migliori. Se ne va in cerca di uno smoking, mentre entra il gruppo romano con Tutto da rifare. Tutto da rifare anche in senso letterale, visto che era così carina quella Soffro lo stress che questa lascia davvero perplessi. Sembra persino inadatta alla voce del frontman. Che scende fra il pubblico, dedica la canzone alla fidanzata, Carolina Di Domenico e che ha scritto Hope sulla mano. Come Charlie di Lost. Chissà se citano, o se semplicemente sperano di andare bene nelle vendite. La giuria non li premia [Parietti 7 – Ghini 6 – Palombelli 6 – Magalli 7 – De Angelis 6 – D’Alatri 6 – Savino 5 – Caprarica 5 – Autieri 5 – Coccoluto 6], il pubblico rumoreggia, e il cantante polemizza.
Ore 22:04: tocca a Johnny Dorelli, con Meglio Così. Io non posso che essere d’accordo con quanto sentito in giro: grande classe lui, prima elementare il pezzo. Con tutto il rispetto. La regia indugia sull’ancor bellissima Gloria Guida e la giuria di qualità è davvero generosa. [Parietti 7 – Ghini 7 – Palombelli 8 – Magalli 8 – De Angelis 9 – D’Alatri 8 – Savino 8 – Caprarica 8 – Autieri 10 – Coccoluto 8]
Ore 22:10: non c’è tempo per respirare. Ecco Al Bano, fra i grandi favoriti della vigilia, con la sua canzone religiosa Nel perdono, scritta dal figlio in inglese, riadattata in italiano dal padre. Non sarebbe nemmeno malaccio. Ma sa di vecchio, scontato e già visto. La grafica è una delle poche azzeccate. Assolutamente geniale – sto ancora ridendo – il commento di AndreaP82, che riporto:
spero che volino le insufficenze a AlBano, così si incazza e scoppia la rissa!
Come disse qualcuno, ahimé, Al Bano è favorito anche dal gossip. La giuria di qualità non si fa abbindolare dal saluto al Re: [Parietti 7 – Ghini 7 – Palombelli 7 – Magalli 7 – De Angelis 6 – D’Alatri 8 – Savino 7 – Caprarica 7 – Autieri 7 – Coccoluto 6]. Pubblicità. Dopo tocca ai fratelli Bella. Potremmo anche non parlarne.
Ore 22:24: primo cambio d’abito per la Hunziker, bellissima di bianco vestita. La scaletta è completamente cambiata, chiedo venia ai lettori. E’ la volta di Amalia Gré con Amami per sempre, classica canzone sanremese senza infamia e senza lode. Voto basso, per quel che mi riguarda. Ora si esprime la giuria di qualità che, a giudizio del sottoscritto è davvero troppo, troppo generosa: Parietti 9 – Ghini 8 – Palombelli 8 – Magalli 8 – De Angelis 7 – D’Alatri 9 – Savino 9 – Caprarica 9 – Autieri 8 – Coccoluto 7.
Ore 22:29: eccoli, i fratelli Bella. Con Marcella dalla scarpa slacciata e Pippo che le fa da valletto. La canzone Forever (per sempre), con la complicità di Mogol dimostra che un grande nome non è per forza garanzia di una grande canzone. E questo inglese ostentato lascia il tempo che trova. Ridicola la polemica di Marcella, che lamenta chi premia l’impegno. [Parietti 7 – Ghini 6 – Palombelli 6 – Magalli 7 – De Angelis 7 – D’Alatri 6 – Savino 5 – Caprarica 5 – Autieri 6 – Coccoluto 5]. Viva l’impegno, dico io. Viva.
E per una volta nella vita mi sento di dar ragione al 100% a Alba Parietti, che dice:
Il voto è alla canzone che sentiamo.
Non all’artista. Completamente inspiegabile il pubblico che fischia e rumoreggia in maniera pecoreccia e idiotamente italiota.
Giustamente Baudo li prende in giro: e poi ci lamentiamo di quel che succede in parlamento. Il pubblico non capisce e ride. Pecoroni. Che ridessero con la seconda gag di Insinna, con i vestiti piccoli, quelli di Pupo, dice lui. Dov’è Beppe Grillo, dico io?
