Domenica Live, la memoria di Gino Bramieri diventa una soap opera: la nuora Lucia contro l’ex agente
Il caso legato all’eredità del comico milanese a Domenica Live.
Oggi pomeriggio, gli sceneggiatori di fiction stile “Una grande famiglia” o di soap opera che necessitano sempre di nuove e intricate trame, avranno preso varie pagine di appunti seguendo il blocco di Domenica Live dedicato alla questione legata all’eredità del celebre attore e comico milanese, Gino Bramieri.
In questo periodo, infatti, gli eredi di alcuni dei personaggi che hanno fatto inequivocabilmente la storia della tv italiana si sono evidentemente messi d’accordo per far ribaltare nelle proprie tombe, rigorosamente all’unisono, i loro illustri cari.
Dopo il caso relativo alla lapide di Gianfranco Funari, che ultimamente ha visto anche il surreale coinvolgimento di un vincitore di un Grande Fratello a caso che si è avocato il diritto di dire la sua con la considerevole qualifica di “fan di Gianfranco”, oggi nel corso della puntata odierna di Domenica Live si è trattata, come scritto prima, la vicenda legata all’eredità di Gino Bramieri.
In studio c’è Lucia Bramieri, moglie di Cesare Bramieri, figlio di Gino, anch’egli purtroppo deceduto. La signora Lucia, intervistata da Barbara D’Urso, ha illustrato il caso:
Io ho incontrato Angela Baldassini un paio di volte. E’ stata una grande compagna, gli è stata vicina fino alla morte. Succede che arriva il 18 giugno, il giorno in cui Gino muore. Mio marito, negli ultimi giorni di vita di Gino, mi chiede: “E’ giusto riconoscere ad Angela una quota dell’eredità”. Noi non conoscevamo l’eredità e Angela, per la legge, non avrebbe avuto diritto a nulla perché Gino non aveva mai divorziato dalla prima moglie. Noi pensavamo che sarebbe stato giusto dare una quota anche a Angela. I giochi, però, erano già stati fatti.
Le accuse di Lucia sono decisamente gravi. In parole povere, infatti, la nuora di Gino Bramieri ha accusato Angela Baldassini di aver fatto firmare a Gino Bramieri una serie di assegni in assenza delle sue facoltà mentali. In parole ulteriormente povere, si parla di circonvenzione di incapace bella e buona:
E’ molto doloroso ma ho bisogno di fare chiarezza. Io ritengo che mio marito al momento in cui è mancato mio padre, credo che qualcuno non si sia comportato bene come la signora Angela. La signora non è venuta parlare da noi. La signora ha incassato degli assegni pari a 750 milioni di lire. Però, 3 giorni prima della morte, ha firmato un atto notorio dicendo che non era interessata alla successione. Come poteva Gino firmare, compilare degli assegni, Gino non era in grado di fare la sua firma. Dalla cartella clinica, si evince che a Gino venivano somministrati 140 g di morfina. Io non sono un medico ma penso che sia una dose importante. Gino non era lì, stava vivendo le sue ultime ore.
750 milioni sono una cifra importante, se dopo la morte di Gino, la signora, con l’avvocato amico suo, dal notaio per fare l’atto di successione, non poteva dire di aver incassato una serie di assegni firmati da suo padre. Io non mi sto inventando niente. Quel che sia, sia. Lo dirà chi lo deve dire.
Non poteva non mancare il colpo di scena. Al telefono, è intervenuto Alessandro Fioroni, ex agente dell’attore e suo caro amico. Fioroni ha esplicitamente dichiarato che Bramieri ha firmato quegli assegni consapevolmente. Ecco il racconto della drammatica telefonata:
Gli assegni li firmò molto prima. Me l’ha detto lui e li ho visto io firmati, dicendomi: “Io devo qualcosa a questa donna” Io non sto qui a difendere la signora. Dico queste cose in onore della verità. Sarebbe meglio stendere un velo. Gino non era d’accordo con il matrimonio di Cesare ma non avrebbe mai partecipato se aveste scelto la separazione dei beni. Rispettiamo la memoria di un grande.
Lucia Bramieri, infastidita dalle insinuazioni, in effetti poco pertinenti, sul suo matrimonio, ha reagito sdegnata:
E’ stata una scelta dell’avvocato di fare quell’atto notarile in modo tempestivo. La sig.ra Baldassini meritava quei soldi ma non in questo modo. Questa cosa del matrimonio è una caz*ata. Gli assegni sono datati 15 giugno, 3 giorni prima della morte.
Questa è stata la contro-replica di Fioroni:
Non li ha firmati il 15 giugno. Li ha fermati in pieno delle sue facoltà molto prima. La data potrebbe averla messa qualcuno dopo.
E questa è stata la chiusura della signora Lucia:
O è falsa la data o è falsa la firma. Vieni a sindacare sul mio matrimonio e non dici nulla su come questa signora ha preso questi soldi? Perché la signora non è andata da Cesare con gli assegni? Noi ci siamo fatti prestare i soldi per fare il funerale quando lei aveva incassato 800 milioni di lire senza dirci nulla! E’ stata una brava compagna ma è stata brava anche a mettere a posto i suoi conti. Gli assegni ce li ho e domani li consegnerò a Piazza Duomo e tutti vedranno. Mio marito era malato e Gino lo sapeva bene. Ho bisogno che venga fatta chiarezza e giustizia. Io parlo anche per mio marito e sono doppiamente incaz*ata. Qualcuno ha portato via un sacco di soldi a mio marito.
Il motivo per il quale alcune persone scelgono di risolvere questi casi davanti ad una telecamera è ignoto e inspiegabile: considerando che le seguenti vicende, avendo come protagonisti volti che hanno fatto la storia della tv, non possono essere ignorate dai media e di conseguenza “godono” già automaticamente di ottima visibilità, non si potrebbe evitare di alimentarle ulteriormente, e in modo soprattutto infruttuoso, con simili teatrini in televisione?
Per le eventuali dichiarazioni e repliche, esistono i giornali.
Altrimenti questo si chiama trash e c’è ben poco da aggiungere (chissà quale altro ex concorrente del GF deciderà di intrufolarsi questa volta, sono ansioso…).