Mission, Fico insiste: “Ho visto l’anteprima, sembra una via di mezzo tra reality e fiction”. Leone replica
Anche Al Bano difende la trasmissione in onda il 4 dicembre prossimo
A meno di una settimana dalla messa in onda di Mission (previsto in prima serata su Rai1 il 4 e il 12 dicembre) le polemiche non si placano. E i protagonisti della querelle sono più o meno sempre gli stessi. Roberto Fico, Presidente della Commissione di Vigilanza Rai, è tornato ad attaccare il programma stavolta sulla base del filmato da qualche giorno diffuso in rete. Il parlamentare grillino su Facebook scrive:
Guardatelo. È una breve anteprima di Mission, il programma che a dicembre dovrebbe andare in onda su Rai 1. Cosa vediamo? Paola Barale e Emanuele Filiberto di Savoia in Congo. La location? Tutto sembra tranne che un campo per profughi o sfollati.
Fico continua tirando in ballo esplicitamente Giancarlo Leone:
Ma Mission non doveva portare nelle case degli italiani il racconto di queste difficili realtà? Quello che vediamo sembra piuttosto un normale villaggio africano, con tanto di abitazioni in mattoni. È stato allora costruito un set cinematografico ad hoc? Il direttore di Rai Uno Leone disse che Mission sarebbe stato un esempio di ‘social tv’. Ma a me sembra più una via di mezzo tra un reality show e una fiction, con tanto di musica ‘drammatizzante’. O dobbiamo parlare di tv della menzogna? In questi casi le comparse vengono pagate. Quindi sono state retribuite le persone che vediamo comparire in video, oltre i due ‘protagonisti’?. Ho appena rivolto queste domande con un quesito ufficiale alla Rai, da cui attendo una risposta celere. Da Contratto di servizio l’azienda ha il dovere di non ingannare i telespettatori ed essere trasparente rispetto a quanto manda in onda.
A chiedere in maniera ancora più esplicita la sospensione della messa in onda del programma è l’associazione spettatori Aiart:
Si intensificano le richieste da parte di molti telespettatori di chiedere alla Rai di sospendere il programma. Discutiamo il metodo, l’utilizzo di una formula spettacolare, peraltro sempre meno apprezzata dai telespettatori. Ci sono modi molto più appropriati per richiamare l’opinione pubblica su grandi temi umanitari. La Rai sospenda un reality show che certamente non testimonia sensibilità sociale e stride in modo clamoroso con la sua ‘mission’ di servizio pubblico.
A tali critiche ha risposto lo stesso Leone, interpellato dall’Adnkronos:
Ciascuno è libero di dire quello che vuole, io consiglio però di aspettare di aver visto Mission per giudicarlo. Dopo la messa in onda tutti potranno giudicare sulla base di quello che avranno visto, a quel punto sarà utile e magari importante discutere di quanto è stato realizzato.
Anche Al Bano Carrisi, uno dei vip che fanno parte del cast di Mission, ha espresso la sua opinione rispondendo in particolare a coloro che hanno firmato la petizione contro il programma:
Avranno pure firmato in migliaia contro Mission ma gli italiani sono milioni e credo proprio che una buona percentuale sia interessata a vedere quanto succede lontano dai loro occhi, in campi profughi come quello dove sono stato io, con le mie due figlie (Cristel e Romina jr.), in Giordania ai confini con la Siria. Io rispetto il punto di vista di tutti ma a quelli che parlano, parlano, e poi la sera se ne vanno tranquilli a mangiare una bella pizza con gli amici propongo una cosa semplice: vengano con me nel campo profughi dove sono stato io, e dove mia figlia Cristel vuole tornare. Vengano a vedere quello che ho visto io e magari diano una mano a chi ne ha bisogno.