Ore 22:42: Televendita. Grazie al cielo. Poi tocca all’ospite internazionale. Joss Stone, che entra all’Ariston vestita a sciampista, ma a piedi scalzi. Come fece Nada. La regia, ovviamente, mostra lo stacco. Siano benedette le scarpe col tacco.
22:48: un po’ telefonata, la domanda su Aretha Franklin, ma la ragazza, come se dice a Roma, ce la fa’. E Baudo ce prova. Divertente lo scambio di battute, lei che prova a parlar italiano, lui che la incastra a dir Ti amo, e lei che si fa scappare uno spontaneo Oh, shit. Molto peggio la gag successiva con la Hunziker. L’orecchione assoluto non fa ridere nemmeno con il solletico.
Ore 22:55: Mango, Chissà se nevica. Mah. Chissà se finiscono prima dell’una. La canzone di Mango mi sembra uguale a tutte le sue precedenti. A tutte le più brutte, per la precisione. Per ora – attenzione! – mi trovo d’accordo con la giuria di qualità: miglior esibizione fino a questo momento quella di Paolino Rossi. E voi che ne dite?
Prima della pubblicità, ecco i voti per Mango. Che la giuria si sia intimidita? A Magalli, frattanto, piacciono TUTTE! [Parietti 8 – Ghini 7 – Palombelli 7 – Magalli 9 – De Angelis 9 – D’Alatri 6 – Savino 6 – Caprarica 8 – Autieri 8 – Coccoluto 7]
Inizia la seconda parte del Festival. E noi riepiloghiamo la classifica secondo la giuria di qualità:
Paolo Rossi 83
Amalia Gré 82
Johnny Dorelli 81
Mango 75
Al Bano 69
Nada 64
Marcella e Gianni Bella 60
Velvet 59
Ore 23:10: tocca a Tosca, con Il terzo fuochista. La regia di Landi è sempre uguale a se stessa: una volta provato un brano fa sempre le stesse cose. Ma non riesce – nemmeno con la grafica – a danneggiare una delle canzoni più belle e interessanti di questo Festival, a giudizio del sottoscritto.
Un trionfo anche per la giuria di qualità [Parietti 10 – Ghini 9 – Palombelli 10 – Magalli 9 – De Angelis 9 – D’Alatri 10 – Savino 10 – Caprarica 10 – Autieri 9 – Coccoluto 8] che premia, davvero, la qualità. Totale: 94.
23:17: dopo il momento di autopromozione di RaiUno (si parla di Medicina Generale e della serie in costume Pompei, di cui avremo modo di parlare, arriva Fabio Concato, con Oltre il giardino, che cita uno dei film più belli della storia del cinema. Ma la canzone non è all’altezza della straordinaria interpretazione di Chaplin. La giuria vota. E mi sembra, questo sì, un voto alla carriera. [Parietti 8 – Ghini 8 – Palombelli 10 – Magalli 10 – De Angelis 10 – D’Alatri 8 – Savino 9 – Caprarica 8 – Autieri 8 – Coccoluto 8] Totale: 87.
Ecco il riepilogo del nostro sondaggio alle ore 23:25:
Ore 23:26: entra Chiambretti, il mattatore del Dopofestival. Che ora introduce Simona Cipollone (gag sulla presentazione e sull’equivoco Simone/Simona. E’ uomo o donna? Donna.), in arte Momo. La regina del dopofestival. Altro che Marina Dior. La cantautrice ha un’occasione d’oro: farà sentire la canzone che è stata scartata da questo Festival. Potenza di Chiambretti, che si porta appresso il tormentone del Dopofestival, Funtanela. E Baudo ironizza.
Ore 23:35: La Hunziker si imbelina – per dirla alla genovese – sulle scale dell’Ariston, proprio mentre entrano padre e figlio Facchinetti, con Vivere normale. La cosa più imbarazzante è che il figlio stecca di brutto – nella versione radio, ovviamente, la voce la aggiustano – e che tentano anche di presentarcela come una bella canzone. E la regia manda le immagini del video. Attenzione al voto della giuria: [Parietti 7 – Ghini 7 – Palombelli 7 – Magalli 7 – De Angelis 7 – D’Alatri 6 – Savino 5 – Caprarica 5 – Autieri 8 – Coccoluto 6] Totale: 65. Più dei Velvet. La cosa lascia perplessi.
Ore 23:42: con un abitino imbarazzante, Leda Battisti – anche lei – scalda l’ormone di Baudo, che ormai non ce la fa più. Senza me ti pentirai. A me piace. De gustibus, no?
Vediamo la giuria di qualità, prima di goderci l’esibizione di Simone Cristicchi. [Parietti 5 – Ghini 6 – Palombelli 6 – Magalli 7 – De Angelis 6 – D’Alatri 5 – Savino 6 – Caprarica 6 – Autieri 6 – Coccoluto 6]
Ore 23:45: eccolo, uno dei favoriti per la vittoria finale. Simone Cristicchi, con Ti regalerò una rosa.
Tributo straordinario del pubblico dell’Ariston e della giuria di qualità [Parietti 10 – Ghini 10 – Palombelli 10 – Magalli 10 – De Angelis 10 – D’Alatri 10 – Savino 10 – Caprarica 8 – Autieri 9 – Coccoluto 9, Totale 96 su 100] al ragazzo ricciuto che ha saputo essere esaltato da quello stesso sistema che aveva osato sfidare con Biagio, con Ombrelloni. Lui con la sua sedia gialla e i suoi “matti” (nel project anche un libro, un documentario, uno spettacolo teatrale) strappa applausi e lacrime, emoziona anche in conferenza stampa e si riconferma sul palco dell’Ariston. Ed è dato per favorito anche da Sorrisi, che pubblica questa immagine.
Pubblicità, e poi cambio d’abito per Michelle, di giallo vestita. Mi piace la Hunziker, e mi piace citare un vostro commento (di Matte84, per la precisione):
Un applauso a Pippo per aver trattato per tutte e 5 le sere michelle come un essere umano e non come un bel pezzo di carne dotato di apparato respiratorio.
bravo Pippo.
E’ vero. Baudo è un signore, non c’è niente da fare.
Ore 00:00: cantano gli Stadio, con Guardami. Non sono quelli di una volta, o forse sì. E non entusiasmano, nemmeno la giuria (eccezion fatta per Magalli che vota bene per chiunque). [Parietti 8 – Ghini 9 – Palombelli 9 – Magalli 10 – De Angelis 8 – D’Alatri 7 – Savino 8 – Caprarica 7 – Autieri 7 – Coccoluto 6].
Ore 00:08: canta Daniele Silvestri, con quella Paranza che è già tormentone estivo un po’ in anticipo – pronti gli animatori a fare i balletti, pronti i pescatori di Ponza a eleggerlo inno nazionale. Il testo è bello, il ritmo accattivante. E’ il concorrente più serio per contendere a Cristicchi la vittoria finale. La sua canzone è già la più scaricata, e la più passata dalle radio. La regia sembra impazzita ma in realtà ci sono “sosia” di Silvestri in giro per l’Ariston. E lui scappa in mezzo al coro. La giuria di qualità non lo premia a dovere. [Parietti 8 – Ghini 9 – Palombelli 9 – Magalli 9 – De Angelis 8 – D’Alatri 10 – Savino 8 – Caprarica 8 – Autieri 9 – Coccoluto 9]
Ore 00:10: entra Mika, a dimostrare con gli Scissor Sisters che cantare in falsetto quei motivetti che ti penetrano nelle ossa fa bene alla salute, alle tasche e ai tormentoni. Bel carisma, bella esibizione e straordinaria luna rossa che domina la riviera sanremese.
Riepilogo risultati giuria di qualità, prima dell’esibizione degli Zero Assoluto, grandi favoriti della vigilia.
1) Cristicchi 96
2) Tosca 94
3) Silvestri 87
3) Concato 87
4) Paolo Rossi 83
5) Amalia Gré 82
6) Johnny Dorelli 81
7) Stadio 79
8) Mango 75
9) Al Bano 69
10) F. & R. Facchinetti 65
11) Nada 64
12) Marcella e Gianni Bella 60
13) Velvet 59
13)Battisti 59
Ore 00:23 eccoli, gli Zero Assoluto, con la loro Appena prima di partire che raccoglierà sicuramente i consensi del pubblico più giovane. Ma non è all’altezza del loro delicato tormentone estivo. Guria di qualità: Parietti 7 – Ghini 8 – Palombelli 8 – Magalli 8 – De Angelis 6 – D’Alatri 7 – Savino 6 – Caprarica 6 – Autieri 8 – Coccoluto 8. Totale: 72. Basso, rispetto alle aspettative.
Ore 00:28: entra in scena la fulva Milva. Una signora della canzone cui non riesco a perdonare l’ardire – insieme a Faletti – di aver portato al Festival una canzone dal titolo The Show Must Go On. L’interpretazione, però, è di alto livello, va detto. Come va detto che la signora non manca di cercare di ingraziarsi la giuria. Che ci casca solo a metà: Parietti 8 – Ghini 8 – Palombelli 8 – Magalli 8 – De Angelis 8 – D’Alatri 8 – Savino 8 – Caprarica 7 – Autieri 10 – Coccoluto 7. Totale: 80.
Ore 00:35 Più o meno al culmine dell’eclissi di luna, arriva Insinna. La cui presenza sul palco, nonostante l’affetto che nutro per il bravo attore e conduttore, è da eclissare. E serve solo a introdurre la pubblicità. Che concede al sottoscritto un po’ di pausa.
Ore 00:43: si esibisce l’emigrante scoperto da Karl Heinz Rumenigge, Piero Mazzocchetti con Schiavo d’amore. Clone malriuscito di Andrea Bocelli, secondo me non ce la farà a essere qualcosa più di una meteora scoperta da Baudo e destinata al dimenticatoio. La giuria la pensa come me, pare, eccezion fatta per i soliti Magalli e Autieri, quasi democristiani nel non scontentare nessuno: Parietti
6 – Ghini 7 – Palombelli 7 – Magalli 9 – De Angelis 7 – D’Alatri 6 – Savino 7
Caprarica 7 – Autieri 8 – Coccoluto 7. Totale 71.
Ore 00:50: i temi impegnati la fanno da padrone nelle più belle canzoni di questa edizione del Festival di Sanremo. Canzone fra le guerre di Antonella Ruggiero è una di queste. Grande interprete, bel testo e il merito di aver spento per una sera – quella dei duetti – l’orchestra, per sostituirla con un coro a cappella. Ma è troppo triste per vincere. Landi, frattanto, insiste con il suo split screen orribile, come nella prima serata. Appunto.
La Gialappa’s intanto chiede a Simone Cristicchi di scriversi Rock sulla mano, e di dire “pelle d’oca”. Vedremo. Vedremo. La giuria di qualità intanto (tutti 9 e un 10, quello di Coccoluto) premia con un bellissimo 91 la toccante interpretazione della Ruggiero. E noi, faticosamente, arriviamo – insieme al festival – all’esibizione dell’ultimo big. Paolo Meneguzzi, che fa il suo ingresso alle 00:57. Mica male. Musica è un’altra di quelle canzoni che vanno solo a Sanremo, con il suo testo d’amore perché per me lo sai sei musica. Ma non è certo aiutata dall’orario di esibizione.
01:00 La luna è di nuovo rossa. La piazza Colombo ha il maxischermo con la gente a guardare il Festival e attendere il responso. L’atmosfera è bella, calda e persino coinvolgente: non credevo che avrei mai potuto dire una cosa del genere, a un Festival. Siamo all’ultima votazione della giuria di qualità [Parietti 7 – Ghini 7 – Palombelli 7 – Magalli 9 – De Angelis 7 – D’Alatri 6 – Savino 6 – Caprarica 6 – Autieri 6 – Coccoluto 6, Totale: 67] e, fortunatamente, all’ultima apparizione di Insinna, finalmente vestito in maniera decorosa.
01:04 Siamo, ufficialmente, alle battute finali. Per il commento finale, vi lascio a Notuno: io vado al roof.